Semintesta Associazione Culturale
FWD_Reverse 2013. Un villaggio multidisciplinare, in cui scambiare esperienze, storie, forme di espressione, soluzioni gia' avviate oppure ancora da collaudare.
A Settembre presso il Parco di Villa Sciarra a Frascati (Rm) torna la nuova edizione del Festival Frammenti. Il festival, dopo il percorso avviato nel 2012 con lo scorporamento della manifestazione in varie fasi che si sono avvicendate lungo il corso di tutto l’anno, ritorna con una nuova veste e con nuovi spunti di riflessione. Frammenti, giunto alla sua tredicesima edizione, si presenta ormai come importante ed atteso momento del calendario degli eventi culturali della Provincia di Roma nonché della Regione Lazio. Frammenti è nato e continua a esistere come occasione di incontro fra diverse forme d’arte, diverse forme d’espressione, nonché come occasione per l’approfondimento e l’analisi di tematiche che ogni anno forniscono un ideale filo conduttore a tutta la programmazione del festival.
Il tema della tredicesima edizione sarà: Reverse.
Il tema della tredicesima edizione di Frammenti nasce proprio da questo percorso concettuale. Riflettendo sulla proposta del tema di quest’anno ci siamo resi conto di come sia ben più articolato del previsto il mondo che vogliamo fotografare. Come se servisse un obiettivo ben più ampio per dargli luce. Come se fosse riduttivo sintetizzare così tanti argomenti. E allora mentre continuiamo a discutere, pensare, progettare, programmare, parliamo di rivoluzioni, occupazioni. Parliamo di futuro, parliamo di generazioni, parliamo di cultura, di persone. Il Festival Frammenti vuole porre l’accento sulla scelta, ovvero sul momento esatto in cui avviene un cambiamento. Cambiamento che non nasce più dalla voglia di protagonismo ma dalla ricerca e dalla legittima pretesa di diritto. La scelta determina necessariamente il cambiamento. Nel momento in cui decidiamo e scegliamo di “essere il cambiamento che vogliamo nel mondo” avviene il cambiamento, un cambiamento prima di tutto in noi stessi. La scelta dell’associazione Semintesta è sempre stata quella di occuparsi di quegli aspetti che le sono vicini e determinare il cambiamento partendo dall’idea di spazio inteso come luogo di aggregazione. Semintesta vuole occuparsi e prendersi cura solo di quello che rende felici e liberi, della bellezza che deriva dalla condivisione profonda. E’ da questa presa di coscienza, da questa scelta libera e consapevole che nasce il tema della tredicesima edizione di frammenti. Il cambiamento, la voglia di guardare avanti, la scelta di agire in maniera attiva sono azioni rivoluzionarie che inevitabilmente rovesciano la nostra visione.
Reverse quindi inteso come il rovesciamento dello sguardo, come cambiamento di prospettiva, come rivoluzione mentale. Reverse significa guardare le cose che ci circondano mediante una nuova prospettiva, significa compiere uno sforzo di immaginazione, di proiezione in avanti. E lo sguardo in avanti è divenuto con il termine FORWARD-FWD un’appendice di tutto il percorso progettuale di Frammenti. E come un disco musicale, Frammenti ha premuto il tasto in avanti. Adesso è venuto il momento di girare il disco, di ascoltare l’altro lato del vinile, provare ad ascoltare il b-side. E non si tratta di scovare una traccia nascosta o sommersa, ma di aprirsi a una nuova fruizione, a un nuovo ascolto, a una nuova onda.
E’ venuto il momento di cambiare, di rovesciare il mondo. Mettere mano su ciò che ci appartiene. Prendersi cura del mondo e delle cose che ci circondano. Occuparsi degli aspetti che riteniamo a nostro modo belli. Disegnare con le nostre mani il paesaggio che ci circonda. Far parte del cambiamento in maniera attiva, lungimirante, consapevole.
In questi anni numerosi sono stati i movimenti culturali, i comitati cittadini che hanno scelto di partecipare attivamente ai cambiamenti della nostra società, spesso incontrando la strenua opposizione delle istituzioni pubbliche, o comunque creando contrasto con chi dall’altro crede di poter scegliere per tutta la popolazione. Un esempio lampante è rappresentato dal movimento Occupy, una vera e propria corrente culturale che ha influenzato la cultura contemporanea. The Occupy movement (in italiano: Movimento di Occupazione) è un movimento di protesta internazionale che si rivolge soprattutto contro la disuguaglianza economica e sociale. La prima occupazione di protesta a ricevere un’ampia copertura mediatica fu l’Occupy Wall Street nello Zuccotti Park di New York, che ha avuto inizio il 17 settembre 2011. Dopo Occupy Wall Street, numerose sono state le moltiplicazioni di tale movimento, fino ad arrivare al più recente Occupy Gezi in Turchia.
E proprio del movimento Occupy si sono occupati filosofi e intellettuali di oggi, alla ricerca delle radici della protesta. Così Chomsky: “Occupy Wall Street? Se un anno fa mi avessero detto quello che volevano fare avrei risposto che era una follia. Non ci credevo e sbagliavo, sono incredibili. Ora però devono fare il passo successivo: una tattica non può diventare un movimento, deve fare un salto di qualità. Non dobbiamo aspettarci miracoli o cambiamenti istantanei, ma lavorare per il cambiamento sapendo che non lo vedremo.”
Sul movimento Occupy Gezi, interessante è la riflessione dei Wu Ming: “Non è soltanto una battaglia ecologista, ma non è nemmeno una battaglia simbolica. Piuttosto, è l’ennesima dimostrazione di quanto siano sentite, oggi, in tutto il mondo, le lotte per quello che Henri Lefebvre ha definito il diritto alla città, ovvero il diritto a “cambiare noi stessi cambiando l’aspetto delle nostre metropoli”. Il diritto a partecipare ai processi di urbanizzazione e a non farsi strappare dagli speculatori il valore di un quartiere, di una piazza, di un parco. Quel valore, infatti, è il risultato di un lavoro collettivo, delle attività e delle relazioni sociali prodotte da chi vive un determinato spazio. Eppure viene mercificato e venduto – tot euro al metro quadro – proprio da chi intende stravolgere quello spazio senza nemmeno confrontarsi con la comunità che ha contribuito a dargli forma. Una dinamica di sfruttamento che non è tipica soltanto dei contesti urbani: più in generale, si potrebbe parlare di diritto al paesaggio. Ecco allora che la difesa di una piazza, di un parco, di una valle alpina non è mai soltanto locale o soltanto simbolica. Chiedendo di poter esercitare il proprio diritto al paesaggio, i manifestanti stanno già combattendo per la democrazia. Per quella democrazia che ormai è diventata incompatibile con il capitalismo e le sue inevitabili conseguenze: l’urbanizzazione selvaggia, la speculazione edilizia e il land grabbing.
Da queste premesse e da questa linea tematica è nato il nuovo visual del festival che dà l’immagine e il volto alla nostra manifestazione: la scatola. La scatola rappresenta per noi un oggetto concreto, un contenitore di idee, mondi, pensieri. L’immagine della scatola è un’immagine che contiene sempre un’indicazione, un verso, una direzione. Cosa succede se si rovescia la scatola? Cosa cambia? Il contenuto rimarrà sempre lo stesso? Rovesciare una scatola non è un gesto dettato dal capriccio o dalla pretesa di trasgressione, rovesciare la scatola è un’azione empirica, è un tentativo di esperienza. Rovesciare il contenuto e il contenitore, capovolgere il mondo e la visione di esso.
A Settembre Frammenti ritornerà ad essere un villaggio multidisciplinare, in cui scambiare esperienze, storie, forme di espressione, soluzioni già avviate oppure ancora da collaudare.
Frammenti FWD_Reverse 2013
Parco di Villa Sciarra – Via Don Bosco 8
Frascati (Rm)