Rassegna di cinema e lingua madre. Il cinema puo' far riflettere e confrontare su questi nuovi equilibri globali e sulle scelte da affrontare, puo' servire a educare in maniera non autoritaria i giovani e i cittadini del nuovo mondo.
La seconda edizione dello Slaff intende portare alla costruzione di un’identità forte dell’evento, che non sia semplicemente legata al valore estetico del cinema, ma soprattutto al linguaggio cinematografico come strumento di lavoro e di trasformazione individuale e collettiva.
SLAFF 2013 vuole mantenere il suo carattere di CINEMA DI IMPEGNO CIVILE E SOCIALE, ma gettare lo sguardo “lontano”, verso i paesi della migrazione, da cui essa proviene. Dopo avere affrontato il dramma della migrazione in viaggio e le condizioni di vita nei paesi ospiti, la necessità di allargare la sfera dei diritti, si sente il bisogno di espandere i nostri stessi confini “mentali”, per capire le ragioni per le quali, da sempre, l’uomo migra,alla ricerca di opportunità migliori ,di sopravvivenza, di felicità.
Da questa riflessione nasce l’idea di caratterizzare la prossima rassegna con il nome “CINEMA MADRE”, intenso come produzione cinematografica dei paesi “altri”.In particolare, si intende portare sullo schermo il “racconto” della vita nei paesi del sud del mondo, ad opera di registi nativi dei paesi interessati dalla rassegna.
Allo stesso tempo, nella convinzione che non si abbiamo ali senza aver salde radici nel terreno, si ritiene necessario legare fortemente al manifestazione al territorio, approfittando della storia, delle tradizioni e della straordinaria personalità del Monferrato. SLAFF nasce d’altronde in una dimensione culturale di ampio respiro: la sistemazione europea del Piemonte, il richiamo turistico delle Langhe, la vicinanza con una capitale come Torino, il forte simbolismo della storia del Novecento legato a luoghi come Alba e alla letteratura di Fenoglio, Revelli. Si intende pertanto andare alla ricerca delle produzioni più originali legate al nostro territorio, al fine di rendere nitide le peculiarità, i parallelismi , le continuità tra i mondi,e per rendere più fresca e originale la rassegna .
Il cinema può far riflettere e confrontare su questi nuovi equilibri globali e sulle scelte da affrontare, può servire ad educare in maniera non autoritaria i giovani e i cittadini del nuovo mondo, supportando le istituzioni più responsabili nel lavoro di sostegno alla democrazia, ma senza perdere di vista il passato e la memoria. Può avvicinare le nostre comunità a quelle di altri paesi più poveri e lontani, che pure sono vicine perché abitano le nostre periferie.
Per creare una sinergia con il contesto di immigrazione (l’Italia, ed in particolare, con il nostro territori), si focalizzerà l’attenzione sui paesi da cui provengono le comunità migranti più consistenti: Africa sub sahariana, Sud America, est Europa, Cina.
Obiettivo di questo disegno artistico è duplice: fare conoscere, attraverso il cinema, i paesi di provenienza, e valorizzare le culture di origine, i contesti culturali, le lingue madri.
Una sezione speciale della rassegna sarà dedicata al tema dei Diritti Umani, focus tematico del Cinefestival dei Diritti Umani di Napoli, con il quale si intende costruire un percorso di circuitazione di pellicole che mettano in luce i drammi della violazione dei diritti umani in diversi paesi.
Le comunità migranti saranno coinvolte su tre fronti: parte delle pellicole sono utilizzate nell’ambito del Laboratorio di Lingua e Integrazione come “testo input” sul quale costruire un percorso di didattico sulla lingua e sui contenuti culturali. In secondo luogo, la scelta dei film in rassegna è negoziata insieme alle comunità migranti, attraverso focus group che permettano di fare emergere gli aspetti più significativi delle dimensioni culturali che si intendono veicolare.
In secondo luogo, le comunità saranno chiamate a co-progettare e realizzare parte del percorso finalizzato a valorizzare le rispettive LINGUE MADRI. Le lingue svolgono anche un ruolo importante nel processo d’integrazione in tutti gli aspetti della vita pubblica e in particolare nell’istruzione. SLAFF intende valorizzarle,e condividerle con la cittadinanza, realizzando brevi workshop di lingua, che saranno momento di condivisione di conoscenza e di “ribaltamento” dei ruoli tradizionali: da “fruitori” di corsi di lingua,i migranti sono “insegnanti “ del loro idioma. La partecipazione del Concorso l Lingua Madre – già in rete per lo Slaff 2012 – contribuirà ad arricchire l’iniziativa.
Diverse sedi
Asti