Dal segno al colore. Caratteristica della sua pittura e' la nebbiolina presente nei quadri, che ammorbidisce le figure e i piani contrapposti.
Pittore meditativo di fronte alla bellezza e semplicità delle cose, siano esse monumenti, scorci di Roma o persone. Tutto per Sigfrido Oliva diventa incantamento, perché tutto per lui è motivo di seduzione, dal più umile oggetto domestico a un vaso di fiori, dalla “Fontana dei Fiumi” di piazza Navona al ritratto della figlia. Sotto il suo sguardo indagatore, vigile e sensitivo, ogni cosa è argomento di investigazione, motivo di studio e di feconda ricerca pittorica.
Non a caso la mostra odierna, che si avvale di trenta opere fra quadri, disegni acquerellati e acqueforti, fornisce la risposta a questa molteplicità di interessi che hanno sempre impegnato Oliva nel suo percorso creativo. Egli infatti è un artista versatile, come si può vedere dai lavori in mostra: un artista che spazia dal campo della pittura a olio a quello della grafica nelle sue più diverse declinazioni. In sostanza, chi non conosce Oliva e il suo operato, trova qui un pittore completo, possiamo ben dirlo, un pittore a tutto tondo.
Inoltre una caratteristica della sua pittura, come egli stesso dichiara, è la nebbiolina presente nei suoi quadri. Quella specie di vaga foschia non è altro che una qualità derivata, dice sempre Oliva, dalla cosiddetta prospettiva aerea o “sfumato” geniale invenzione leonardesca. Questa tecnica, che consiste nell’ammorbidire i contorni delle figure e dei piani contrapposti, conferisce al dipinto una particolare trasparenza e dà l’impressione di guardarlo attraverso un sottilissimo cristallo.
Isa Viola
Inaugurazione 7 novembre ore 18
Studio DR Spazio Visivo
via Angelo Brunetti, 4 - Roma
lun-sab 11-13 e 17-20 o su appuntamento