Sightseeing: Un sentimento della vita. Nell'ambito del ciclo triennale di cinema, musica, arti figurative sulla drammaturgia occidentale, primo appuntamento con la mostra dell'artista e proiezione acusmatica del film del regista tedesco Il cielo sopra Berlino.
Joel Meyerowitz ha scoperto la fotografia come destino a New York
nell’incontro con Robert Frank. Nelle vie della metropoli, emblema del
nuovo mondo costruito dall’uomo, Meyerowitz ha voluto essere un testimone
della commedia umana nei gesti degli affetti quotidiani. Da subito,
accanto al bianco e nero, in cui speranza e disperazione s’intrecciano, ha
utilizzato la forma del colore come rivelazione della forma dei
sentimenti. Così, quando nel 1978 decide di passare alla rappresentazione
del mondo in grande formato, la commedia dell’uomo si trasforma nello
stupore di fronte alla meraviglia del colore, che nell’ora del tempo si
rivela come respiro di una vita senza fine: luce che ti chiama per nome.
Nello studio di Cézanne, Meyerowitz scopre che le pareti della stanza in
cui il pittore dipingeva erano grigie e che solo in quell’assenza della
luce il colore si poteva rivelare come forma che genera l’esistenza di
ogni cosa nel mondo. Le nature morte di Meyerowitz, realizzate nello
studio di Cézanne, rivelano così che le immagini di questo grande
fotografo americano si pongono come paesaggi interni e interiori dello
spirito umano. Nel Cielo sopra Berlino di Wim Wenders, il sole tra le nubi
si trasfigura nell’occhio dell’angelo che ascolta il cuore degli uomini,
cercando di volgere al bene i loro pensieri e le loro decisioni,
consolando le loro sofferenze e il loro transito attraverso la morte.
Immune dal dramma del corpo, per Wim Wenders la visione dell’angelo è in
bianco e nero, fino a quando il desiderio di comprendere fino in fondo
l’avventura dell’umanità lo spinge ad assumere la finitezza della morte
nella carne e nel sangue. Il colore a quel punto del film diventa la forma
della vita nel mondo e l’angelo, diventato uomo per amore della donna nel
compimento del proprio destino, si pone come figura della misericordia
divina che per redimere il mondo ne assume la materia del corpo.
Giovanni Chiaramonte
Ascolto dell’angelo
Il ciclo dal titolo “Ascolto dell’angelo_Ascolto dell’immagine. L’arte di Wim Wenders
tra suono e colore” costituisce il secondo appuntamento di un percorso pluriennale
che intende indagare la drammaturgia contemporanea del religioso Ascolto dell’immagine
e del sacro, nell’unità tra immagine, suono, colore. Le serate comprendono
due momenti: l’inaugurazione di una mostra presso la Galleria San Fedele e la visione
di un film seguito da commento e dibattito presso l’Auditorium San Fedele.
Se il primo anno si è incentrato sull’opera di Andrej Tarkovskij, in questo secondo
appuntamento si intendono indagare alcuni elementi costitutivi dell’arte
del regista tedesco Wim Wenders.
L’iniziativa, per la prima volta in Italia, si caratterizza per la particolare attenzione
al sonoro nel cinema, grazie all’utilizzo di un acusmonium, orchestra di altoparlanti
che rende i rumori e le musiche come un profondo e straordinario paesaggio acustico.
La ricerca di Dio, sembra dirci Wenders, si vive compiendo
in profondità il viaggio dell’esperienza umana, accolta in tutte le sue
contraddizioni, nella sua carnalità come nel suo desiderio di elevarsi
alle altezze del cielo. Perché Dio non si rivela in una luce accecante,
ma in quei dolci raggi di sole che, facendosi strada tra densi strati
di nuvole, illuminano un’umanità sofferente, da contemplare
nella tenerezza e nella compassione.
Dopo l’inaugurazione delle singole mostre seguirà la proiezione di tre film, in lingua
originale, con sottotitoli in italiano: il 28 ottobre Il cielo sopra Berlino (1987); il 9
dicembre Don’t come knocking (2005); il 20 gennaio 2014 Pina (2011).
Wim Wenders, attraverso l’immagine, propone un viaggio alla ricerca di se stessi, in cui
l’uomo si propone di vivere la libertà attraverso l’amore, l’amicizia, la ricomposizione
di quei vuoti e di quelle lacerazioni che lo pongono di fronte al dramma della solitudine.
In questo modo, il cinema diventa l’occasione per riflettere sul destino dell’uomo.
Inaugurazione sabato 26 Ottobre 2013
Galleria San Fedele
piazza San Fedele 4, Milano
dal martedì al sabato ore 16-19 e al mattino su richiesta
biglietti per singola proiezione: 4 € / 7 €