Cine-Organica. Proiezioni, performance e installazione. Un bagaglio lirico fatto di film da ascoltare, vedere e toccare. Un viaggio in tre parti per raccontare la loro avventura cinematografica.
Bertrand Mandico è un uomo che sembra venuto fuori da un mondo altro. Di questo altrove
conserva traccia negli occhi non perfettamente allineati. Da bambino, racconta, cercarono di
correggere questa divergenza oculare a colpi d'immagini stereoscopiche: il leone nell'occhio
destro. La gabbia nel sinistro. Ma non ci fu niente da fare. Il leone restava sempre fuori della
gabbia.
Come il leone della sua infanzia, il cineasta ha sviluppato una capigliatura folta e ribelle che
gli incornicia la testa inclinata e pensosa, piena di pensieri di un altro mondo. Laggiù le
cineprese sono vive, più degli uomini. Respirano, sudano, vomitano, fanno pipì. Non si
vergognano di niente. La natura le rispetta e gli si avvolge intorno. E non esistono gerarchie
e poteri. Tutto è bene, amore e poesia. Il western sta con il porno, l'horror con il burlesco. I
film laggiù non iniziano e non finiscono mai. Le pellicole girano e si trasformano all'infinito.
Laggiù non esiste la morte. Il passaggio nel nostro mondo talvolta può essere fatale. Ne
restano tracce nei film interrotti, o andati persi, o macchiati, di Bertrand Mandico.
Un giorno un folletto rumeno è entrato in questo mondo. Si chiama Elina Löwensohn. Aveva
già incrociato altre bestie fuori della gabbia: Michael Almereyda, Hal Hartley, Philippe
Grandrieux per esempio. Io me la ricordo con i capelli a caschetto neri e una maglietta a
strisce da marinaio. Credevo fosse americana. Elina è piccola e agile, scivola nei buchi. Così
un giorno è caduta in quest'altro mondo. E da allora ne è diventata la regina.
Elina e Bertrand si possono incontrare per tre giorni a Villa Medici. Arriveranno carichi di
valige liriche. Fluidi, secrezioni, alambicchi, pellicole, suoni. Film. Da ascoltare, vedere e
toccare. Un viaggio in tre parti per raccontare un'avventura cinematografica. Cine-vivente.
Cine-organica.
Chiara Malta
PROGRAMMA
Mercoledì 19 febbraio ore 21.00
Sala cinema Michel Piccoli
PROGRAMMA # 1 “Prima di Elina”
Cavalier bleu (Cavaliere blu) / 11', muto (film di animazione e rito)
In cui si assiste a un rituale pagano.
Il dit qu'il est mort (Dice che è morto) / 11', francese sottotitolato in inglese (western
esoterico)
In cui un impiccato attraversa un albero.
Poi lo stesso impiccato riconosciuto innocente riprende fiato nell’erba.
Essai 135 (Saggio 135) / 11', francese (saggio fantastico)
In cui si parla della memoria sonora delle piante.
MIE / 10', muto (esperimento)
In cui una bambina danza intorno a una divinità erbosa.
Sa majesté petite barbe (Sua maestà barbetta) / 8', francese (esperimento)
In cui si tenta di ipnotizzare dei bambini.
Lif og Daudi Henry Darger (La vita e la morte di Henry Darger) / 8', islandese sottotitolato in
francese (film nordico)
In cui un vecchio vuole sapere quanto tempo gli resta da vivere.
Burlesque et froid (Burlesque e freddo) / 2', muto (umorismo nordico)
In cui un vecchio ha freddo.
Tout ce que vous avez vu est vrai (Tutto quello che avete visto è vero) / 3', francese
sottotitolato in francese (auto-finzione)
In cui il cineasta definisce il suo lavoro.
+ film a sorpresa
Giovedì 20 febbraio ore 21.00
Sala cinema Michel Piccoli
PROGRAMMA # 2 “L’incontro con Elina”
Boro in the box / 42', francese sottotitolato in italiano (affresco)
In cui il cineasta Mandico ricorda la vita di Walerian Borowczyk, per parlare meglio di lui.
Living Still Life (La resurrezione delle nature morte) / 17', francese sottotitolato in italiano
(fantascienza)
In cui il cineasta tenta di resuscitare corpi morti.
+ film a sorpresa
Venerdì 21 febbraio ore 21.00
Sala cinema Michel Piccoli
PROGRAMMA # 3 “Con Elina”
Prehistoric Cabaret (Cabaret preistorico) / 11', inglese sottotitolato in francese (erotico-
burlesque)
In cui si evoca il viaggio al centro della terra con un numero di cabaret.
S... Sa... Salam... Salammbô... / 7’, muto (test fantastico)
In cui la gioventù sfida la vecchiaia.
Y'a t-il une vierge encore vivante (C’è una vergine ancora viva?) / 9’, francese e inglese
sottotitolato in francese (film medievale)
In cui si apprende che Giovanna d’Arco non è morta sul rogo.
Odile dans la vallée (Odile nella valle) / 3', inglese (ritratto)
In cui si parla di estasi femminile.
a seguire (ore 21.30)
Grand Salon
Whale shit
PERFORMANCE di Elina Löwensohn su testo di Bertrand Mandico
19-21 febbraio ore 20.00-22.00
Salon de musique
L’île aux robes (L’isola dei vestiti)
INSTALLAZIONE VIDEO-SONORA di oggetti, proiezioni, immagini e sonorità
di Elina Löwensohn e Bertrand Mandico
“Ogni mattina, il mare rigettava i suoi ricordi sulle spiagge dell’isola dei vestiti...”.
Le vetrine e i diversi elementi presentati non sono opere in sé, ma i frammenti che
costituiscono il mio percorso mentale verso la realizzazione di un film.
Testi, materie, oggetti, disegni, foto, collage... Il medium conta poco, il rituale è sempre lo
stesso: presento le mie offerte al cinema, sperando di ricevere in cambio la grazia di un film.
Vi presento il mio laboratorio mobile, fermo per un po’.
Bertrand Mandico
Elina Löwensohn
Attrice cosmopolita nata in Romania, di nazionalità americana e residente in Francia, Elina
Löwensohn attraversa film, video, foto, performance e opere teatrali con uno spiccato gusto
per la metamorfosi. Esordisce sulla scena teatrale e cinematografica newyorkese negli anni
Novanta con Uomini semplici (Hal Hartley), Amateur (Hal Hartley), Fay Grim (Hal Hartley),
Basquiat (Julian Schnabel), Nadja (Michael Almereyda). In ambito teatrale, collabora in
diverse occasioni con Richard Foreman e Travis Preston. Recita anche in Schindler’s list
(Steven Spielberg), Brivido di sangue (Leong Po-Chi) o la serie Seinfeld. In Francia appare
in Sombre (Philippe Grandrieux), Venere nera (Abdellatif Kechiche), Lourdes (Jessica
Hausner) e De la guerre (Bertrand Bonello), come pure in film più commerciali quali La
guerra è dichiarata (Valérie Donzelli), Una lunga domenica di passioni (Jean-Pierre Jeunet),
Romaine par moins 30 (Agnès Obadia). Löwensohn co-realizza e scrive L'âme du temps. Il
suo gusto per la performance la porta a lavorare con artisti plastici e videomaker quali
Marcelline Delbecq e Bertrand Mandico, di cui interpreta diversi film, tra cui Boro in the Box e
Living still life. Con Mandico progetta una serie di film e creazioni polimorfe basate sull’idea
della mise en abîme del rapporto attrice-regista (una serie di 20 film in 20 anni).
Bertrand Mandico
Nato nel marzo del 1971, Bertrand Mandico frequenta il CFT Gobelins a Parigi, dove
consegue il diploma in “cinema di animazione” nel 1993. Realizza tuttavia un solo
cortometraggio di animazione, Le cavalier bleu, in cui mette in scena un rito pagano in un
assemblaggio surreale. Mandico prolunga le sue esperienze visive in alcune clip per Arte.
Creando universi crepuscolari, lavora sulla materia cinematografica e narrativa rivisitando i
generi. Scrive e realizza numerosi corto e mediometraggi, selezionati (e in alcuni casi
premiati) in numerosi festival. Tra questi Boro in the box, mediometraggio presentato nella
sezione “Quinzaine des Réalisateurs” al festival di Cannes. Le ricerche di Bertrand Mandico
sono polimorfe (testi, foto, disegni, assemblaggi); alcuni suoi film, tra cui Living Still Life,
sono esposti in centri d’arte. L’artista lavora inoltre a un progetto di 20 film in 20 anni con
Elina Löwensohn, riflessione sugli stati corporei dell’attrice e la finzione. Attualmente è
impegnato a scrivere ed elaborare una serie di fantascienza per il Belgio e la Norgegia,
Prairie. Bertrand Mandico sta sviluppando diversi lungometraggi, come L’homme qui cache
la foret e Franck red.
Chiara Malta
Nata a Roma nel 1977, Chiara Malta lavora da dieci anni a Parigi. Realizza dei film che si
muovono tra il politico e l’autobiografico interrogandosi incessantemente sulla verità e sulle
immagini. I suoi cortometraggi sono stati selezionati e premiati in numerosi festival
(Clermont-Ferrand, Lussas, Roma, Pesaro, Montreal...). Dopo il lungometraggio
documentario Armando e la politica, presentato in apertura della sezione “Lo Stato delle
Cose” del 26° Torino Film Festival e trasmesso su La Lucarne Arte/ZDF, l’autrice si propone
di scrivere, durante questo soggiorno a Villa Medici, il suo primo film di finzione, nato
dall’incontro con l’attrice Elina Löwensohn: la storia di un duo regista/attrice, di una romana e
di una rumena. La storia di una regista che si smarrisce, che perde la sua attrice strada
facendo, che non sa più chi è chi.
Opening 19 Febbraio
Accademia di Francia a Roma - Villa Medici
Viale Trinità dei Monti 1, Roma
Orario: gli spettacoli iniziano alle 21
Proiezioni, performance e in stallazione: ingresso gratuito.