Pitture selezionate. I due pittori si possono accumunare per la capacita' di raccontare una storia. S'intuisce il "prima" e si puo' immaginare il seguito.
I due pittori si conoscevano: Martini già avanti con gli anni e Gabriele che esponeva per la prima mostra. C’è sempre stata simpatia e stima tra loro anche se lo stile e l’approccio alla pittura erano completamente differenti. Martini, estroverso, disordinato, dipingeva direttamente con le mani: la figura era contorta anche se sempre riconoscibile.
Gabriele Funaro (spesso solo Gabì), più professionale, prepara con cura la sua tela, anche se nella composizione c’è sempre un qualcosa di vago e indefinito. Si possono accumunare per la loro capacità di raccontare, nei loro quadri, una storia: s’intuisce il “prima” e si può immaginare il seguito. Gli sguardi, le posizioni, gli atti descritti comportano un risvolto psicologico che indica la chiave di comprensione del quadro. E’ una situazione differente di quella del “fumetto” che, più legato al linguaggio cinematografico, isola l’immagine in un frammento che però ha bisogno di una continuità temporale per prendere vita.
Inaugurazione 13 febbraio ore 18-21
Studio DR Spazio Visivo
via Angelo Brunetti, 43 - Roma
Lun-sab ore 10,30-13 e 16,30-19,30 o su appuntamento
Ingresso libero