Opere figurative e documenti e il relativo catalogo intendono ricostruire l'attività politica, letteraria e artistica di Carlo Levi negli anni del soggiorno a Firenze dal 1941 al 1945.
Gli anni fiorentini 1941 - 1945
Inaugurazione lunedì 20 ottobre 2003, ore 18,00
“Carlo Levi ed Enrico Paulucci furono amici carissimi in ogni
circostanza e per tutta la loro vita. Oggi, nella città natale di Carlo
e proprio nello studio di Enrico desideriamo ricordare e perpetuare
ancora quella amicizia, ospitando dopo l’Accademia delle Arti del
Disegno di Firenze, questa mostra: una dolorosa, coraggiosa risposta di
Carlo Levi, come uomo e come pittore, ad un momento storico tragico e
disperato.†Federico e Laura Riccio.
Dopo il successo fiorentino la mostra Carlo Levi. Gli anni fiorentini
1941 – 1945 organizzata dal Comitato Nazionale per le celebrazioni del
centenario della nascita di Carlo Levi, in collaborazione con
l’Accademia delle Arti del Disegno e con il contributo dell’Assessorato
alla Cultura del Comune di Firenze, sarà presentata a Torino, nello
Studio Paulucci.
La mostra, composta da opere figurative e da documenti, e il relativo
catalogo intendono ricostruire l’attività politica, letteraria e
artistica di Carlo Levi negli anni del soggiorno a Firenze dal 1941 al
1945.
Carlo Levi si stabilì a Firenze nel 1941 e in questa città visse alcuni
avvenimenti cruciali: fu di nuovo in carcere nel giugno-luglio 1943;
dopo l’8 settembre trovò rifugio nella casa-pensione di Anna Maria
Ichino, dove scrisse Cristo si è fermato a Eboli; entrò nella Resistenza
fiorentina e dopo la Liberazione divenne direttore del quotidiano del
Comitato Toscano di Liberazione Nazionale, “La Nazione del Popoloâ€. In
questi stessi anni dipinse una serie di opere di forte valore innovativo
nel suo percorso pittorico e iniziò un’inedita produzione scultorea.
La mostra presenta testimonianze archivistiche – provenienti dal Fondo
Giovanni Colacicchi, solo di recente è stato messo a disposizione degli
studiosi (lettere e documenti che Levi, prima di partire per Roma nel
1945, lasciò a Firenze presso lo studio di un amico, il pittore e
azionista fiorentino Giovanni Colacicchi) dal fondo della Fondazione
Carlo Levi e da altri archivi di Firenze e di Torino – e opere d’arte,
prestate da musei (Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, Musei
Civici di Pordenone), da Enti e Istituti culturali (Fondazione Carlo
Levi, sede RAI di Trieste e Istituto St,orico della Resistenza in
Toscana) e da varie collezioni private italiane.
Si tratta di 51 dipinti, di una scultura e di 21 opere su carta. Accanto
ad opere note - quali le tele e i monotipi dedicati a drammatiche
visioni degli effetti della guerra e i ritratti di Eugenio Montale,
Carlo Emilio Gadda, Mario Tobino, Manlio Cancogni e Cesare Brandi -
saranno presentate 27 tele inedite o mai esposte (ritratti, nature
morte, autoritratti, nudi e paesaggi), la scultura Gli amanti,
rintracciata proprio in occasione di questa mostra e disegni, anch’essi
mai esposti, con ritratti di Carlo Ludovico Ragghianti e Mario Spinella,
immagini satiriche del fascismo e bozzetti legati all’attività politica
e letteraria di Levi (Progetti di emblemi, logo della casa editrice “La
Nuova Italiaâ€).
Il catalogo - edito da Donzelli Editore - riflette la struttura della
mostra: una ricca sezione, a cura di Piero Brunello, comprende saggi di
carattere storico e una seconda sezione, a cura di Pia Vivarelli,
comprende uno scritto sulla produzione figurativa di Levi negli anni del
soggiorno fiorentino e le riproduzioni delle opere d’arte esposte, con
schede di Maria De Vivo.
Nella sezione storica Filippo Benfante ricostruisce vita quotidiana,
militanza politica e legami di Levi tra 1941 e 1945. Gli altri saggi
affrontano aspetti particolari della biografia di Levi e della storia
cittadina di quel periodo. Luca Polese Remaggi esamina gli ambienti
democratici e antifascisti toscani. Lidia Santarelli discute i
contributi di donne e uomini alla Resistenza fiorentina. Pier Luigi
Ballini evidenzia i temi affrontati sulle pagine del “La Nazione del
Popoloâ€. Piero Brunello tratta il tema dell’autonomia negli scritti di
Levi. Christian De Vito e Filippo Benfante descrivono le condizioni
delle carceri di Torino e Firenze, che Levi conobbe nel 1943. Luisa
Mangoni delinea le vicende editoriali del Cristo si è fermato a Eboli.
da martedì a sabato: 16,30-20,00;
chiuso domenica e lunedì e il 4 novembre 2003
(ingresso libero)
STUDIO PAULUCCI. ARCHIVI E DOCUMENTAZIONE
Torino, Piazza Vittorio Vento 24
Telefono: 011-8172522