Vania Granata - Tania Vetromile
Akerman/Ono/Moral. Video-installazione. Il terzo appuntamento dedicato al video torna, confermando il tracciato di Trilogie Française e 2 x Deutsch, a proporre accostamenti linguistici e visioni parallele. In esposizione i primi lavori della regista belga Chantal Akerman, due famose pellicole di Yoko Ono ed alcuni recenti video dell'artista Sukran Moral: scelte stilistiche differenziate sottese ad un approccio reale ed immaginario tendenzialmente attento e critico.
Akerman/Ono/Moral
Video-installazione a cura di Vania Granata e Tania Vetromile
Il 12 dicembre 2003 presso il MLAC, Museo Laboratorio di Arte Contemporanea,
Università degli Studi "La Sapienza" di Roma, verrà inaugurata la
video-installazione Tri(o)ptique: Akerman/Ono/Moral a cura di Vania Granata e
Tania Vetromile.
Il terzo appuntamento dedicato al video torna, confermando il tracciato di
Trilogie Française e 2 x Deutsch, a proporre accostamenti linguistici e visioni
parallele.
In esposizione i primi lavori della regista belga Chantal Akerman, due famose
pellicole di Yoko Ono ed alcuni recenti video dell'artista Sukran Moral: scelte
stilistiche differenziate sottese ad un approccio reale ed immaginario
tendenzialmente attento e critico.
Il lavoro di Chantal Akerman (Bruxelles 1950) ondeggia sullo scivoloso crinale
tra fiction e quotidianità , a tratti avverando una dissoluzione totale del
tessuto filmico-narrativo. Un percorso che prende avvio nel 1968 quando,
giovanissima, tramite il corto Saute, ma ville si impone all'attenzione della
critica. Verranno poi i contatti con il "New American Cinema" e soprattutto la
convergenza con le scelte formali e indipendenti di Jonas Mekas e Michel Snow.
Risale al 1972 il primo lungometraggio: Hotel Monterey, dove il sapiente uso
della tecnica filmica (destrutturazione dell'intreccio narrativo, largo uso del
piano sequenza in real-time oltre all'insistente sosta sul dettaglio) tratteggia
una rappresentazione volutamente declinata sul pronome impersonale.
È il linguaggio densamente sperimentale, mutuato dal movimento Fluxus cui Yoko
Ono aveva aderito dagli esordi dei sessanta, a caratterizzare le pellicole Film
n.4/Bottoms (1966) e Fly (1970). I video concentrano l'attenzione sul corpo
quale soggetto privilegiato da indagare: Fly documenta il tragitto di un insetto
sul nudo di una donna e Bottoms si compone della reiterata ripresa di un unico
oggetto anatomico. Proprio in quest'ultimo, gli epici, seriali fondoschiena di
differenti "attori" giocano sull'ironica connotazione fisica come elemento
ambiguo e destabilizzante: superamento dell'identità individuale (anche sensuale
e sessuale) e perdita di centro, banalità ed irriconoscibilità dell'immagine.
Sukran Moral, artista rivolta verso tematiche "in opposizione" volte a centrare
i nessi ambigui di luoghi comuni e condizioni marginali, ha indirizzato la sua
ricerca verso temi sociali - posizione femminile, emarginazione, prostituzione,
malattia mentale -.
I video in esposizione propongono immagini violentemente accostate laddove la
metafora tra struttura museale ed obitorio - "il museo è luogo morto" secondo
Sukran Moral - focalizza un punto di vista fortemente critico sulle
contraddittorietà dell'arte.
Chantal Akerman: Saute, ma ville, 1968, b/n, 12'; Hotel Monterey, 1970, c., 65'
Yoko Ono: Film n. 4/Bottoms, 1966, b/n, 80'; Fly, c., 1970, 25'
Sukran Moral: Diffidate della storia dell'arte, 1996, c., 14'; Camera/Speculum,
1997, c., 15'; Obitorio & Museo, 1997, c., 30'
La mostra è realizzata nella programmazione del Museo Laboratorio nell'ambito
dei corsi sperimentali di Stage/Master in Cura Critica ed Installazione Museale,
voluti dal direttore del Museo Simonetta Lux e realizzati del curatore del MLAC
Domenico Scudero.
Inaugurazione 12 dicembre ore 18:00
12 - 30 dicembre 2002
dal lunedì al venerdì ore 10 - 20
M L A C
Museo Laboratorio di Arte Contemporanea
Università di Roma "La Sapienza"
Piazzale Aldo Moro 5 - 00185 Roma, Italia
Tel. +39.06.49910653
Fax +39.06.49910365