Due esposizioni, una dedicata a Lucio Fontana e al suo rapporto con Cantu', l'altra alla produzione tessile di Gegia e Marisa Bronzini.
Quinta edizione per 'CantùArte', la manifestazione promossa dall'Assessorato per la Cultura del Comune di Cantù e dall'Associazione Amici dei Musei della Città di Cantù, ospitata dalla Galleria del Design e dell'Arredamento in Piazza Garibaldi 5.
L'articolata proposta della rassegna ha preso il via con la Biennale Internazionale del Merletto (5-19 ottobre) e si concentra ora sull'arte e sull'artigianato artistico.
La prestigiosa sede della Galleria del Design e dell'Arredamento domenica 26 ottobre (inaugurazione alle ore 11) aprirà le sue sale a due esposizioni, una dedicata a Lucio Fontana e al suo rapporto con Cantù, l'altra alla produzione tessile di Gegia e Marisa Bronzini.
LUCIO FONTANA E IL MOSAICO DI CANTÙ
La mostra 'Fontana e il mosaico di Cantù' intende ricostruire la memoria culturale del mosaico pavimentale di Lucio Fontana (Rosario di Santa Fè, 1899 - Comabbio, 1968) collocato nell'edificio della Permanente di Cantù e voluto dalla lungimiranza dell'architetto Renato Radici che progettò e realizzò questa costruzione di alta qualità architettonica tra il 1955 e il 1957.
Muovendo dalla considerazione che la Città di Cantù ha perso la memoria di questo significativo intervento artistico, la mostra intende ricostruirne l'identità non solo attraverso la documentazione fotografica originaria dell'edificio e delle successive modificazioni del mosaico ma anche esplorando analoghi interventi dell'artista nell'ambito del suo rapporto con l'architettura, con la decorazione e, più in generale, con le arti applicate.
Accanto a questi aspetti connessi con l'identità del mosaico di Cantù la rassegna presenta un percorso di opere di Fontana che precedono o seguono quel particolare momento della sua ricerca, evidenziando i punti di contatto con quanto l'artista andava inventando su molteplici piani operativi.
Sono esposti materiali scelti in collaborazione con l'Archivio Fontana che ha messo a disposizione circa trenta lavori (disegni, progetti, concetti spaziali, la serie dei 'quanta' e alcune ceramiche) che, integrati con altre significative opere di collezioni private, offrono al visitatore un panorama selezionato ed esaustivo del processo ideativo e creativo del grande artista italiano, con particolare attenzione al rapporto tra fase progettuale dell'opera e sua realizzazione e collocazione ambientale.
Lucio Fontana è uno degli artisti del '900 che ha maggiormente sentito il problema di una vera decorazione, intesa come apertura della pittura e della scultura verso una concreta dimensione ambientale, capace di attivare l'energia del segno e del colore come strumenti di invenzione dinamica dello spazio.
Dopo la partecipazione al gruppo dei pittori astratti italiani negli anni Trenta e parallelamente all'attività di ceramista-scultore, uno dei momenti fondamentali della sua ricerca è la realizzazione nel 1949 dell''Ambiente Spaziale con forme spaziali e luce nera' in cui l'artista celebra la sintesi totale dei valori legati alle forme e ai colori nello spazio.
La celebre serie dei 'buchi' (praticati su tela, carta, zinco, rame ma anche in scala architettonica), i cicli delle pietre, dei barocchi, dei gessi, degli inchiostri preludono al ciclo certo più famoso dei 'tagli' ma non meno significative sono le 'nature', sferoidi in grès segnati da energici tagli e buchi.
In questi continui esperimenti delle materie Fontana concepisce l'atto creativo come segno dell'intelligenza dell'uomo, capacità di immaginare spazi sempre ulteriori rispetto a quelli esistenti, proprio perché 'l'elemento nello spazio in tutte le sue dimensioni è la sola evoluzione dell'architettura Spaziale'.
Per l'occasione verrà pubblicato un catalogo per le edizioni Mazzotta (112 pagine illustrato a colori) con un saggio critico del curatore Claudio Cerritelli, un dialogo tra Paolo Minoli e l'architetto Renato Radici, la documentazione fotografica dei rapporti tra arte e architettura, e apparati bio-bibliografici.
Immagine: Lucio Fontana, Concetto spaziale. "Quanta", 1960
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OMAGGIO A GEGIA E MARISA BRONZINI
Nata agli inizi degli anni Trenta, a contatto con la tradizione produttiva popolare della campagna veneta, la tessitura Bronzini, attiva a Cantù dal 1946 e poi a Carimate, ha sviluppato negli anni la propria attività in un perfetto sodalizio fra Gegia e Marisa, madre e figlia, che ha garantito continuità creativa e produttiva sino ad oggi.
Pieno possesso delle tecniche esecutive e propensione alla sperimentazione e alla ricerca, straordinaria sensibilità nella scelta e nell'accostamento di materiali e colori, un continuo, profondo richiamo (nei temi, nei colori, nelle suggestioni) alla natura, sono alcuni dei capisaldi sui quali si fonda una produzione tenuta sempre viva e ad alti livelli.
La mostra indaga le creazioni tessili Bronzini nei diversi settori dei tessuti per tendaggi, rivestimenti, complementi per la tavola, abiti ed accessori, legando due livelli complementari di lettura.
Un primo livello riguarda la comprensione, collocata storicamente, della genesi creativa ed esecutiva dei tessuti, la loro connessione con le tradizionali tecniche manuali ancora oggi impiegate, le innovazioni indotte dall'uso di nuovi materiali (il rame, la pelle), le più significative invenzioni di carattere formale e compositivo.
Un secondo livello riguarda l'indagine delle relazioni fra la produzione dei tessuti e il più vasto orizzonte produttivo nel settore dell'arredamento. L'analisi dei rapporti con alcune importanti aziende del comparto o con il piccolo artigiano, per occasioni che vanno dall'esecuzione del singolo elemento d'arredo imbottito alla realizzazione di unitari interventi di arredamento, consente una più compiuta comprensione del prodotto tessile e, nello stesso tempo, della struttura di un variegato settore produttivo che si nutre della interrelazione fra differenti competenze interagenti.
Altre particolari esperienze, come quelle nel campo della moda, e in quello, peculiare di Marisa Bronzini, di singolari, poetiche creazioni tessili non finalizzate ad uno scopo utilitario, fanno da corollario e da necessario contrappunto alle parte centrale della mostra.
Il catalogo della mostra, introdotto da un testo del curatore, Roberto rizzi, è pubblicato dal CLAC (Centro Legno Arredo Cantù).
Orari: 10.30-12.30 / 14.30-18.00 - sabato e domenica 11.00-13.00 / 15.00-19.00 - chiuso lunedì
Anteprima per la stampa: sabato 25 ottobre, ore 10.30-12.30
Inaugurazione: domenica 26 ottobre, ore 11.00
Galleria del Design e dell'Arredamento, Cantù
Piazza Garibaldi 5 (quarto piano) - Tel. 031.713114 Fax 031.713118