Mezza Giornata Gigante Sospesa. In questa mostra l'artista mescola i materiali e gli oggetti piu' disparati, creando una sorta di luogo magico raccolto, dove idee come quelle della morte, dello scorrere del tempo e del fallimento, sono affrontate con ironia e leggerezza.
"Sogni: se dovessi descrivere il metodo e le motivazioni che stanno
alla base dei miei lavori, partirei proprio da lì, dai
sogni, perchè non si possono spiegare fino in fondo, si
fanno con gli occhi chiusi, e hanno a che fare con i nostri
desideri".
Gabriele Picco.
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Con la sua consueta visionarietà Picco in questa mostra mescola i materiali e gli oggetti più disparati, creando una sorta di luogo magico raccolto, dove idee come quelle della morte, dello scorrere del tempo e del fallimento, sono affrontate con ironia e una leggerezza quasi poetica.
Varcando la soglia della galleria ci si ritrova immersi in un’atmosfera onirica: alle pareti quadri composti di polvere (e altri residui che Picco preleva dai sacchetti degli aspirapolvere, come aveva già fatto in passato per alcune sculture) e al centro una scultura raffigurante una sorta di monumento funebre a un clown, scavato nel marmo bianco di Carrara.
Nella seconda stanza sono disseminate sul pavimento alcune bucce di banana, del tutto simili a quelle che usano proprio i clown nello loro gag più classiche, con la differenza che sono state fuse nel bronzo, assurgendo a status di sculture classiche, come piccoli monumenti alle nostre fragilità.
Alle pareti invece i “Brillo paintings”, quadri blu e rosa che denotano ancora una volta la voglia di Picco di sperimentare e divertirsi con i materiali più inconsueti. Qui, infatti, dalla sporcizia della polvere casalinga, l’artista è passato alle pagliette saponate per la pulizia delle pentole. (si tratta proprio delle pagliette vendute nei famosi box Warholiani della Brillo). Esse sono semplicemente incollate sulle tele preparate con un fondo omogeneo, e il risultato cromatico e materico è sbalorditivo, tra a Yves Klein, Gilardi e Piero Manzoni.
In conclusione visitare la mostra di Gabriele Picco non significa dover cercare un senso, una spiegazione, ma lasciarsi guidare dalle sensazioni. E proprio come ci suggerisce l’autore, è come se si osservassero i lavori con gli occhi chiusi, come se questi ci arrivassero direttamente dal nostro inconscio, e la galleria si trasformasse improvvisamente in quella zona lontana, lontanissima, che alberga dentro a ognuno di noi.
Inaugurazione Martedì 19 Novembre alle ore 19
Galleria Francesca Minini
Via Massimiano 25, Milano
Orario: mar-sab 11-19.30
Ingresso libero