Atelier Les Copains
Milano
via Alessandro Manzoni, 21
02 80509190
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Bouke de Vries
dal 4/2/2014 al 27/3/2014

Segnalato da

Atelier Les Copains



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Bouke de Vries



 
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4/2/2014

Bouke de Vries

Atelier Les Copains, Milano

Threads of my life. De Vries fa rivivere i personaggi della favola mitologica di Arianna, attraverso la sua pratica scultorea basata sulla destrutturazione e ricomposizione di frammenti di ceramica e porcellana.


comunicato stampa

A cura di Gloria Maria Cappelletti e Fabrizio Meris

THREADS OF MY LIFE, la terza personale milanese di Bouke de Vries, porta in scena presso ATELIER Les Copains una rilettura in chiave contemporanea della favola mitologica di Arianna. Il fulcro del percorso espositivo è il dono di Arianna a Teseo, il gomitolo di lana, che permise all’eroe greco di ritrovare la via del ritorno dal labirinto del Minotauro.

Nella ricerca dell’artista, l’umile gomitolo di lana diviene metafora della conquista della libertà, un mezzo per vincere la prigionia dello spirito rappresentata dal labirinto stesso e la brutalità ferina della vita incarnata dal Minotauro.

In “Ariade”, la scultura simbolo dell’intera mostra, una figurina in porcellana bianca del XX secolo riposa meditativa su un piatto ellenico del IV sec a.c. sorreggendo un gioiello in filo d’oro. La lana si imbeve, così, dei valori di eternità che questo materiale simboleggia.

De Vries fa rivivere, attraverso la sua pratica scultorea basata sulla destrutturazione e ricomposizione di frammenti di ceramica e porcellana, i personaggi di questo racconto che ha ispirato generazioni di poeti, pittori e musicisti per l’universalità dei valori affrontati. C’è qualcosa di squisitamente attuale nell’opera che de Vries riesce a bilanciare in un costante dialogo: citazioni di cultura alta e cultura popolare, riferimenti all’arte classica e omaggi ai temi cari alla pittura moderna e contemporanea.
Esiste una membrana diafana che separa “arte” e “vita”, ma sempre di più con l’avvento dell’era digitale si ha l’impressione di percepire la realtà sotto forma di un infinito flusso di dati. L’esperienza residuale della percezione di questa realtà è quell’emozione che per un attimo si cristallizza attorno a un’impressione o a un’immagine.
Archetipi e matrici psicoanalitiche si depositano sui frammenti di porcellana di de Vries come una resina incolore, come un fissante in un processo chimico di sviluppo fotografico, che riveli una realtà troppo complessa e sfuggente da poter catturare nella sua globalità.

La banalizzazione del digitale, attuata attraverso la standardizzazione dei nuovi sistemi comunicativi mobili, ci ha portato negli ultimi cinque anni ad assorbire in maniera più o meno consapevole una sensibilità estetica “post-internet”.

Nel lavoro scultoreo dell’artista questa formula estetica funziona in maniera esatta ma come riflessa attraverso uno specchio. Un’opera non viene infatti pensata con in mente la banalità della quotidianità digitale, ma è l’isteria estetica dell’internet che si appropria in maniera onirica di “oggetti trovati” in cui la grande lezione dadaista si fonde a quella surrealista.

Ma di nuovo, dopo aver scalato metaforicamente le vette dell’arte del XX secolo, l’artista ritorna a una dimensione intima e personale, alla memoria degli studi superiori in textile design, al suo amore per i filati, i colori, i patterns ed alle collaborazioni e ai rapporti d’amicizia con alcuni dei nomi più iconici della moda britannica degli ultimi trent’anni.

Così scopriamo, anche, che il giovane de Vries appena ventenne, con una cartella piena di bozzetti da un lato ed una lettera di presentazione di Anna Piaggi dall’altro, incontrò alcuni dei grandi del Made-in-Italy vivendo in prima persona anche se per pochissimo tempo la Milano fashion anni ’80.

L’arte e la moda, passata e presente, si fondono in THREADS OF MY LIFE in un nuovo labirinto d’informazioni, memorie personali e collettive in cui il nostro desiderio di libertà rimane l’unica guida.

Inaugurazione 5 febbraio ore 19

Atelier Les Copains
via Alessandro Manzoni, 21 - Milano
Ingresso libero

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