Esercizi d'alleanza / Ricerca combinata. Le opere di Moretti sul mistero dell'unione si distinguono per tecnica e materiali. Lucia di Luciano, artista dell'Arte Programmata, espone immagini segniche degli anni '60 e '70.
La mostra Esercizi d’alleanza propone un nuovo ciclo di lavori realizzati da Gianni Moretti. Si tratta di una
produzione in gran parte inedita, calibrata sull’ambiente dell’Harlem Room. Per questa ragione l’artista ha pensato
a un’installazione peculiare per mettere in luce il mistero dell’unione, la sua inafferrabile fluidità.
Le opere si articolano in due serie che si distinguono per tecnica e materiali: la prima sarà composta da una decina
di pezzi in velluto inciso applicato su plastica di misure variabili; la seconda consta di un ciclo di monotipi
d’inchiostro tipografico su carta velina. Entrambe le serie affrontano e sviluppano lo stesso tema: l'unione.
Due
organismi la cui unione determina la nascita e crescita di un piccolo mondo, un universo in espansione che sembra
nascere proprio dalla fusione di questi due piccoli corpi. Una genesi in cui non sono ben chiari i confini tra
relazione e legame. All'interno di questo piccolo mondo avviene una seconda nascita, un'efflorescenza: il giglio. Il
valore simbolico del giglio nella cultura cattolica è noto: la purezza. Meno conosciuto invece il suo valore
simbolico in ambito pagano: la morte.
Con il suo pallore questo fiore si staglia nel buio più profondo come un
presagio di fine ineluttabile. In questo modo qualsiasi generazione, qualsiasi nascita, porta in sé il seme della sua
fine. Le due serie di lavori sono pensate come complementari l'una all'altra, non conseguenti ma intersecanti. I
lavori esposti indagano vari momenti di questo processo di costruzione.
L’esposizione è testimoniata da un prezioso volume a fisarmonica. Questa impaginazione consente di documentare
l’indirizzo creativo nella sua interezza, lungo pagine tangenti che mettono in sequenza le singole immagini,
stabilendo così una possibile linea di relazione.
La mostra Ricerca combinata, è invece la
personale di Lucia di Luciano, artista siciliana, protagonista della stagione di
sperimentazione detta arte programmata, termine lessicale coniato da Umberto Eco in
occasione dell’esposizione al negozio Olivetti di Milano (1962).
Le opere in mostra, degli anni ’60 e ’70, sono
l’esito di una ricerca di strutturazioni ritmiche:serie di immagini segniche - moduli
geometrici, linee, quadrati e rettangoli-
articolate in maniera alternata
che danno
luogo a precisi pattern strutturali, tutti
realizzati in bianco e nero.
La progressione logico-matematica, via via
sempre più complessa diventa una vera e
propria sintassi, un metalinguaggio ritmico,
capace di stabilire un netto equilibrio
percettivo tra gli elementi e le combinazioni,
che porta lo spettatore a individuare l’unità di
ciascuna sequenza e che intendono suggerire
Lucia di Luciano.
Inaugurazione martedì 19 novembre ore 18.30
Galleria Montrasio Arte
via di Porta Tenaglia 1, Milano
Orario: martedì-venerdì 11-13/14-18
Ingresso libero