Tino Sehgal
Romeo Castellucci
Jerome Bel
Laure Prouvost
Tim Etchells
Yasmeen Godder
Matija Ferlin
Ant Hampton
Alessandro Sciarroni
La Veronal
Strasse
Francesca Foscarini
XII Edizione del Festival dedicato alle Performing Arts. Quest'anno si indaga il rapporto tra lo spettatore e le pratiche della danza e della performance, tra linguaggio del corpo e dell'immagine. In programma 12 performance tra cui 8 prime nazionali e 2 prime assolute, oltre a dj set, video, concerti e un meeting internazionale per operatori del settore.
Appuntamento a Milano dal 19 al 23 marzo per la dodicesima edizione di Uovo, il festival più indisciplinato dedicato alle performing arts: un’edizione che indaga il rapporto tra lo spettatore e le pratiche della danza e della performance, tra il linguaggio del corpo e l’immagine. Una radicalità di sguardi che interroga la scena e riflette sulla relazione tra spazio pubblico e arti performative mettendo al centro l’esperienza dello spettatore.
Uovo 2014 ospita alcuni dei più importanti artisti mondiali come Tino Sehgal, Romeo Castellucci, Jérôme Bel, Laure Prouvost, Tim Etchells, Yasmeen Godder e i nuovi nomi della scena performativa internazionale e italiana: Matija Ferlin, Ant Hampton, Alessandro Sciarroni, La Veronal, Strasse, Francesca Foscarini. Produzioni in prima assoluta e in prima italiana, ma anche lavori che risalgono a diversi anni fa, per cercare una “memoria” del contemporaneo e prospettive altre con cui (ri)leggere la scena contemporanea.
20 gli artisti che arriveranno a Milano per Uovo da 9 Paesi di tutto il mondo (Italia, Regno Unito, Francia, Spagna, Stati Uniti, Croazia, Olanda, Israele, Germania), 12 performance tra cui 8 prime nazionali e 2 prime assolute, oltre a dj set, video, concerti e un meeting internazionale per operatori del settore.
Tra i nomi di spicco di questa edizione Romeo Castellucci (IT) – uno dei più apprezzati artisti italiani al mondo, Leone d'oro alla Carriera lo scorso anno alla Biennale di Venezia – con la performance Attore, il tuo nome non è esatto (22 e 23 marzo), esito del laboratorio condotto alla Biennale Teatro diretta da Àlex Rigola: la performance prende spunto da alcuni casi celebri di “possessione” per mettere in scena la forza esterna che s’impadronisce dell’attore e ne determina l’azione, rivelando la realtà del suo corpo senza riparo. Il lavoro verrà presentato nella straordinaria cornice di Palazzo Serbelloni, luogo storico per eccellenza della città di Milano, costruito nel cuore di Corso Venezia alla fine del Settecento dal grande architetto ticinese Simone Cantoni.
Tino Sehgal (DE/UK) (21 marzo) – altro fresco vincitore del Leone d’oro alla Biennale di Venezia come Migliore Artista – nel suo (senza titolo) (2000) racconta il proprio personale confronto con la danza e la coreografia: creato originariamente quattordici anni fa, si tratta di un episodio particolarmente significativo nel percorso di Sehgal, perché rappresenta l’ultimo lavoro da lui creato appositamente per il teatro. Ritornare oggi a (senza titolo) (2000) dà l’opportunità all’artista anglo-tedesco di ripensare l’esperienza della rappresentazione sulla scorta dei nuovi codici e delle influenze acquisite grazie al lavoro nel campo delle arti visive, interrogandosi in particolare sul ruolo dello spettatore e sul suo coinvolgimento nell’atto della performance.
Presenza costante a Uovo in questi anni, e uno degli artisti chiave della scena internazionale contemporanea, Jérôme Bel (FR) con la sua storica produzione Shirtology (20 marzo) esplora invece le relazioni tra coreografia e cultura popolare, tra performer e spettatore, utilizzando l’ironia come una miscela esplosiva in grado di scardinare i formalismi del ‘set’ teatrale: una sorta di ‘striptease testuale’, come l’ha definito il Guardian, in cui le vere protagoniste sono le T-shirt di seconda mano – costellate di slogan, loghi, icone e fotografie tipici della cultura capitalistica occidentale. Idee, numeri, date, statistiche, scherzi, facce, raccomandazioni, avvertimenti, domande sfilano davanti allo spettatore, facendo dell’occhio di quest’ultimo il centro stesso della rappresentazione.
Vincitrice del Premio Equilibrio Roma 2013 per l'Interprete, Francesca Foscarini (IT) invita in Gut Gift (20 marzo) la coreografa israeliana Yasmeen Godder (IL) - tra le più importanti della danza internazionale - a creare un solo con lei; accettando questo invito, la Godder ha scelto di lavorare sulle peculiarità interpretative della Foscarini, giocando con la nostra percezione di ciò che è autentico e vero nell’atto della rappresentazione.
Sempre il 20 marzo al Teatro dell’Arte è di scena Reykjavik, un estratto del lavoro della compagnia La Veronal (ES), tra le più curiose ed interessanti della nuova scena europea, diretto dal pluripremiato coreografo Marcos Morau. Tratto da Islandia (parte di una serie di lavori di Morau sulle riflessioni territoriali), Reykjavik è una riflessione sull'immagine e l'interpretazione dei suoi significati. Una performance arguta e ironica, surreale, esteticamente perfetta eppure profondamente inquietante.
Sad Sam Lucky (23 marzo) è l’ultimo lavoro di Matija Ferlin (HR), giovanissimo artista nato a Pula e formatosi ad Amsterdam, premiato nel 2012 come miglior coreografo croato: un lavoro sull’identità, privata e professionale, del danzatore, un solo nel quale gli elementi principali sono la danza e la poesia. Il linguaggio del corpo e quello della parola diventano qui i termini di una relazione feconda, e la danza nasce dall’incontro con il lavoro del poeta sloveno Srečko Kosovel (1904-1926) per diventare un oggetto singolare, non-attribuibile e fluido, insieme mistico e fisico.
Il 22 marzo altro importante ritorno a Uovo per Alessandro Sciarroni (IT), protagonista indiscusso della nuova scena italiana. UNTITLED_I will be there when you die è una pratica performativa e coreografica sul passare del tempo che nasce da una riflessione sull'arte di manipolare con destrezza gli oggetti: la giocoleria. Secondo capitolo di un progetto più ampio intitolato Will you still love me tomorrow?, attraverso il quale Sciarroni intende indagare i concetti di sforzo, costanza e resistenza, qui l’idea è quella di spogliare l’arte circense dagli stereotipi cui viene comunemente associata nell’immaginario collettivo per esplorarla in quanto linguaggio: pratica, regola, disciplina, impegno, concentrazione, sono gli elementi costitutivi di questo lavoro che costringono gli interpreti a stare nel tempo presente, senza possibilità di tornare indietro, ancora e ancora e ancora.
Anche quest’anno, a conferma dell’innata vocazione di Uovo per i luoghi non convenzionali e per i lavori fuori-formato, sono diversi gli spunti curiosi e gli appuntamenti site-specific in programma, a cominciare da The Quiet Volume di Ant Hampton e Tim Etchells (UK): una performance interattiva per due spettatori alla volta che si svolge interamente all'interno di una biblioteca e che trae la propria forza da quella particolare tensione, comune ad ogni biblioteca nel mondo, una combinazione di silenzio e concentrazione all'interno della quale prendono luogo diverse esperienze di lettura (19-22 marzo).
Proseguendo il suo lavoro sugli spazi urbani, Strasse (IT) sceglie invece di ambientare il suo nuovo lavoro SOLO (Milano) (20-23 marzo) – un altro site-specific per questa nuova edizione di Uovo – in un luogo segreto della città di Milano che verrà svelato solo all’atto della prenotazione. Ancora una volta punto di partenza di Strasse è la scelta di mettere al centro chi guarda, lo spettatore: come avere il controllo della scena in uno spazio che sfugge dai codici e dal controllo, perché dominato da tempi diversi, che appartengono alla vita fuori dalla scena? Questa la domanda alla base della performance del giovane collettivo milanese, che negli ultimi anni ha attirato su di sé gli apprezzamenti unanimi di pubblico e critica.
Carlo Boccadoro (IT), compositore e fondatore dell’ensemble Sentieri selvaggi, condurrà invece il pubblico di Uovo in un viaggio inusuale nella musica di uno dei compositori più significativi del XX secolo: Karlheinz Stockhausen (19 marzo).
Due ore e mezza di esecuzione per strumento solista sono indubbiamente una sfida estrema sia per esecutore che per gli ascoltatori, ma se viene lanciata da un genio come Stockhausen il discorso cambia decisamente. In Natürliche Dauern, 24 differenti brani si susseguono senza interruzione in un vero e proprio caleidoscopio (tra momenti lirici, altri percussivi, estreme rarefazioni del suono e improvvise accensioni), mentre il pubblico può ascoltare, entrare e uscire dalla sala a suo piacimento, come se osservasse il firmamento sapendo che può interrompere la visione e riprenderla quando vuole. Il concerto è l’anteprima di Fantasia al Potere, la nuova stagione di musica contemporanea di Sentieri selvaggi.
La musica tornerà sabato 22 marzo vera protagonista di questa edizione di Uovo grazie a S/V/N/(SAVANA), rassegna artistica che conduce nei nuovi suoni e nelle arti multimediali reinterpretando gli spazi urbani più suggestivi della città di Milano. S/V/N/ si unisce a Uovo, con cui condivide lo spirito di esplorazione del contemporaneo, per presentare nei suggestivi spazi della BUKA – Nuova CGD di Via Quintiliano Savana Echoes: una rappresentazione degli echi e dei riverberi urbani attraverso performance di musica elettronica dal vivo, djset e visual art. Tra i protagonisti della serata il collettivo Young Echo (UK), che sta ridefinendo le coordinate del suono di Bristol (Tricky, Massive Attack, Portishead), Dracula Lewis (IT) con i suoi beat distorti e a bassa definizione, e il dj londinese Powell (UK), per scuotere la pista da ballo con una wave futuristica.
Nell’ambito del programma dell’edizione 2014, Uovo offrirà inoltre una preview di Performance as Sculpture, un progetto a cura di Valentina Sansone sulla performatività e sugli oggetti attivati da questa pratica. Il progetto ruota attorno a tre dispositivi: uno screening, un ciclo di performance e una pubblicazione in distribuzione gratuita, nell’ambito di una serie di eventi che si svolgeranno a Milano tra la primavera e l’estate 2014.
All’interno di Uovo, al Teatro dell’Arte e negli spazi della Triennale di Milano sarà presentata un'anticipazione dal programma di screenings, che include una selezione di video di performance nella forma di lecture e talk, interamente ad ingresso libero.
Mercoledi 19 marzo, per la prima volta in Italia, verrà presentata la folgorante opera video Wantee di Laure Prouvost, vincitrice del Turner Prize 2013.
Si prosegue domenica 23 marzo con Ooze di Adam Chodzko (UK), Lecture on Lecture with Actress di Barbara Visser (NL) e Museum Highlights: A Gallery Talk di Andrea Fraser (US).
Uovo 2014 ospiterà infine Space 2.0, un progetto europeo promosso dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo - Direzione Generale per lo Spettacolo dal Vivo in collaborazione con Adam Mickiewicz Institute (Varsavia), British Council (Londra), Onda, French office for performing-art circulation (Parigi), Pro Helvetia (Zurigo), TIN Theater Instituut Nederlands (Amsterdam), Umení - Divadelní ústav Arts and Theatre Institute (Praga), Vti Vlaamse Theater Instituut (Bruxelles): il progetto prevede un programma di mobilità per programmatori di tutta Europa con l’obiettivo di sviluppare nuove progettualità comuni europee e si articola in itinerari tematici e tappe presso sedi di istituzioni culturali, festival, teatri di diverse città europee. In particolare, Uovo rappresenterà l’ultima tappa dell’itinerario su Public Space and Performing Arts declinato in tre destinazioni europee (Bruxelles, Varsavia e Milano): venti programmatori europei di performing arts si incontreranno a Milano nel contesto del festival per discutere del rapporto tra spazio pubblico e arti performative attraverso il confronto con alcune delle realtà più interessanti dello scenario creativo e culturale milanese.
Come sempre, tutti gli eventi e il backstage di Uovo performing arts festival saranno documentati in tempo reale attraverso materiali video e fotografici realizzati ad hoc su uovotv.com
Da segnalare, a conferma del legame consolidato con una delle Istituzioni accademiche della creatività milanese, la collaborazione speciale con IED Milano: Uovo ha infatti "commissionato" la produzione di una colonna sonora originale (che accompagnerà la campagna video e radiofonica di questa XII edizione) agli studenti del secondo anno del corso di Sound Design, coordinati da Painé Cuadrelli, che tra dicembre 2013 e gennaio 2014 ha portato ciascuno studente a sviluppare un’interpretazione sonora personale dell'universo del festival. Tra queste, Uovo ha selezionato la versione di Alessandro Scanzioli.
Ufficio Stampa: Matteo Torterolo +39 347 9579077 press@uovoproject.it
19-23 marzo 2014
Sedi
Triennale di Milano
Teatro dell'Arte
Palazzo Serbelloni
Biblioteca Sormani
BUKA – Nuova CGD