Ufficio stampa Edizioni Gabriele Mazzotta
La mostra rende omaggio alla passione per l'arte del Novecento italiano di Giuseppe Zanini (Milano,1906-Roma,1996), uno dei piu' importanti mercanti d'arte attivo a livello nazionale, ed anche titolare della prima galleria privata d'arte contemporanea nata a Udine, aperta nel '52 in via Mercatovecchio. Zanini, con grande professionalita' e indubbia competenza, sostenne e divulgo' la passione per l'arte del Novecento italiano, muovendosi lungo un ben definito asse culturale: Udine, Cortina d'Ampezzo e Roma.
Da de Chirico a Campigli. La collezione Zanini
Una donna dalla bellezza classica, ravvivata da un intenso sguardo azzurro, ritratta dai più grandi artisti italiani del Novecento, da Giorgio de Chirico a Felice Casorati, da Virgilio Guidi fino a Massimo Campigli: si tratta di Germana Gerardi, moglie di Giuseppe Zanini, in arte Nino Za, noto illustratore, caricaturista, mercante d’arte, ma prima ancora illuminato e appassionato collezionista.
Intorno al volto ''antico'' di Germana, per circa quarant' anni animatrice accanto al marito della Galleria Zanini di via del Babuino, nel cuore di Roma, è imperniata la mostra organizzata dalla Galleria d'Arte Moderna di Udine ''UN VOLTO DEL NOVECENTO. DA DE CHIRICO A CAMPIGLI: LA COLLEZIONE ZANINI'', in agenda nella Chiesa di San Francesco a Udine, a partire dal 19 dicembre 2003.
La mostra, oltre a celebrare il fascino di Germana, rende omaggio alla passione per l'arte del Novecento italiano di Giuseppe Zanini (Milano,1906-Roma,1996), uno dei più importanti mercanti d'arte attivo a livello nazionale, ed anche titolare della prima galleria privata d'arte contemporanea nata a Udine, aperta nel '52 in via Mercatovecchio. Zanini, con grande professionalità e indubbia competenza, sostenne e divulgò la passione per l'arte del Novecento italiano, muovendosi lungo un ben definito asse culturale: Udine, Cortina d'Ampezzo e Roma.
L' eclettica personalità artistica di Zanini si rivelò, sin dalla giovane età , nel segno rapido e inconfondibile delle sue caricature. A metà degli anni Trenta, si affermò come firma di prestigio sulle pagine del quotidiano Il Piccolo e di riviste, anche internazionali, fra cui le tedesche Lustige Blätter e das Magazin. Risale al secondo dopoguerra la collaborazione con il giornale umoristico friulano Puf e, a partire dalla metà degli anni ’60, con il popolare L’intrepido. Pubblicitario, cartellonista, ideò il primo logo delle Frecce Tricolori (un diavoletto in campo azzurro), e la linea di manifesti per la Campari.
L'arte fu la passione totalizzante di Zanini che, nel corso degli anni, collezionò opere di alto livello, una parte significativa delle quali figura nell'esposizione allestita nella chiesa trecentesca di San Francesco. Si tratta di una sequenza formata da 80 opere che delineano i tratti principali delle sue scelte di collezionista dettate da un gusto legato alla dominante tradizione figurativa dell'arte italiana contemporanea. La raccolta nasce infatti dalla sua lunga attività mercantile e si caratterizza soprattutto in virtù dei legami d'amicizia stretti con gli artisti di punta come de Chirico, Campigli, Sironi e Casorati. Con essi Zanini divise l’interesse per la pittura e la quotidianità di innumerevoli momenti privati, animati anche dalla solare e loquace presenza di Germana. La Galleria Zanini divenne così un vero cenacolo, punto di riferimento per pittori, poeti e registi fra cui Alfonso Gatto, Carlo Cassola, Ungaretti, Rafael Alberti, Antonioni e Fellini
L' attenzione di Zanini non s'appuntava solo verso gli artisti affermati, e il suo fiuto innato per il talento lo portò a entrare in contatto con giovani pittori sconosciuti che incoraggiò ad emergere.
Ai ritratti dedicati a Germana, si affiancano altri capolavori del Novecento: oltre alle già citate opere di de Chirico, Campigli, Guidi, compaiono anche dipinti di Mario Sironi, Carlo Carrà , Filippo de Pisis, Renato Guttuso, Giuseppe Cesetti, Ottone Rosai, Fiorenzo Tomea e Arturo Tosi.
Le opere esposte offrono un'ampia panoramica sulle espressioni artistiche del secolo scorso, a partire dagli anni Venti, con de Chirico, presente con Cavaliere con due cavalli, e, inoltre, con capolavori di epoca successiva caratterizzati dalla ''rilettura'' dei maestri del passato fra cui la famosa Oca spiumata del 1941.
Cariche di suggestione sono inoltre la possente figura di Operaio, datata 1931, a firma di Sironi, documentato con opere degli anni successivi come la Composizione del '52, le Nature morte nate dall'estro pittorico di de Pisis lungo gli anni Trenta e, infine, le prime opere spazialiste di Virgilio Guidi.
Il nucleo portante della mostra non è dunque costituito solo dalla carrellata di ritratti che ruotano attorno al volto di Germana: disegni e schizzi documentano, ad esempio, il rapporto simbiotico tra Zanini e Federico Fellini, a partire da quando quest'ultimo era ancora giovane e sconosciuto. Proprio da Za il regista assimilò il gusto e i principi dell'arte della caricatura. Fra i due, a partire dagli anni Trenta, si instaurò un legame fraterno irrobustito dalla frequentazione assidua che coinvolse l’attrice Giulietta Masina, a sua volta intima amica di Germana.
L'iniziativa mette in luce l'attività e le scelte della Galleria Zanini e fa il punto sul suo ruolo nel mercato dell'arte contemporanea italiana. Ruolo di peso che Zanini svolse sia nella capitale che in provincia. In particolare in Friuli, all'inizio degli anni Cinquanta, sostenne la giovane generazione di artisti destinata ad affermarsi a livello nazionale: Toffolo Anzil, Giorgio Celiberti, Carlo Ciussi, Angelo Variola, Giuseppe Zigaina, lo scultore Marcello Mascherini e molti altri artisti, ai quali è dedicata una sezione apposita.
L'attività di Zanini caricaturista è messa in evidenza da una serie mirata di ritratti e caricature, soprattutto imperniate sul volto di Germana e sul suo rapporto con gli artisti. Schizzi che documentano, nel dispiegarsi delle stagioni, lo stile inconfondibile del tratto fulminante di Nino Za. Un'altra sezione fa luce sulla vita della Galleria Zanini attraverso i cataloghi, i manifesti e gli inviti pubblicati nel corso di quasi quarant'anni di attività .
Correda l’esposizione - allestita da Ferruccio Montanari nella Chiesa di San Francesco - un catalogo a cura di Isabella Reale, edito da Mazzotta, ricco di documenti e foto inediti, con testi di Giuseppe Appella, Germana Zanini e Maria Silva Zanini. Ad arricchirlo, le molte testimonianze di artisti e amici della coppia.
Sfogliandolo, il visitatore potrà ripercorrere un itinerario privilegiato attraverso la pittura italiana del Novecento che si snoda attraverso le opere scelte dall'occhio infallibile di Zanini e, soprattutto, confrontarlo con quello proposto dalla Galleria d’Arte Moderna di Udine e in particolare dalla celebre collezione di Maria Luisa Astaldi, che proprio presso la Galleria Zanini acquisì capolavori di Campigli, Cesetti e Guidi.
Convegni, visite guidate e incontri, in agenda durante il periodo d’apertura, serviranno per fare il punto sull'eredità professionale lasciata a Udine dalla Piccola Galleria, raccolta simbolicamente e portata avanti fino ad oggi a Udine da altre gallerie attivamente impegnate nella divulgazione dell'arte contemporanea che, in occasione della mostra, rendono omaggio al primo gallerista udinese con varie iniziative parallele.
Il biglietto unico (intero, 4 euro; ridotto, 2,50 euro; scolaresche accompagnate, 1,50 euro per ciascun allievo) garantisce l'ingresso sia alla mostra che alla Galleria d'Arte Moderna di Udine.
Chiesa di San Francesco
largo Ospedale Vecchio
Udine