Associazione culturale Spazio Lavi'!
Sarnano (MC)
via Roma, 8
389 2862551
WEB
William Guerrieri
dal 18/12/2013 al 28/12/2013
tutti i giorni ore 18-20

Segnalato da

Spazio Lavì




 
calendario eventi  :: 




18/12/2013

William Guerrieri

Associazione culturale Spazio Lavi'!, Sarnano (MC)

Occidentale 2005/2013. Sono esposti i lavori dell'artista prodotti tra il 2005 e il 2013 in occasione di due campagne fotografiche volte alla valorizzazione dei paesaggi emiliani, terra natia di Guerrieri.


comunicato stampa

I lavori di William Guerrieri esposti in occasione di questa mostra sono stati prodotti nel 2005 e nel 2013 nell’ambito di due campagne fotografiche commissionate rispettivamente dalla ex-Direzione Generale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia Romagna e dall’Associazione Spazio Lavì.

La committenza del 2005 è stata attivata con la finalità di documentare gli edifici realizzati durante il ventennio fascista lungo la Via Emilia; quella del 2013, in linea di continuità con la prima, ha come oggetto la stessa tipologia di edifici in alcune città delle Marche: Ascoli, Macerata, Corridonia, Sarnano.

Fin dagli esordi, all’inizio degli anni ’90, William Guerrieri ha incentrato la sua ricerca sulla memoria personale e collettiva come strumenti di resistenza contro la perdita di coscienza storica che caratterizza la società contemporanea. Le sue fotografie mostrano come la memoria e l’identità si definiscano e si alimentino in rapporto allo spazio architettonico degli ambienti pubblici istituzionali destinati ad accogliere la collettività, e agli oggetti più banali e apparentemente insignificanti della cultura materiale.
Per questa via, Guerrieri mette in evidenza come la cultura visiva possa essere utilizzata per risvegliare i processi della memoria e il potenziale emancipatorio del ricordo senza per questo cadere in atteggiamenti nostalgici nei confronti del passato. Nel complesso, il lavoro di Guerrieri è un esempio di come la fotografia possa operare come uno fra tanti strumenti di intervento politico, sociale culturale e comunicativo sul territorio, nell’incontro fra discipline diverse in dialogo fra loro.

Gli edifici rappresentati nelle fotografie che compongono questa mostra sono esempi di un’architettura di regime che, sia quando appartenente al razionalismo italiano che quando espressione del monumentalismo di stampo classicista, è indirizzata a produrre l’immagine di un forte governo centrale. Questi edifici, originariamente creati per suscitare ammirazione, rispetto e timore nei cittadini, popolano ancora oggi il nostro territorio. Talvolta essi sono ancora in uso come scuole, ospedali, sedi municipali, residenze universitarie, talaltra si trovano in stato di abbandono, spesso all’interno aree urbane a bassa densità d’uso, e più in generale nel tessuto discontinuo della ‘città diffusa’ che oggi domina vaste porzioni del territorio italiano.
A partire da questi presupposti, gli interrogativi che pone Guerrieri attraverso il suo lavoro sono i seguenti: in chi non ha memoria diretta del ventennio fascista questi edifici che tipo di reazioni suscitano? Le architetture di regime vengono oggi percepite dai cittadini delle ultime generazioni come luoghi del tutto svuotati della storia di cui sono testimonianza? Esse appaiono agli occhi di chi non ha memoria della loro origine come oggetti collocati in un eterno presente de-politicizzato?

Come è tipico di tutta la sua ricerca, attraverso queste fotografie Guerrieri tenta di risvegliare nell’osservatore una consapevolezza storica che parte dalla riattivazione dei meccanismi della memoria collettiva, al fine di portare chi guarda a interrogarsi sulla propria identità sociale.

William Guerrieri nasce a Rubiera (Reggio Emilia) nel 1952 e vive a Modena. Si laurea in Pedagogia all'Università di Bologna, dove frequenta anche i corsi del DAMS. A metà degli anni Settanta, grazie alla conoscenza dell'artista concettuale Franco Vaccari, inizia a interessarsi di fotografia, intesa come mezzo per esprimere progetti artistici. Dalla fine degli anni Ottanta, lavora con autori come Guidi, Barbieri, Baltz, Shore, Niedermayr, Vaccari al progetto Linea di Confine, in veste di coordinatore. La sua ricerca dai primi anni Novanta verte sull'identità degli spazi dei luoghi pubblici e della memoria collettiva, tramite anche il riutilizzo di immagini anonime e d'archivio, mettendo in opera una strategia artistica contro il pericolo dell'omologazione culturale.

Nicoletta Leonardi è laureata in storia dell’arte contemporanea a Firenze. Dal 1994 al 1999 è stata Fulbright Fellow e President Fellow alla Columbia University di New York, dove ha svolto attività didattiche e di ricerca, e in seguito è stata Graduate Research Fellow allo University College London. Nel 2000 è stata borsista della Hasselblad Foundation di Göteborg e nel 2001 ha vinto il premio europeo per la fotografia contemporanea Mosaique. Dopo avere insegnato storia della fotografia all’Università degli Studi di Catania, ora è docente di storia dell’arte contemporanea nelle Accademie di Belle Arti. Ha curato numerose pubblicazioni di e sulla fotografia.

Inaugurazione giovedì 19 dicembre ore 18.00

Spazio Lavì
via via Roma 8, Sarnano (MC)
Orario: tutti i giorni dalle 18 alle 20
Ingresso libero

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