1962-1978. 24 lavori storici dalla precisa cifra espressiva: attraverso la frantumazione all'interno delle proprie opere del mondo, si accresce il senso di incertezza e indeterminazione di questa ricostruzione onirica e ironica.
La mostra è stata ideata dall'amico Mauro Panzera che, recentemente scomparso, non ha purtroppo potuto seguire la realizzazione di questo progetto dedicato ad un nucleo di opere storiche di Gianfranco Baruchello. In questa occasione, pur ben conoscendo l'importanza dell'attività recentemente svolta dall'artista, vengono presentate venti opere dal 1962 al 1978: dipinti, assemblage, oggetti che abbracciano un fondamentale periodo della sua attività. Infatti nella tensione di costruirsi un proprio alfabeto, l'artista acquisisce una precisa cifra espressiva: attraverso la frantumazione o meglio la “riduzione” all'interno delle proprie opere del mondo, i cui elementi e dati esterni sezionati e ricostruiti in maniera miniaturistica si definiscono e prendono corpo sul terreno “neutro” del bianco di fondo, si accresce il senso di incertezza e indeterminazione di questa ricostruzione onirica, ironica e al tempo dettagliatissima di una propria dimensione dell'esistenza.
Questa miniaturizzazione dell'immagine è “...frutto di una dialettica fra enciclopedia e anarchia, spirito cartesiano e quello duchampiano, tentativo di sistemazione e impossibilità a realizzarlo. Il mondo si può assemblare attraverso dettagli che però non possono restituirci unità e totalità. E' possibile fare enciclopedie del presente, ma sommarie e provvisorie...” per dirla con le parole di Achille Bonito Oliva che insieme a Carla Subrizi hanno curato esposizione e catalogo per l'esemplare mostra del 2011 alla GNAM di Roma: Baruchello. Certe idee, in cui emerge la fondamentale importanza di artista e intellettuale complesso e “multimediale”, che ha abbracciato ogni modalità espressiva (pittura calligrafica, produzione di oggetti, testi letterari, teatrali, film, videotapes, fotografia, operazioni agricole) fino al pieno sconfinamento nell'azione sociale e di cui questa nostra mostra cerca di evidenziare in modo sintetico un particolare aspetto.
Gianfranco Baruchello nasce a Livorno nel 1924. Al 1959 risalgono gli inizi della sua ricerca. La sua prima formazione avviene nel clima parigino: Sebastian Matta, Alain Jouffroy,…nel 1962 conosce Marcel Duchamp e, nel 1964 a New York, John Cage. Si confronta con la pop art e l'espressionismo astratto americano. Le esperienze americane si concretizzano nelle grandi tele bianche, l'eredità europea si materializza invece nella creazione di oggetti vicini allo spirito del Nouveau Réalisme. È del 1962 la partecipazione alla mostra New Realists organizzata da Pierre Restany alla Sidney Janis Gallery di New York. Nel 1963 tiene una personale alla Galleria La Tartaruga di Roma, e nel 1964 alla galleria Cordier & Ekstrom di New York. Al 1963 risale il suo primo film, Il grado zero del paesaggio, al quale segue nel 1964 La verifica incerta. Nel 1963 inizia la collaborazione con la galleria Schwarz di Milano.
Dal 1975 va a vivere in campagna e inizia l'operazione Agricola Cornelia S.p.A., una società regolarmente costituita con lo scopo sociale di coltivare la terra. Nel 1977 partecipa alla VI Documenta di Kassel. al 1981 risale la mostra Agricola Cornelia (materiali, testi. fotografie) relativa agli anni dell'operazione 1973-81 e seguono antologiche a Livorno e a Mantova nel 1982. Nel 1989 partecipa alla mostra Artisti Italiani contro l'Apartheid e nel 1990 partecipa alla collettiva Chiasmus alla Galleria Bornholt a Londra con Pistoletto, Paolini e Catalano. Partecipa alla Biennale di Venezia con Luogo del mutamento e nel 1991 alla Quadriennale romana. Nel 1992 grande antologica ad Aosta intitolata l'Altopiano dell'incerto. Nel 1996 presenta Le long de la route etrusque a Parigi, alla Galleria Krief. Nel 1998 viene istituita la Fondazione Baruchello, con sede nella casa-studio archivio di Baruchello (Via di S. Cornelia). Nel 2011-2012, antologica alla GNAM di Roma ed è invitato a dOCUMENTa (13) di Kassel e per la Biennale di Venezia del 2013 è inviato nel Padiglione Italia e nella Mostra di Massimiliano Gioni, Palazzo Enciclopedico.
Inaugurazione 11 ottobre ore 18.30
Galleria Il Ponte
via di Mezzo, 42b Firenze
lun-ven 15.30-19; sab su appuntamento
Ingresso libero