Nuovo ciclo di incontri, dedicato questa volta all'esperienza estetica del teatro. A cura di Elio Franzini, Roberto Diodato, Gabriele Scaramuzza e Fulvio Papi.
La Fondazione Corrente Vi segnala da giovedì 27 febbraio 2014 alle ore 17
il nuovo ciclo del Seminario di Estetica, dedicato a l'esperienza estetica
del teatro, a cura di Elio Franzini, Roberto Diodato, Gabriele Scaramuzza
e Fulvio Papi.
Gli incontri si terranno a cadenza settimanale tutti i giovedì dal 27
febbraio al 3 aprile 2014 alle ore 17 e saranno ad ingresso libero.
Il primo appuntamento vede protagonista il prof. Tomaso Kemeny, con un
intervento su Amleto di William Shakespeare, l'oscillazione tra 'chi
sono?' e 'che fare?'.
Il testo drammatico in questione offre con il suo protagonista, Amleto, un
emblema universale della coscienza moderna non più pacificata da certezze
dogmatiche ma in perenne preda del “dubbio”. Il testo trasforma la
“tragedia d'azione” classica nella tragedia moderna della “parola in
azione”, tragedia che non permette la fruizione banalizzante, ma che è in
grado di risvegliare la coscienza del pubblico contemporaneo.
Si partirà dal mettere in rilievo il senso mitico della storia del
principe Amleto a partire dalla Gesta Danorum di Saxo Grammaticus, fino
alle interpretazioni marxiste, freudiane, esistenzialiste e postmoderne
del dramma. Si ricorderà come ogni grande attore abbia prodotto il suo
irripetibile Amleto. La tradizione critica ora lamenta la mancanza di
azione nel dramma, ora ne denuncia l'eccesso di eventi, tale da rendere il
dramma un labirinto inestricabile. Si proporrà, seguendo il teso, una
lettura possibile dell'enigma di Amleto, sottolineando come i residui di
senso lasciati da ogni possibile interpretazione, rendano il Principe
Amleto nostro simile e fratello in grado di porci domande intorno a “chi
siamo” e di cosa potremmo ancora fare per dare senso alle nostre esistenze
nel contesto dato.
Tomaso Kemeny (Budapest, 1938) professore ordinario di Letteratura Inglese
all'Università di Pavia, ha pubblicato libri, saggi, articoli sull'opera
di Ch. Marlowe, W. Shakespeare, Coleridge, Shelley, Byron, Lewis Carroll,
Dylan Thomas, Pound e James Joyce.
Ha pubblicato nove libri di poesia, tra cui Il libro dell'angelo (Guanda,
Parma 2011), La Transilvania liberata (Effigie, Milano 2005) e Poemetto
gastronomico e altri nutrimenti (Jaca Book, Milano 2011). Traduttore di
Lord Byron, Jozsef Attila, Gèza Szocs e Ch. Marlowe ha ideato numerose
azioni poetiche e ha scritto il testo drammatico La conquista della scena
e del mondo (1996). Ha pubblicato un libro di poetica insieme al filosofo
Fulvio Papi Dialogo sulla poesia (Ibis, Como 1996) e un romanzo, Il Don
Giovanni innamorato (1997). È uno dei fondatori del Movimento
Internazionale Mitomodernista e della Casa della Poesia di Milano.
Il calendario degli incontri successivi:
Giovedì 6 marzo ore 17, Fulvio Papi, Brecht, il teatro epico, Madre coraggio
Giovedì 13 marzo ore 17, Gabriele Scaramuzza, Morti che accusanop nei
drammi di Verdi
Giovedì 20 marzo ore 17, Chiara Pasetti, Flaubert e l’Arcane théâtral: il
dramma è che il dramma deve concludere
Giovedì 27 marzo ore 17, Florinda Cambria, Antonin Artaud: il teatro della
crudeltà
Giovedì 3 aprile ore 17, Elio Franzini, I paradossi della rappresentazione
In allegato il programma e il comunicato stampa del Seminario di estetica,
con preghiera di pubblicazione.
Fondazione Corrente
via Carlo Porta, 5
20121 Milano
tel e fax 02-6572627
ma-gio: 9-12.30 e 15-18.30
ven: 15-18.30
www.fondazionecorrente.org
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Tomaso Kemeny "Amleto di William Shakespeare, l'oscillazione tra 'chi sono?' e 'che fare?'"
Giovedì 27 febbraio ore 17 il primo appuntamento del Seminario di Estetica dedicato a L'esperienza estetica del teatro.
Il testo drammatico in questione offre con il suo protagonista, Amleto, un emblema universale della coscienza moderna non più pacificata da certezze dogmatiche ma in perenne preda del “dubbio”. Il testo trasforma la “tragedia d'azione” classica nella tragedia moderna della “parola in azione”, tragedia che non permette la fruizione banalizzante, ma che è in grado di risvegliare la coscienza del pubblico contemporaneo.
Si partirà dal mettere in rilievo il senso mitico della storia del principe Amleto a partire dalla Gesta Danorum di Saxo Grammaticus, fino alle interpretazioni marxiste, freudiane, esistenzialiste e postmoderne del dramma. Si ricorderà come ogni grande attore abbia prodotto il suo irripetibile Amleto. La tradizione critica ora lamenta la mancanza di azione nel dramma, ora ne denuncia l'eccesso di eventi, tale da rendere il dramma un labirinto inestricabile. Si proporrà, seguendo il teso, una lettura possibile dell'enigma di Amleto, sottolineando come i residui di senso lasciati da ogni possibile interpretazione, rendano il Principe Amleto nostro simile e fratello in grado di porci domande intorno a “chi siamo” e di cosa potremmo ancora fare per dare senso alle nostre esistenze nel contesto dato.
Tomaso Kemeny (Budapest, 1938) professore ordinario di Letteratura Inglese all'Università di Pavia, ha pubblicato libri, saggi, articoli sull'opera di Ch. Marlowe, W. Shakespeare, Coleridge, Shelley, Byron, Lewis Carroll, Dylan Thomas, Pound e James Joyce.
Ha pubblicato nove libri di poesia, tra cui Il libro dell'angelo (Guanda, Parma 2011), La Transilvania liberata (Effigie, Milano 2005) e Poemetto gastronomico e altri nutrimenti (Jaca Book, Milano 2011). Traduttore di Lord Byron, Jozsef Attila, Gèza Szocs e Ch. Marlowe ha ideato numerose azioni poetiche e ha scritto il testo drammatico La conquista della scena e del mondo (1996). Ha pubblicato un libro di poetica insieme al filosofo Fulvio Papi Dialogo sulla poesia (Ibis, Como 1996) e un romanzo, Il Don Giovanni innamorato (1997). È uno dei fondatori del Movimento Internazionale Mitomodernista e della Casa della Poesia di Milano.
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Fondazione Corrente
via Carlo Porta, 5 20121 Milano
Giovedi alle 17