Democrazia della felicita'. Gli spettacoli, gli artisti e le compagnie, disegnano un territorio la cui geografia e' quotidianamente arricchita da laboratori e percorsi di formazione, djset e concerti, illustrazioni e video, incontri.
Nel 2013 Short Theatre pianta un’altra bandiera. Si ricostituisce così un territorio con confini economici e ambientali imposti, ma che ogni anno viene ripopolato offrendosi come residenza temporanea e condivisa a percorsi artistici molto diversi tra loro per forme e biografie.
Quest’anno aumenta la presenza di artisti internazionali emergenti e non, grazie alla complicità di network europei e istituti culturali; prosegue il sostegno a giovani artisti italiani e l’attenzione ai percorsi più consolidati; si rinnova lo sguardo sulla drammaturgia contemporanea e le sperimentazioni delle scritture sceniche.
Gli spettacoli, gli artisti e le compagnie, disegnano un territorio la cui geografia è quotidianamente arricchita da laboratori e percorsi di formazione, djset e concerti, illustrazioni e video, incontri e conversazioni di approfondimento e sconfinamento.
Short Theatre non intende rappresentare una generazione o una tendenza, ma prova a raccontare un’idea della scena, costituendo una possibilità di contrattazione di nuovi limiti artistici e relazionali, ancora e sempre valicabili.
Ora, qui: a cosa serve un festival?
Tutto parte dallo Stato. Lo Stato in cui viviamo. Lo stato in cui siamo. Lo stato in cui lo Stato ci fa vivere. Lo Stato in cui, e per cui, noi continuiamo a vivere in questo stato. E' solo un gioco di parole? Allora dobbiamo imparare a giocare a un nuovo modo di stare. Pensare uno Stato che non c’è. Fondarne uno, temporaneo, di cui patteggiare le regole momentanee. E spostarsi di continuo, stare nello Stato per andare, non per rimanere. Contraddire lo stato attuale, restando in questo Stato. Pensieri che possono descrivere anche l’ambizione di un festival: fare della debolezza una forza, per attraversare lo Stato, andandogli oltre, senza andarsene via. Creare uno Stato dove la comunità che lo abita possa contrattarne regole e forme di vita, personali ed artistiche: dove non ci si riconosce per costituzione ma ci si incontra per conoscere, e dove la comunità stessa, legiferante e vivente, possa avanzare per capire. Mettersi da parte per fare spazio. Occuparlo tutto per moltiplicarlo. Non vogliamo coltivare un’utopia. Non possiamo permettercelo. Vogliamo stare qui, ora, ridefinendo nuove architetture mentali, realizzando un atteggiamento politico. Provando a sovvertire semplicemente la dittatura della necessità, in favore di una democrazia, magari della felicità.
Fabrizio Arcuri
DOPOFESTIVAL
Il Dopofestival nasce dalla collaborazione con 4 importanti promoter della scena indipendente musicale:
Elsewhere Factory
Amigdala
Augusgang
Mercati Generali
Caffè Boario, che ospiterà i djset nella Città dell'Atra Economia
6, 7, 13, 14 settembre
24.00 > 04.00 - CITTÀ DELL'ALTRA ECONOMIA
ingresso gratuito
A partire dalle ore 01.00 ingresso: Largo Dino Frisullo Roma
Programma completo nel sito www.shorttheatre.org
5 > 8 settembre
11 > 14 settembre
18 settembre
Centro di Produzione Culturale
piazza Orazio Giustiniani, 4 – Roma
singolo spettacolo 7€
tessera giornaliera 15€
Fabulamundi; Claudia Catarzi; Generazione Scenario: 2€
conversazioni e presentazioni ingresso gratuito
Apertura biglietteria ore 17.30