The Format - Contemporary Culture Gallery
Milano
via Giovanni Enrico Pestalozzi, 10 (Int. 32)
02 43128242
WEB
Marco Abbamondi e Stefano Ciannella + Barbara Nati
dal 14/11/2013 al 12/12/2013
mar-ven 15-19 o su appuntamento

Segnalato da

The Format Contemporary Culture




 
calendario eventi  :: 




14/11/2013

Marco Abbamondi e Stefano Ciannella + Barbara Nati

The Format - Contemporary Culture Gallery, Milano

Reinforced concrete. Installazione site specific che sintetizza e da' origine alla mostra: sacchi di farina che appaiono come sacchi di cemento si contrappongono ad un neon "Concrete". Inoltre, Barbara Nati inaugura la sua prima personale milanese.


comunicato stampa

Marco Abbamondi e Stefano Ciannella - Reinforced concrete

La modernità ha sfilato la morte dalle mani di dio e l’ha consegnata nelle mani dell’uomo. The Format – Contemporary Culture Gallery è lieta di presentare: “Reinforced concrete”, la prima doppia personale a Milano di Marco Abbamondi e Stefano Ciannella a cura di Guido Cabib.
Opening 15 Novembre 2013 ore 18. Gli artisti presentano una serie di opere, dipinti, sculture, neon ed installazioni appositamente prodotte per lo spazio espositivo The Format – Milano. Ex-sistere vuol dire, letteralmente, venire fuori, sbucare all’improvviso, comparire, presentarsi sulla scena della vita provenendo da altrove.

Attraverso l’arte, la forza vitale dell’anima dell’artista riverbera sulle altre anime e ritorna come energia propulsiva.
“Il fine dell’arte è muovere in noi le passioni” così si legge nel Compendium musicae di Descartes.
Vita passioni e movimento si confondono, quindi, nel fare dell’arte. Con l’energia del suo “fuoco vitale”, la vis imaginandi trasfonde la vita nelle opere.

Ed è proprio questo che è accaduto a Marco e Stefano, artisti autonomi prima, amici dopo e per finire coautori di un progetto artistico, “Reinforced concrete”, che li vede, sempre autonomi nelle loro scelte linguistiche e stilistiche, uniti nella loro vis imaginandi.

Icona identitaria di Marco Abbamondi, le paste cementizie; quella di Stefano Ciannella il ferro.
Il “cemento armato” diviene metafora dell’essere umano, individuo complesso, prodotto di diversi elementi combinati tra loro dall’azione del pensiero, dell’essere e del fare.

Tutte le creature viventi, tranne l'uomo, esistono soltanto.
L'uomo non si accontenta di essere soltanto; egli deve fare qualcosa, realizzare qualcosa, creare qualcosa. L'impulso dell'Io a creare produce cultura, ma può anche essere lo strumento della sua distruzione.

Reinforced Concrete 00’00 è il titolo dell’installazione site specific che sintetizza e dà origine alla mostra: sacchi di farina che appaiono come sacchi di cemento si contrappongono ad un neon “Concrete”.
Gli artisti sono attratti dalla solidità e compattezza di cose forzatamente messe insieme, cose che combinate tentano di funzionare e marciare nella direzione contraria a quella del tempo, aspirando all’eternità, alla grandezza, alla storia.

Marco Abbamondi (1974) e Stefano Ciannella (1971) vivono e lavorano a Napoli.

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Barbara Nati - Unpredictable trees

a cura di Massimo Sgroi

“Barbara Nati ha la sensibilità cosciente della sua natura di mutante ibrida; nel suo lavoro accumula forme di realtà prese direttamente dal profondo della memoria che, sebbene appartengano al livello della possibile esperienza fisica, finiscono per diventare assolutamente distante dal sistema concreto degli oggetti. E’ la rappresentazione che sposta il livello della percezione nei mondi dell’infosfera, laddove, seguendo il cappellaio matto, tutte le realtà sono al contempo vere ed assolutamente false. Ciò che meraviglia in tutto il suo lavoro (ed in particolare in questo ultimo) è l’assoluta assenza di elementi costitutivi artificiali che vivono, però, nell’alterità del possibile proprio attraverso la sommatoria di ogni singolo elemento.”
“Il suo progetto di natura conferisce una profondità culturale al mondo costituito di superfici che, private dal filtro della propria identità, appaiono oggettivizzate nell’opera stessa. E’ un modo assolutamente diverso di riscrivere la grammatica paradigmatica delle immagini laddove esse stesse vengono private dalla profondità della materia; di fronte ai suoi alberi la Nati sembra essere il demiurgo del suo mondo, usando se stessa e la sua visione delle cose, come medium della nuova antropologia dell’umano. E’ il sogno/incubo dell’uomo in cui tutte le sedimentazioni della memoria vengono sovrapposte in un universo in cui non esiste più la distinzione fra il soggetto e l’oggetto della visione. E’ la creazione di mondo allo specchio sul quale non abbiamo più alcun controllo. E’ la vertigine dello spiazzamento, quella che è visibile negli “unpredictable trees “ di Barbara Nati oggetti che, esattamente nel configurarsi come entità ibride, finiscono per posizionarsi fra il mondo delle cose fisiche, quello della memoria e quello della simulazione immateriale dei flussi elettronici.”

“Nei suoi alberi imprevedibili la Nati ricompone il dualismo che oppone lo spirito al corpo, il pensiero alla materia, il soggetto all’oggetto e l’accezione naturale della vita al continuum del corpo sociale. La parte più legata alla memoria, appunto le stanze diroccate, fanno parte di questo processo in quanto le immagini ci riportano alla possibilità di “vivere” la memoria non come elemento separato ( o delegato alla parte ram di un computer) ma come istanza collettiva ed individuale e, pertanto, condivisa. Lo stesso ambiente “esterno” di queste opere è un rimando ad una memoria collettiva; nei suoi riferimenti ad una pittura ottocentesca esso viene traslato, attraverso la manipolazione computerizzata, nel vivere contemporaneo.” M.Sgroi

Nata a Roma il 15 Agosto 1980, dopo aver conseguito la laurea triennale presso la Scuola superiore per interpreti e traduttori a Roma, focalizza l’attenzione sulla comunicazione seguendo un corso di design di manifesti alla Parson School of Design di New York ed in seguito all’Istituto Europeo di Arti Operative dove integra gli studi con programmi di grafica editoriale.
Durante il soggiorno negli Stati Uniti svolge l’attività di assistente al pittore iperrealista Anthony Brunelli e produce le immagini per la copertina della rivista di letteratura chiamata Chelsea.
Attualmente lavora come creativa freelance per varie agenzie pubblicitarie londinesi.

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Inaugurazione 15 novembre ore 18

The Format - Contemporary Culture Gallery
Via G.E. Pestalozzi 10,int 32. Milano
Orari di apertura: dal martedi al venerdì ore 15 / 19 o su appuntamento
Ingresso libero

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