Donne e soldati - Vestirsi alla piemontese secondo Antonio Maria Stagnon. Palazzo Madama accoglie una serie di incisioni acquerellate nelle vetrine del Gabinetto Cinese.
Dal 14 marzo Palazzo Madama presenta una serie di incisioni acquerellate di Antonio
Maria Stagnon nelle vetrine del Gabinetto Cinese al primo piano del museo.
Antonio Maria Stagnon (Mondelli [Valle Anzasca, Domodossola] 1751 – Torino 1805) è
incisore e intagliatore di sigilli, si forma a Parigi nell’atelier di
Jacques-Philippe Le Bas, uno dei caposcuola della stampa d’invenzione e nel 1774,
due anni dopo il ritorno a Torino, per la sua abilità viene premiato da Vittorio
Amedeo III di Savoia con la nomina a “incisore dei Regi sigilli”.
La sua produzione è molto varia e spazia dalla geografia al ritratto, dalle
illustrazioni di libri ai repertori di costumi. Le sue capacità migliori si
esprimono nella resa di disegni minuti, come nel caso delle matrici di sigilli, e in
tutte quelle figure dove è importante restituire fedelmente ogni dettaglio della
realtà.
Due sono le raccolte a cui appartengono i fogli esposti a Palazzo Madama: il Recueil
général des modes d’habillement des femmes des états de Sa Majesté le Roi de
Sardaigne e l’État général des uniformes des troupes de S.M. le Roy de Sardaigne.
Il Recueil général des modes d’habillement des femmes des états de Sa Majesté le Roi
de Sardaigne, è composto da 40 figurini di costumi femminili di diverse province del
regno sabaudo, pubblicato da Stagnon nel 1780. La serie è dedicata alla principessa
di Piemonte Adelaide Clotilde di Francia, sorella di Luigi XVI re di Francia, che
nel 1775 aveva sposato Carlo Emanuele IV di Savoia. Stagnon aveva progettato di
pubblicare una vasta raccolta di 120 costumi divisa in tre volumi, ma solo il primo
fu dato alle stampe. A partire dagli anni venti del Settecento le autorità sabaude
si impegnano a promuovere le attività manifatturiere tessili della regione, che
devono competere con le manifatture più evolute dei paesi d’Oltralpe. Il significato
del repertorio è chiaro: illustrare la qualità e la varietà delle stoffe e degli
abiti sabaudi, ambientandoli nei luoghi dove le donne li indossano per le loro
attività quotidiane. Le immagini rappresentano quindi dame di corte, aristocratiche,
ma anche “madamine” borghesi, cameriere, contadine e pastorelle di tutte le zone del
Piemonte vestite con i loro abiti tradizionali. Palazzo Madama possiede la serie
completa di 40 tavole. Il loro arrivo in museo nel 1934 si deve alla donazione della
raccolta di libri, disegni e incisioni radunata dai fratelli torinesi Gustavo e
Federico Chiantore, industriali tessili, tra la fine dell’Ottocento e i primi
vent’anni del Novecento. La collezione Chiantore sviluppa precisi interessi legati
alla moda, argomento di grande attualità soprattutto a partire dalla prima Mostra
nazionale della moda, inaugurata al Valentino nell’aprile del 1933.
La seconda raccolta, l’État général des uniformes des troupes de S.M. le Roy de
Sardaigne, include 84 figurini di uniformi in uso nell'esercito sardo. A questa
prima raccolta, di cui conosciamo oggi sette esemplari in collezioni pubbliche e
private, avrebbe dovuto seguire un secondo volume dedicato alla cavalleria e agli
altri corpi militari. L’artista, però, non soddisfatto del successo commerciale del
primo album, abbandona il progetto dopo aver realizzato diverse tavole, che oggi si
presentano come fogli sciolti. Negli anni successivi, spinto dalla comparsa sul
mercato torinese di altri album di uniformi militari, Stagnon decide di dare alle
stampe una seconda opera, più completa ma al tempo stesso più economica. Nel 1795
esce un volume di dimensioni ridotte, che illustra tutti i reparti dell’esercito
sabaudo e le milizie create da Vittorio Amedeo III a difesa dello stato nella guerra
contro la Francia (“guerra delle Alpi”), combattuta tra il 1792 e il 1796. Di questo
volume è nota un’unica copia alla John Hay Library della Brown University
(Providence, Usa). Le incisioni qui esposte appartengono al nucleo di 30 figurini
donato al museo da Giuseppe Agosti nel 1908.
A chiusura del percorso vengono presentati due fogli di congedo, attestati che
vengono consegnati ai militari dell’esercito sardo alla fine della loro carriera.
Ogni reggimento ha il proprio congedo e il capitano si rivolge agli artisti più
noti, spesso gli stessi che lavorano a corte, per ordinare una stampa illustrata con
simboli sabaudi e motivi derivati dalla storia del reparto. Al momento del congedo,
il foglio viene compilato e consegnato al soldato in ricordo della sua carriera
militare. I due congedi esposti si riferiscono alla Milizia Urbana di Torino
(l’attuale polizia), 1796, e al reggimento di fanteria “Piemonte”, 1817-1822.
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Palazzo Madama
Piazza Castello, Torino
Orari
Da martedì a sabato dalle 10.00 alle 18.00
(ultimo ingresso ore 17.00)
Domenica dalle 10.00 alle 19.00
(ultimo ingresso ore 18.00)
Chiuso il lunedì
Biglietto intero 10, ridotto 8