PiM Off
Milano
via Selvanesco, 75 (angolo via dei Missaglia)
02 54102612
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Trattato della lontananza
dal 29/11/2013 al 1/12/2013
30nov-2dic 20.45 1dic 16.45/20.45

Segnalato da

PimOff




 
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29/11/2013

Trattato della lontananza

PiM Off, Milano

Il Trattato della Lontananza, creazione per 3 danzatori, e' una storia di attraversa-menti. Qui il lontano, come espressione di una soglia immaginata, sublimata, desiderata, si fa linea di frontiera e luogo cui appartengono la solitudine e la difficolta' di incontrare e comprendere l'altro.


comunicato stampa

Il “Trattato della Lontananza” di Antonio Prete, un saggio che invita a interrogare la lontananza, la sua profondità, declinandola nelle figure dell’addio, dell’utopia, della nostalgia e dell’esilio, diviene l’ispirazione da cui ha preso vita, nel 2013, il “DITTICO DEL CONFINE”, un progetto costituito da due capitoli distinti e complementari: primo di questi è “WOLKENHEIMAT”, un assolo in forma site specific coprodotto dal Festival Olandese Oerol, cui fa seguito l’omonimo “TRATTATO DELLA LONTANANZA”, creazione coprodotta dal Festival italiano Teatro a Corte. Le parole di Prete intorno al concetto di lontananza diventano

corpo in queste due creazioni distinte e complementari, traducendo in danza le poetiche immagini del “lontano” descritte dall’autore.

Il Trattato della Lontananza, creazione per 3 danzatori, è una storia di attraversa- menti. Qui il lontano, come espressione di una soglia immaginata, sublimata, desiderata, si fa linea di frontiera e luogo cui appartengono la solitudine e la difficoltà di incontrare e comprendere l’altro. Quando Prete parla di lontananza e lo fa descrivendo l’orizzonte, passando per le sue figure, (l’addio, la partenza, l’esilio, la nostalgia), dice anche che che l’orizzonte, contemporaneamente, ha a che fare con l’apparenza, con il vuoto. L’urgenza, in questo percorso di ricerca, è di misurarsi con tale concetto declinandolo a quella che può essere percepita come

lontananza da sè o dagli altri. E’ il lontano che si fa confine, limite, presenza, messinscena delle possibilità relazionali, luogo di una geografia interiore che è interrogazione sul sentimento d’identità e appartenenza. Il Trattato della Lontananza è il tentativo maldestro, goffo, superficiale, di cercare l’altro, di attirare la sua attenzione, per non ritrovarsi con quella sensazione di smarrimento, che talvolta ci fa sentire isolati e soli tra gli altri, con la consapevolezza ovvia e spiazzante che dell’altro c’è un bisogno primordiale. Ma come si fa a sapere chi sono gli altri? Forse è impossibile afferrare le persone, ci scivolano fra le mani

come l’acqua, che non è mai la stessa. La struttura dello spettacolo, attraverso i continui incontri, scontri, tra gli interpreti, mette in evidenza l’incapacità, dettata dall’orgoglio, dalla paura, dall’insicurezza, dall’ignoranza, di offrirci all’altro con purezza, senza filtri, senza tirare fuori i denti di una maschera che se noi stessi potessimo guardare, spaventerebbe. E’ da queste dinamiche relazionali, da questi goffi tentativi di cercare l’altro, che viene fuori il carattere dei personaggi, il loro limite, la loro fragilità, l’abuso di una salda convinzione, quella di stare dalla parte

della ragione sempre, o quasi sempre. Ci proteggiamo, ci difendiamo, ci chiudiamo, non siamo più noi a comunicare, e sembra che ci vada bene. Ci si abitua a quella scorza, ci si sente al sicuro. Condividiamo le case, i letti, i figli, il lavoro, la strada, i mezzi pubblici, i tavolini al ristorante, le spiagge affollate, gli uffici… siamo così vicini, eppure così lontani. (E. Sciannamea)

Teatro PimOff
Via Selvanesco 75, Milano
Orario: Sab 30 novembre 2013 ore 20.45; Dom 1 dicembre pomeridiana ore 16.45 + ore 20.45; Lun 2 dicembre ore 20.45
Biglietti: Intero 12€; Ridotto/Convenzionati 10€; Per chi viene in bicicletta, Under 25 e Residenti Zona 5 8€; Over 60 6€

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