Ciclo... Amatori. Soggetti frequenti nella produzione del pittore sono pescatori, ballerini, vecchie mogli, mariti fedifraghi e, soprattutto, i ciclisti.
Basta uno sguardo rapido alle opere di Buratti per coglierne il carattere ironico e macchiettistico; è però necessaria una valutazione un poco più attenta per poter godere appieno della sua arte. Con straordinaria semplicità l’artista cesenate riesce infatti a trasmettere, partendo da un immaginario ben definito sia geograficamente che temporalmente, i valori condivisi dai suoi personaggi, anche quelli dagli atteggiamenti più sordidi o moralmente discutibili. Ecco che allora davvero in molti possono empatizzare con i suoi pescatori, i ballerini, le mogli non più giovani, i mariti fedifraghi, e soprattutto i tanti ciclisti che, assorti nei loro pensieri o chiacchierando con un amico, attraversano le strade di campagna per recarsi in un qualche luogo recondito del paesaggio o del pensiero.
Buratti ha molte storie da raccontarci: a volte lo fa in modo esplicito, altre volte è negli sguardi dei suoi protagonisti che dobbiamo provare a scorgerne le trame. Quello che accomuna tutte le scene rappresentate nelle sue tele è una sentita tenerezza di fondo, una paterna comprensione quasi letteraria dell’artista per i propri personaggi, che consentono alle opere del maestro Buratti di trascendere l’ambito della grafica umoristica per raggiungere quello della poesia.
Glauco Manzoni
Inaugurazione 22 gennaio ore 18
SpaziArti Ungallery
corso Buenos Aires, 23 (cortile interno) - Milano
Apertura lun-sab 17-19.30
Ingresso libero