Performance. L'artista si veste e si spoglia, come se si fosse appena alzata, ripercorre un'intera giornata all'interno di un cubo di plexiglas.
"Nella sua performance Alessia si veste e si spoglia, come se si fosse appena alzata, ripercorre un'intera giornata o forse più. All'interno del suo cubo di plexiglas tracciato solo dagli spigoli, abita, vestendo e spogliando.
Rimango estatico di fronte ai primi gesti di questo rivestire, ostinati e affettuosi, metodici ed erotici mentre mi appare solo ora la sua spoglia perchè mi rendo conto di essere un estraneo.
Partecipo a questa trasfigurazione perchè Alessia si lascia guardare accettando il mio sguardo come suo e usa la mia presenza di estraneo come possibilità di manifestare la sua ospitalità, non solo come accoglienza, ma come fondamento dell'eros per rendere reale il suo corpo.
E lo vedo apparire nel corso della performance costringendo alla presenza ciò che era assente. Nel corso delle due ore il suo corpo s'incarna e quell'essere nudo diventa corpo, carne, materia. Indossa il suo corpo e mi concede il privilegio di immaginare di far indossare il mio da altri, come indumento. Nella sua esteriorità allude ad un possesso transitorio.
In questa liturgia presente, riverbera la meticolosità del suo gesto passato, mai visto e mai accompagnato. La pratica della sartoria inonda progressivamente l'ossessione della sua preghiera, facendo apparire con delicatezza l'orrore del corpo finito. Alessia non chiede risarcimento del suo gesto insensato, le sue cuciture tracciano perimetri che si moltiplicano e si potrebbero moltiplicare se non fossero strappati dallo sfinimento. Come in un martirio, accettato solo perchè inevitabile, Alessia si fa trapassare dal demone della sua forma finita e dell'identico a se stesso." (Luca Donnini)
Associazione AOCF58 - Galleria Bruno Lisi
via Flaminia, 58 - Roma
Ogni giorno alle 18.30, durata un'ora e cinquanta
Ingresso libero