Il termine 'Chocking Hazard' viene stampato per legge sugli imballaggi dei giocattoli per prevenire il rischio che piccole parti possano essere ingerite e causare soffocamento. Nel caso di questa serie fotografica l'artista ipotizza un'erronea interpretazione del termine inglese, frainteso come vero e proprio 'azzardo scioccante'.
La Rebecca Container Gallery presenta i lavori fotografici e video della
giovane artista francese Mary Sue.
La mostra prende il titolo dalla serie fotografica "Chocking Hazard".
Il termine "Chocking Hazard" viene stampato per legge sugli imballaggi
dei giocattoli per prevenire il rischio che piccole parti possano essere
ingerite e causare soffocamento.
Nel caso di questa serie fotografica l'artista ipotizza un'erronea
interpretazione del termine inglese, frainteso come vero e proprio
"azzardo scioccante".
Rinchiusa nella sua stanza, stretta dentro all'abbigliamento che indossa
ed appiccicata al muro che la sostiene, Mary Sue gioca al "Chocking
Hazard".
L'atmosfera della fotografia è opprimente, si è costretta (o è
stata costretta) ad infilarsi degli indumenti che la stringono. La
composizione stessa, così come l'inquadratura ed il dettaglio della
tappezzeria si staccano difficilmente dal disegno del capo che indossa.
In queste immagini tutto si incolla a tutto.
L'ambiguità si svela in queste immagini fotografiche dove non si vede
niente, una mutandina taglia quattro anni che non è stata infilata
completamente o che non può essere più tolta. Un vestito rosa a
fiori stringe i seni di Mary Sue, il suo corpo si atteggia come quello
di una bambina di sei anni.
Fresche ed innocenti, queste immagini sono anche morbose e soffocanti.
Sono il risultato di una manipolazione totale in cui l'artista si è
prestata al gioco fotografico. L'utilizzo della tecnologia digitale
permette la padronanza totale dell'immagine. Ritocco e menzogna. Ad ogni
modo è quello che ci lascia immaginare. Cos'è falso, cosa resta di
vero?
Una cosa è sicura, è tutto derivato dal mondo reale, la composizione
è là solo per mettere in relazione i codici plastici e contemporanei
riconducendoli poi alle sensazioni provocate dall'immagine.
Si può forse affermare che questa serie non è scioccante per caso.
Inaugurazione sabato 20 dicembre dalle 18 alle 21
Sarà presente l'artista
In occasione del vernissage, proiezione del video di Mary Sue "Western".
Rebecca Container Gallery
Piazza Grillo Cattaneo 2
Genova