Il percorso si sviluppa nelle sale dei Trionfi e dell'Amore del Palazzo dei Pio di Carpi, inseguendo l'iconografia di Cupido in 4 tappe. La Torre ospita invece l'esposizione del carteggio ritrovato di due giovani innamorati carpigiani di primo Novecento e una videoinstallazione che ne rielabora la sostanza sentimentale attraverso immagini, suoni e voce.
Le stanze dell’Amore cieco
Produzione: Musei di Palazzo dei Pio
Curatore: Tania Previdi con Manuela Rossi
Il percorso si sviluppa nelle sale dei Trionfi e dell’Amore del Palazzo dei Pio di Carpi, inseguendo l’iconografia di Cupido in quattro tappe. Eros nel mondo ellenistico, quindi Amor/Cupido nel mondo romano, è prima rappresentato come un infante nudo e alato, con arco e frecce o fiaccola. Solo nel Medioevo, e soprattutto nelle decorazioni allegoriche di tema sacro, la rappresentazione di Amore acquista l’attributo moralmente negativo della cecità, rappresentata da una benda sugli occhi, a simboleggiare l’incapacità di vedere che oppone la passione amorosa alla retta ragione. Ma già a partire dal primo Rinascimento, Cupido tornerà veggente, anzi, contrapposto all’immagine bendata, simboleggerà l’amore “platonico” che eleva, dando il via alle rappresentazioni di Amor Sacro e Amor Profano.
Il fulcro del percorso è costituito dall’Amore cieco affrescato intorno al 1460-70 nel Trionfo di Amore dell’omonima sala e da dipinti di Palma il Giovane e di scuola del Parmigianino.
Sabato 14 settembre ore 16.00 – 23.00 e Domenica 15 settembre ore 16.00 – 20.00 percorsi guidati ogni 30 minuti
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Corrispondenza d’amorosi sensi
A cura di: Centro di Documentazione e Comunicazione Audiovisiva della Città di Carpi, Teatro Comunale di Carpi, Musei di Palazzo dei Pio, Biblioteca “Il Falco Magico/Castello dei Ragazzi” e Archivio Storico della Città di Carpi
Piazza Martiri - Torre dell'Uccelliera
Due giovani innamorati carpigiani di primo Novecento, Rosina ed Emilio, hanno passato i dieci anni del loro fidanzamento intessendo una fitta corrispondenza d’amore: lettere e biglietti sentimentali pieni di dichiarazioni, ricordi, promesse. Vergati in una grafia composta e pensosa, sono stati conservati come reliquie romantiche in una scatola di latta e solo ora ritrovati. Sono frasi semplici e appassionate, in cui la scrittura non sostituisce la relazione reale - Emilio e Rosina abitavano a poche strade di distanza - ma la intensifica e continuamente la testimonia, come mossa dall’intima necessità di raggiungere l’amato ovunque si trovi e di continuare un discorso amoroso che va oltre la presenza e si nutre di dolci pensieri.
La Torre quattrocentesca di Palazzo dei Pio ospita l’esposizione del carteggio ritrovato e una videoinstallazione che ne rielabora la sostanza sentimentale attraverso immagini, suoni e voce.
Sara Gozzi: attrice presso il “Teatro di Corte” di Carpi, collabora stabilmente con associazioni culturali bolognesi. Gestisce il laboratorio per ragazzi “Fare teatro”, attivo presso il Teatro Comunale di Carpi e il corso di formazione professionale per giovani attori “Cantiere dell’Anima”.
Federico Baracchi: diplomato in scenografia all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Autore di diverse opere tra cortometraggi e documentari, attualmente collabora presso il Centro di Documentazione e Comunicazione Audiovisiva della Città di Carpi.
Roberto Zampa: diplomato alla “Bottega d’Arte Teatrale Vittorio Gassman”. Dopo aver partecipato a diversi spettacoli e tournée come attore, si dedica al video e al documentario. E’ autore di diverse opere tra videoinstallazioni, performance teatrali, documentari, video commerciali, videoclip e corti doc. I suoi lavori hanno partecipato a vari festival, ricevendo premi e menzioni.
Venerdì 13 Settembre 2013 ore 10.00 - 23.00
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