Acta International
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Karmen Corak
dal 4/10/2013 al 7/11/2013
lun-ven 16-20

Segnalato da

Manuela De Leonardis




 
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4/10/2013

Karmen Corak

Acta International, Roma

Ribi. Negli occhi dei pesci lacrime. La parola "ribi", che nella lingua slovena significa "due pesci" e' qui l'esemplificazione della dualita'. In occasione della XII edizione di FotoGrafia.


comunicato stampa

a cura Manuela De Leonardis

Vuoto e pieno si alternano nella serie Ribi. Negli occhi dei pesci lacrime realizzata da Karmen Corak tra il 1996 e il 2011 e presentata per la prima volta in occasione della XII edizione di FotoGrafia – Festival Internazionale di Roma che indaga sul tema “Vacatio. Sospensione e assenza nella fotografia”.

Iconograficamente i pesci hanno una forte valenza simbolica, sia nel mondo occidentale di area cristiana che in Estremo Oriente, dove uno degli otto simboli del Buddha è rappresentato proprio da un paio di pesci. La parola “ribi”, che nella lingua slovena significa “due pesci” è quindi l’esemplificazione della dualità: due correnti energetiche, due realtà complementari che insieme riconducono all’unità. Quanto all’adattabilità e all’identificazione con il flusso della vita, appartiene indifferentemente a tutte le culture.

“Negli occhi dei pesci lacrime” è, invece, il frammento di un haiku di Matsuo Bashō: “La primavera se ne va / gli uccelli gridano / negli occhi dei pesci lacrime.”

Per la fotografa è il tentativo di cogliere l’attimo del passaggio, una mobilità cristallizzata del flusso vitale. La sospensione e l’assenza come una texture fitta che non lascia respiro all’interno dell’inquadratura, in cui affiora il ricordo del guizzo dietro/dentro lo strato di ghiaccio che congela il soggetto fisicamente e metaforicamente.

Karmen Corak (Slovenia 1959, vive e lavora a Roma) ha studiato Arti Grafiche a Zagabria in Croazia e Conservazione e restauro di opere d’arte su carta, a Roma in Austria e Giappone. Dal 1985 svolge l’attività professionale di restauratore/conservatore di opere su carta e di fotografie. Durante numerosi viaggi di studio in Cina e Giappone ha realizzato lavori fotografici sulle tecniche tradizionali della fabbricazione della carta e di opere d’arte. Nel corso della sua conferenza sulla carta “Washi, arte e conservazione”, tenuta a Roma presso l’Istituto Giapponese di Cultura nel 2006, ha presentato i lavori fotografici eseguiti in Oriente. Le sue fotografie sono state pubblicate presso quotidiani e periodici, come la rivista slovena Art Words e sono presenti nelle collezioni private, tra le quali il Centro Urasenke di Roma e Awagami Washi Collection a Tokushima, Japan.

Mostre personali: 2013 - Frammenti del Giappone tradizionale (a cura di Marco Meccarelli), ex Collegio dei Gesuiti, Noto, Sicilia (organizzata dal Comune di Noto e dall’Ambasciata Giapponese in Italia con il patrocinio dell’Istituto Giapponese di Cultura); 2012 - WASHI.La via tradizionale (a cura di Marco Meccarelli), Studio CAMERA 21, FOTOGRAFIA XI. Festival Internazionale di Roma con il patrocinio dell’Istituto Giapponese di Cultura; 2011 - AWARE.Oltre l’apparenza (a cura di Luisa De Marinis), Studio CAMERA 21, FOTOGRAFIA X. Festival Internazionale di Roma
Mostre collettive: 2013 - Photography or Painting? (a cura di Marco Delogu), Capalbio, PhC Capalbiofotografia Festival - V edizione
Premi: 2013 - Concours photo “Métiers du Monde” de l’Alliance française de Venise, 2ème place; International Fine Art Photography Award, Grand Prix de la Découverte, 2013 Grand Prix Juror Award of Merit: Still Life (2 fotografie), Cityscape/Architecture (1 fotografia)

inaugurazione alla presenza dell’artista sabato 5 ottobre 2013 – ore 18,30

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