L'artista realizza disegni e collages - con acquerelli, gessetti e pastelli a olio - che oscillano tra rappresentazione e astrazione; sono strutturati secondo un procedimento di annotazione da lei codificato.
La Galleria Marie-Laure Fleisch è lieta di presentare le ultime opere di Jorinde Voigt. L’artista realizza disegni e collage concettuali strutturati secondo un procedimento di annotazione da lei codificato, con cui traduce i fenomeni del mondo in composizioni visive. Per quanto complessi possano essere i processi rappresentati, l’artista trova sempre il modo di ordinarli all’interno di un personale sistema.
Le opere della Voigt sono spazi per immagini interiori che oscillano fra rappresentazione e astrazione, tuttavia rimandano sempre a realtà concrete: una parola, un immaginario, un’esperienza. L’artista attraverso i suoi peculiari processi percettivi, crea opere di piccole e grandi dimensioni, studi e singole carte, disegnando modelli universali di pensiero che, sulla carta, possono assumere tratti anche molto insoliti.
I disegni appartenenti al gruppo di opere Superpassion (2013/14) riprendono le ricerche che Jorinde Voigt sta conducendo su testi di filosofia e di letteratura. Questo percorso, iniziato con il saggio di Barthes “Frammenti di un discorso amoroso”, è proseguito con Schopenhauer, Epicuro, Goethe e C. G. Jung. In Superpassion, il saggio del sociologo di Niklas Luhmann “Liebe als Passion” [ed. it. “Amore come passione”] del 1982, diventa punto di partenza per visualizzare i processi spontanei di rinvenimento delle immagini: l’artista sottolinea alcuni passi del testo di Luhmann che, durante la lettura, suscitano in lei associazioni intuitive. In una seconda fase annota questi frammenti a matita su carta, schizzando forme che possiamo considerare rappresentative del contesto scelto. Successivamente ritaglia le forme, vi applica una doratura, indi le ricolloca nel loro spazio d’origine. Poi rielabora il disegno utilizzando acquarelli, gessetti e pastelli a olio. Jorinde Voigt combina questa tecnica, che ricorda l’intarsio, con annotazioni a mano: per mezzo di parametri spazio-temporali, determina la posizione delle aree che riflettono il suo processo di lettura soggettivo all’interno di un sistema di orientamento, che definisce “matrice”.
Le opere minimaliste Wave, Cloud e Light Studies (2014) sono state realizzate a Tulum, in Messico. Qui la Voigt ha registrato direttamente ciò che vedeva nello spazio intorno a sé. Nel momento stesso in cui fissava la registrazione dell’istante, l’acqua e l’aria stavano già assumendo un’altra forma. L’artista ha perciò disegnato i contorni di ciascun motivo più volte sulla carta, dando poi risalto alle diverse forme con l’applicazione di foglie bianche e dorate. Ha inoltre contrassegnato ogni sagoma con un numero, per documentare l’esatta sequenza delle impressioni. Attraverso la variazione e la ripetizione si palesano quindi le caratteristiche della città costiera che alla Voigt appaiono essenziali.
Per contro, gli Studies on Concentration (2014) si presentano come meno contemplativi, anche se estremamente densi. I fogli si popolano di innumerevoli frecce, che convergono, si allontanano, per poi apparentemente tornare insieme. Nelle composizioni per questi acquarelli, l’artista traccia ampie forme circolari e vortici fluttuanti. Inscritte nel suo onnipresente sistema di notazione, Jorinde Voigt genera strutture pulsanti che rispondono a una dinamica propria.
Immagine: Luhmann-Studie, 2014. Matita, pastello, inchiostro, foglia d'oro su carta 76 x 56 cm
Inaugurazione Venerdì 7 marzo 2014 ore 18,30
Galleria Marie-Laure Fleisch
vicolo Sforza Cesarini 3A - 00186 Roma
Orari:
Lunedì - Venerdì ore 14.00 - 20.00
Sabato ore 16.00 - 20.00
Domenica su appuntamento