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5/12/2013

Giorgio da Valeggia

Ristorante , Domodossola

"Ricerca nell’anima delle cose su cui scorre il tempo"

Era verso la fine del 1993. Con il pittore Giorgio Sartoretti e altri amici stavamo preparando un progetto per una sua mostra da allestire l’anno successivo nella frazione di Valeggia (dove viveva e vive tuttora), nel Comune di Montescheno. Quando l’artista, così all’improvviso, ci disse: da oggi sono “Giorgio da Valeggia”. E da quel giorno fu il suo nome d’arte, portato a conoscenza del pubblico, proprio nella mitica mostra del 1994 a Valeggia. Fu in quell’occasione che apparve per la prima volta il ciclo degli Hometti e conobbe Laura, la sua compagna, che in seguito sarà la sua musa ispiratrice e tanta influenza avrà nel risvegliargli l’inconscia, fino ad allora, passione narrativa. Da quel momento, la carriera di Giorgio è stata una continua crescita. Nella quiete di Valleggia dipinge, scolpisce e scrive. Tante sono le mostre poi allestite e tre i libri che ha pubblicato. Da vent’anni, dunque, porta quello pseudonimo che ora festeggia con una personale e con la presentazione dell’ultimo suo libro, alla Trattoria la Motta di Domodossola. (Giuseppe Possa)

Il pittore Giorgio da Valeggia è nato a Caddo di Crevoladossola (VB) nel 1945. Vive a Valeggia, frazione di Montescheno, da cui ha mediato il nome d’arte. In gioventù ha lavorato come pittore-decoratore. Negli anni Settanta ha frequentato i corsi di disegno e pittura del maestro Carlo Bossone; in seguito è stato allievo del maestro Rino Stringara. E’ stato uno dei fondatori e segretario del G.A.O. (Gruppo Artisti Ossolano). E’ iscritto all’Associazione “Quantarte” di Domodossola. Hanno parlato di lui noti critici e giornalisti su riviste specializzate e su periodici nazionali ed esteri; ha conseguito importanti premi e riconoscimenti. Sue esposizioni sono state allestite in varie località del VCO e in diverse città italiane, tra cui Novara, Como, Milano, Torino, Roma. Ha pubblicato tre libri: "La mia ombra ed io sul cammino di Santiago", "La Barca della Provvidenza" e "Nulla si è compiuto".

Giorgio da Valeggia, uomo schivo e artista non "compromesso" dalle mode del tempo, ha dedicato con tenacia la sua esistenza al continuo, costante studio della psiche umana per riportare su tela i risultati di questa indagine. Egli non può (ed egli stesso non vuole) essere etichettato in una corrente pittorica, ma le sue tele, espressioni a cavallo tra l'onirico e il surreale hanno fatto sì che il critico Giuseppe Possa definisse la sua arte "psicopittura".
(Laura Savaglio)
Inaugurazione mostra venerdì 6 Dicembre 2013 alle 18.30 e presentazione libro venerdì 10 Gennaio 2014 alle 18.30

Ristorante "La Motta"
piazza Fontana 16, Domodossola
Mostra aperta negli orari del ristorante
Ingresso libero

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