Letteratura e musica ancora insieme per la terza stagione della rassegna che amalgama parole e note, voci dalle pagine estro(e)messe sul palco.
A cura di Stefano Spagnolo
Letteratura, musica, ancora insieme: incontemporanea, dal Veneto e oltre.
Ecco la terza stagione della rassegna, curata da Stefano Spagnolo, che
amalgama parole e note, voci dalle pagine estro(e)messe sul palco, produzioni
concepite esclusivamente da Veneto Jazz per l'auditorium della Fondazione
Querini Stampalia.
Roberto Ferrucci, coaudivato dal sax internazionale di Pietro Tonolo, innesta la
storia di un amore alla storia di questi tempi travolgenti, in un orizzonte che
pare paradossalmente immutabile.
Con l'ausilio swingante di Davide Zilli, Marco Rossari accerta da par suo che da
morti gli scrittori sono più vivi che mai, e con grande divertimento ne dà
eloquente saggio srotolando sulla strada il famoso fantasma dell'ultimo beat.
Paolo Nori infine, insieme a Carlo Boccadoro al pianoforte, ci racconta la storia
della banda del formaggio.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
Alla fine di ogni incontro sarà offerto un aperitivo.
23 luglio 2013, ore 18 - Roberto Ferrucci con Pietro Tonolo al sassofono
Sentimenti sovversivi, decisivi, in divenire
Parte da Venezia, il protagonista di questa storia, e va in Francia, a Saint-
Nazaire, dove lo aspetta una terrazza che si affaccia sull’oceano, il luogo
perfetto per scrivere un romanzo. Ma una volta lì, svanito il sollievo di essersi
lasciato alle spalle un paese di cui si vergogna, la storia che non può fare a
meno di raccontare è proprio quella dell’Italia, delle ingiustizie che lo rendono
un posto dove oggi è sempre più difficile sentirsi a casa. A poco a poco prende
forma uno sguardo nuovo, straniero, sull’Italia di oggi. E una consapevolezza:
per raccontare il nostro paese forse bisogna allontanarsene un po’. Malgrado
tutto, la risposta è una storia d’amore.
24 luglio 2013, ore 18 - Marco Rossari e Davide Zilli
Jack Kerouac mi ha rovinato la vita. Un reading per piano, voce e shurrouruuruuruuruuruuruurkdiei
Tutti hanno avuto una sbandata per la beat generation, ma quanti - che non si
chiamino Jack Kerouac - possono dire di esserne stati rovinati? La storia di un
giornalista che, correndo dietro a un manoscritto perduto, si ritrova in un
incubo partorito dal beatnik più lisergico. Un reading accompagnato da
improvvisazioni bebop e brani jazz. Il cantautore Davide Zilli monkeggerà al
pianoforte e lo scrittore Marco Rossari suonerà il
shurrouruuruuruuruuruuruurkdiei.
25 luglio 2013, ore 18 - Paolo Nori accompagnato da Carlo Boccadoro al pianoforte
La banda del formaggio
Ermanno Baistrocchi fa l'editore. Va in giro a far notare le impercettibili
differenze tra i suoi libri e quelli delle altre case editrici. Paride Spaggiari fa il
libraio. Invita Ermanno nella sua libreria e poi gli fa delle telefonate bellissime,
tutte piene di zioboja, ma non sono zioboja d'impazienza, sono come il basso
che suona l'un due tre di un valzer, i suoi discorsi sono dei valzer, mettono di
buon umore. Poi quando Ermanno ha la possibilità di comprare tre librerie
Paride si offre di diventare suo socio, che si trova con una certa liquidità. E per
quindici anni Ermanno, tutto quello che fa, ne ha prima parlato con Paride.
Poi salta fuori il buridone che i soldi per le librerie a Paride venivano dalla
banda del formaggio, come se i delinquenti a Parma fossero tutti della gente
che non vedeva l'ora di comprarsi una libreria, come se avere una libreria fosse
una specie di status symbol per i ladri.
E finisce che Paride si butta giù dal settimo piano, e dicono che sia stato per
via dei giornali, per via di quello che avevano scritto sopra i giornali, ma
secondo Ermanno non era mica per quello.
La banda del formaggio è la storia di un editore che un giorno sull'autobus
prova affetto per il suo cuore che batte, e gli verrebbe da ricominciare.
È la storia di un libraio che il delinquente avrebbe voluto farlo come
Raskol'nikov, o come il conte di Montecristo, e che ha lasciato a suo nipote,
che ancora non c'è, una filastrocca che Ermanno impara a memoria, per
lasciarla anche al suo, di nipote, che chissà se mai ci sarà.
Fondazione Querini Stampalia
Campo Santa Maria Formosa, Castello, Venezia
Orari: 18
Ingresso libero fino a esaurimento posti