Studio Paulucci
Torino
Piazza Vittorio Veneto, 2
011 8172522

Carlo Levi
dal 19/10/2003 al 18/11/2003
011 8172522

Segnalato da

Maria Bonmassar



approfondimenti

Carlo Levi



 
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19/10/2003

Carlo Levi

Studio Paulucci, Torino

Opere figurative e documenti e il relativo catalogo intendono ricostruire l'attività politica, letteraria e artistica di Carlo Levi negli anni del soggiorno a Firenze dal 1941 al 1945.


comunicato stampa

Gli anni fiorentini 1941 - 1945

Inaugurazione lunedì 20 ottobre 2003, ore 18,00

“Carlo Levi ed Enrico Paulucci furono amici carissimi in ogni circostanza e per tutta la loro vita. Oggi, nella città natale di Carlo e proprio nello studio di Enrico desideriamo ricordare e perpetuare ancora quella amicizia, ospitando dopo l’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, questa mostra: una dolorosa, coraggiosa risposta di Carlo Levi, come uomo e come pittore, ad un momento storico tragico e disperato.” Federico e Laura Riccio.

Dopo il successo fiorentino la mostra Carlo Levi. Gli anni fiorentini 1941 – 1945 organizzata dal Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Carlo Levi, in collaborazione con l’Accademia delle Arti del Disegno e con il contributo dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze, sarà presentata a Torino, nello Studio Paulucci.

La mostra, composta da opere figurative e da documenti, e il relativo catalogo intendono ricostruire l’attività politica, letteraria e artistica di Carlo Levi negli anni del soggiorno a Firenze dal 1941 al 1945.

Carlo Levi si stabilì a Firenze nel 1941 e in questa città visse alcuni avvenimenti cruciali: fu di nuovo in carcere nel giugno-luglio 1943; dopo l’8 settembre trovò rifugio nella casa-pensione di Anna Maria Ichino, dove scrisse Cristo si è fermato a Eboli; entrò nella Resistenza fiorentina e dopo la Liberazione divenne direttore del quotidiano del Comitato Toscano di Liberazione Nazionale, “La Nazione del Popolo”. In questi stessi anni dipinse una serie di opere di forte valore innovativo nel suo percorso pittorico e iniziò un’inedita produzione scultorea.

La mostra presenta testimonianze archivistiche – provenienti dal Fondo Giovanni Colacicchi, solo di recente è stato messo a disposizione degli studiosi (lettere e documenti che Levi, prima di partire per Roma nel 1945, lasciò a Firenze presso lo studio di un amico, il pittore e azionista fiorentino Giovanni Colacicchi) dal fondo della Fondazione Carlo Levi e da altri archivi di Firenze e di Torino – e opere d’arte, prestate da musei (Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, Musei Civici di Pordenone), da Enti e Istituti culturali (Fondazione Carlo Levi, sede RAI di Trieste e Istituto St,orico della Resistenza in Toscana) e da varie collezioni private italiane.

Si tratta di 51 dipinti, di una scultura e di 21 opere su carta. Accanto ad opere note - quali le tele e i monotipi dedicati a drammatiche visioni degli effetti della guerra e i ritratti di Eugenio Montale, Carlo Emilio Gadda, Mario Tobino, Manlio Cancogni e Cesare Brandi - saranno presentate 27 tele inedite o mai esposte (ritratti, nature morte, autoritratti, nudi e paesaggi), la scultura Gli amanti, rintracciata proprio in occasione di questa mostra e disegni, anch’essi mai esposti, con ritratti di Carlo Ludovico Ragghianti e Mario Spinella, immagini satiriche del fascismo e bozzetti legati all’attività politica e letteraria di Levi (Progetti di emblemi, logo della casa editrice “La Nuova Italia”).

Il catalogo - edito da Donzelli Editore - riflette la struttura della mostra: una ricca sezione, a cura di Piero Brunello, comprende saggi di carattere storico e una seconda sezione, a cura di Pia Vivarelli, comprende uno scritto sulla produzione figurativa di Levi negli anni del soggiorno fiorentino e le riproduzioni delle opere d’arte esposte, con schede di Maria De Vivo.

Nella sezione storica Filippo Benfante ricostruisce vita quotidiana, militanza politica e legami di Levi tra 1941 e 1945. Gli altri saggi affrontano aspetti particolari della biografia di Levi e della storia cittadina di quel periodo. Luca Polese Remaggi esamina gli ambienti democratici e antifascisti toscani. Lidia Santarelli discute i contributi di donne e uomini alla Resistenza fiorentina. Pier Luigi Ballini evidenzia i temi affrontati sulle pagine del “La Nazione del Popolo”. Piero Brunello tratta il tema dell’autonomia negli scritti di Levi. Christian De Vito e Filippo Benfante descrivono le condizioni delle carceri di Torino e Firenze, che Levi conobbe nel 1943. Luisa Mangoni delinea le vicende editoriali del Cristo si è fermato a Eboli.

da martedì a sabato: 16,30-20,00;
chiuso domenica e lunedì e il 4 novembre 2003
(ingresso libero)

STUDIO PAULUCCI. ARCHIVI E DOCUMENTAZIONE
Torino, Piazza Vittorio Vento 24
Telefono: 011-8172522

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