Galleria San Fedele
Milano
piazza San Fedele, 4 (Auditorium via Hoepli, 3a)
02 86352233 FAX 02 86352236
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Joel Meyerowitz - Wim Wenders
dal 27/10/2013 al 29/11/2013
mar - sab 16-19, mattino su richiesta

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Galleria San Fedele




 
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27/10/2013

Joel Meyerowitz - Wim Wenders

Galleria San Fedele, Milano

Sightseeing: Un sentimento della vita. Nell'ambito del ciclo triennale di cinema, musica, arti figurative sulla drammaturgia occidentale, primo appuntamento con la mostra dell'artista e proiezione acusmatica del film del regista tedesco Il cielo sopra Berlino.


comunicato stampa

Joel Meyerowitz ha scoperto la fotografia come destino a New York nell’incontro con Robert Frank. Nelle vie della metropoli, emblema del nuovo mondo costruito dall’uomo, Meyerowitz ha voluto essere un testimone della commedia umana nei gesti degli affetti quotidiani. Da subito, accanto al bianco e nero, in cui speranza e disperazione s’intrecciano, ha utilizzato la forma del colore come rivelazione della forma dei sentimenti. Così, quando nel 1978 decide di passare alla rappresentazione del mondo in grande formato, la commedia dell’uomo si trasforma nello stupore di fronte alla meraviglia del colore, che nell’ora del tempo si rivela come respiro di una vita senza fine: luce che ti chiama per nome.
Nello studio di Cézanne, Meyerowitz scopre che le pareti della stanza in cui il pittore dipingeva erano grigie e che solo in quell’assenza della luce il colore si poteva rivelare come forma che genera l’esistenza di ogni cosa nel mondo. Le nature morte di Meyerowitz, realizzate nello studio di Cézanne, rivelano così che le immagini di questo grande fotografo americano si pongono come paesaggi interni e interiori dello spirito umano. Nel Cielo sopra Berlino di Wim Wenders, il sole tra le nubi si trasfigura nell’occhio dell’angelo che ascolta il cuore degli uomini, cercando di volgere al bene i loro pensieri e le loro decisioni, consolando le loro sofferenze e il loro transito attraverso la morte.
Immune dal dramma del corpo, per Wim Wenders la visione dell’angelo è in bianco e nero, fino a quando il desiderio di comprendere fino in fondo l’avventura dell’umanità lo spinge ad assumere la finitezza della morte nella carne e nel sangue. Il colore a quel punto del film diventa la forma della vita nel mondo e l’angelo, diventato uomo per amore della donna nel compimento del proprio destino, si pone come figura della misericordia divina che per redimere il mondo ne assume la materia del corpo.

Giovanni Chiaramonte

Ascolto dell’angelo
Il ciclo dal titolo “Ascolto dell’angelo_Ascolto dell’immagine. L’arte di Wim Wenders tra suono e colore” costituisce il secondo appuntamento di un percorso pluriennale che intende indagare la drammaturgia contemporanea del religioso Ascolto dell’immagine e del sacro, nell’unità tra immagine, suono, colore. Le serate comprendono due momenti: l’inaugurazione di una mostra presso la Galleria San Fedele e la visione di un film seguito da commento e dibattito presso l’Auditorium San Fedele. Se il primo anno si è incentrato sull’opera di Andrej Tarkovskij, in questo secondo appuntamento si intendono indagare alcuni elementi costitutivi dell’arte del regista tedesco Wim Wenders.

L’iniziativa, per la prima volta in Italia, si caratterizza per la particolare attenzione al sonoro nel cinema, grazie all’utilizzo di un acusmonium, orchestra di altoparlanti che rende i rumori e le musiche come un profondo e straordinario paesaggio acustico.

La ricerca di Dio, sembra dirci Wenders, si vive compiendo in profondità il viaggio dell’esperienza umana, accolta in tutte le sue contraddizioni, nella sua carnalità come nel suo desiderio di elevarsi alle altezze del cielo. Perché Dio non si rivela in una luce accecante, ma in quei dolci raggi di sole che, facendosi strada tra densi strati di nuvole, illuminano un’umanità sofferente, da contemplare nella tenerezza e nella compassione.

Dopo l’inaugurazione delle singole mostre seguirà la proiezione di tre film, in lingua originale, con sottotitoli in italiano: il 28 ottobre Il cielo sopra Berlino (1987); il 9 dicembre Don’t come knocking (2005); il 20 gennaio 2014 Pina (2011).
Wim Wenders, attraverso l’immagine, propone un viaggio alla ricerca di se stessi, in cui l’uomo si propone di vivere la libertà attraverso l’amore, l’amicizia, la ricomposizione di quei vuoti e di quelle lacerazioni che lo pongono di fronte al dramma della solitudine. In questo modo, il cinema diventa l’occasione per riflettere sul destino dell’uomo.

Inaugurazione sabato 26 Ottobre 2013

Galleria San Fedele
piazza San Fedele 4, Milano
dal martedì al sabato ore 16-19 e al mattino su richiesta
biglietti per singola proiezione: 4 € / 7 €

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