One Earth Tour Legend 2014. Vero e proprio ambasciatore del Giappone nel mondo, l'ensemble di percussionisti Kodo' apre il tour europeo proprio dall'Italia.
Comincia dall’Italia il nuovo tour europeo One Earth Tour-Legend di Kodò, il famoso ensemble di percussionisti giapponesi, con quattro concerti al Teatro dell’Arte, venerdì 31 gennaio, sabato 1, domenica 2 febbraio e lunedì 3 febbraio, dopo il concerto inaugurale del 29 gennaio all'Accademia di Santa Cecilia di Roma.
Amatissimi dal pubblico italiano ed internazionale, Kodò torna con una performance profondamente rinnovata grazie all’apporto del nuovo direttore artistico Tamasaburo Bando, star del teatro giapponese, il più celebre “onnagata” ovvero interprete dei ruoli femminili, che ha collaborato tra gli altri con Yo-Yo Ma e con il coreografo Maurice Béjart.
Veri e propri ambasciatori del Giappone nel mondo, Kodò, sin dal loro primo tour mondiale nel 1981, non manca mai di tornare a Milano e continua ogni volta a contraddistinguersi per la capacità unica di restare fedele alla millenaria tradizione del taiko, pur continuando ad aprirsi a nuovi orizzonti per dare nuova vita a questa forma d'arte.
In giapponese la parola "Kodò" ha due significati: il primo è “battito del cuore”, la sorgente primordiale di ogni ritmo. Il suono del grande taiko si dice somigli al battito del cuore della madre, così come può essere percepito dal bambino, quando ancora si trova nel grembo materno. Il secondo significato è “bambino del tamburo”, allude alla volontà dei Kodò di suonare in maniera semplice, con l’animo puro, come quello di un bambino.
Kodò in questi trent’anni hanno portato il suono potente e rasserenante del taiko in 46 nazioni in tutto il mondo con un messaggio di unità tra i popoli. Noti a livello globale per l’intreccio unico tra il rigoroso stile di vita, il virtuosismo musicale e la capacità di ravvivare la tradizione, l’ensemble ritorna in Europa da gennaio a marzo 2014, partendo dall’Italia per poi esibirsi anche in Francia, Inghilterra, Irlanda, Germania, Olanda, Svezia, Estonia, Finlandia e Russia. Alla vibrante energia delle percussioni questi straordinari interpreti uniscono l’eleganza dei suoni e dei movimenti in una performance, che è semplicemente indescrivibile a parole.
Assistere alle performance del gruppo è un modo unico di sperimentare la musica, una festa dei sensi che nessuna registrazione audio o video è in grado di ripetere, una emozione unica che solo lo spettacolo dal vivo e la grande musica sono in grado di regalare al pubblico.
Kodò s’impegna a conservare e allo stesso tempo a reinterpretare le arti performative della tradizione giapponese. I membri dell’ensemble hanno riportato a Sado dalle tournée internazionali e dai viaggi di ricerca in tutto il mondo un caleidoscopio di esperienze e di sonorità, che hanno esercitato una forte influenza sia sui singoli performer sia sulle composizioni musicali.
Collaborazioni con altri artisti e compositori hanno esteso il repertorio musicale di Kodò e la mancanza di preconcetti sulla musica continua a produrre nuove sorprendenti forme.
“Se si può parlare di perfezione in musica, Kodò ci si avvicina più di qualsiasi gruppo al mondo” (The New York Times)
Prima di poter entrare a far parte di Kodò bisogna passare una rigida selezione. L’apprendistato dura dai due ai tre anni. Il programma non comprende solo l’educazione musicale, ma molte altre discipline, ed è molto rigoroso: la sveglia suona ogni mattina alle 4.15, seguono 10 km di corsa, quindi si comincia la giornata tra varie mansioni, dalla preparazione dei pasti alle pulizie. Superato questo periodo di apprendistato i membri del gruppo continuano ad allenarsi fisicamente, ma sviluppano anche molte altre qualità e tecniche più specificatamente artistiche: si applicano allo studio della musica e della danza, ma anche della scenografia, dell’illuminotecnica, dell’ingegneria del suono.
Se un percussionista occidentale usa quasi esclusivamente la parte alta del corpo, in particolare le braccia e le dita delle mani, nell’arte giapponese del taiko tutto il corpo e la coordinazione tra le varie parti del corpo del musicista sono in gioco. Per un performer di Kodò è fondamentale la flessibilità e la forza della parte inferiore del corpo. Per riuscire a suonare il taiko è molto importante l’equilibrio, caratteristica comune anche alle altre principali arti performative della tradizione giapponese: la danza, il kabuki, il teatro No, il kyogen.
Anche se nell’immaginario comune la musica di Kodò s’identifica con il taiko, è improprio descrivere i loro spettacoli come “concerti”, più corretto sarebbe definirli una vera e propria “performance” totale.
Caffé con Kodò in Triennale Design Café giovedì 30 gennaio alle 11.30
Teatro dell'Arte CRT
viale Alemagna, 6 - Milano
Orario: venerdi alle 20.30, sabato alle 19.30, domenica alle 16, lunedi alle 20.30
Platea: intero 25€ridotti under 30, over 65 e convenzioni 12,50€Galleria:intero 22€ridotti under 30, over 65 e convenzioni 11€