Oltre lo sguardo. Nelle opere in mostra, una trentina fra medie e grandi tavole, la figura umana e' ormai completamente destrutturata, ne sopravvivono pochi elementi isolati, icone del nostro 'sentire' questo mondo febbrile ad alta velocita': l'occhio, la mano, il piede, l'orecchio, la bocca che fluttuano nella composizione, sconnessi come sconnessa è la realtà che appare a Ballantini.
Oltre lo sguardo
Milano dedica una mostra all'opera di Dario Ballantini, l'artista meglio noto come comico trasformista della tv della sera. Fin da ragazzo la sua vena pittorica corre parallela a quella dell'imitatore che, con grande facilità , veste e smette i panni altrui, assume maschere, si fa altro da sé. Con altrettanta naturalezza, Dario stende acrilici e pastelli su grandi tavole, scompone, ricompone, avviluppa linee, forme, colori e si interroga sulla propria identità , va alla ricerca di sé. 'La pittura ha sempre rappresentato un momento di verifica nella mia vita: su chi sono, su dove sono, per questo forse mi interessa tanto la figura umana.' Dopo una prima fase di chiara matrice espressionista, Ballantini si confronta con il cubismo e approda, nella produzione più recente, a uno stile più libero e maturo con tracce d'avanguardia.
Nelle opere in mostra, una trentina fra medie e grandi tavole, la figura umana è ormai completamente destrutturata, ne sopravvivono pochi elementi isolati, icone del nostro 'sentire' questo mondo febbrile ad alta velocità : l'occhio, la mano, il piede, l'orecchio, la bocca che fluttuano nella composizione, sconnessi come sconnessa è la realtà che appare a Ballantini. Mai uguale a se stessa, sempre doppia, tripla, multiforme, disgregata. L'angoscia qui si fa metropolitana e investe la città tritatutto, della quale ricorrono deformati i simboli più amati e odiati, sconfessati e mai abbandonati: ciminiere, corsie autostradali, case, involucri senz'anima che sopravvivono al mutare continuo della vita. È la città del disincanto, frenetica, allucinata, ipertecnologica su cui incombe un occhio spettrale. Ognuno, se vorrà , potrà trovare nel vortice di queste opere una possibile via di fuga, nel fiore, nel fumo che sembra un raggio di sole, nella ciminiera da cui escono le note di un sax, ma sarà sempre solo una faccia della medaglia.
Il catalogo della mostra è a cura di Luciano Caprile
Note sull'artista
Dario Ballantini nasce a Livorno nel 1964, nel 1984 si diploma al Liceo sperimentale a indirizzo artistico della città , dove ha come maestro Giancarlo Cocchia. In un clima locale dominato dai post-macchiaioli, la sua pittura prende invece la via dell'espressionismo. Nel 1986 tiene la sua prima personale alla Galleria 'La ragnatela' di Livorno ed espone al 'Rotonda Expo - Mostra Nazionale d'arte'. Nel 1989 viene allestita una sua mostra alla Galleria Teorema di Firenze. Vince il 1° Premio della Sezione Arte Moderna della rassegna 'Arte Contemporanea' di Fucecchio e 1° Premio della Sezione Figura al Concorso nazionale 'Henry Dunant' della Croce Rossa Italiana a Viareggio.
Nel frattempo svolge con altrettanta passione e dedizione l'attività di comico trasformista fino a essere scoperto da Antonio Ricci che lo chiama a Striscia la notizia dove, dal 1994, lavora interpretando il ruolo di Valentino e di altri personaggi noti.
Continua il suo dialogo con la pittura, si avvicina al cubismo, partecipa a numerose mostre collettive, ma bisogna aspettare gli anni Duemila per trovare le sue opere esposte oltre i confini della Toscana: nel maggio 2002 con una personale alla Galleria Ghelfi di Verona (catalogo con testo critico di Giancarlo Vigorelli) e nell'ottobre dello stesso anno alla Galleria Borromeo di Padova.
E ora, Milano.
Inaugurazione giovedì 16 ottobre ore 18.00
Sarà presente l'artista
orari: 10.00-13.00 / 15.30-19.00
dal lunedì pomeriggio al sabato
GALLERIA ARTESANTERASMO
via Cusani 8 - 20121 Milano
tel. 02877069 - fax 0272002334