Archivio di Stato
Torino
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Tirannicidi II-III
dal 5/9/2000 al 15/10/2000
011 540382

Segnalato da

Gabriella Braidotti




 
calendario eventi  :: 




5/9/2000

Tirannicidi II-III

Archivio di Stato, Torino

La Stampa e la Fotografia", secondo appuntamento torinese per le Vetrine alla Calcografia, una rassegna di mostre collettive di artisti contemporanei organizzata dall'Istituto Nazionale per la Grafica del Ministero dei Beni Culturali in collaborazione con l'Archivio di Stato di Torino.


comunicato stampa

La stampa e la fotografia interpretate da artisti all'Archivio di Stato di Torino: secondo appuntamento torinese per le Vetrine alla Calcografia, una rassegna di mostre collettive di artisti contemporanei organizzata dall'Istituto Nazionale per la Grafica del Ministero dei Beni Culturali in collaborazione con l'Archivio di Stato di Torino.

La mostra "Tirannicidi II-III: la Stampa e la Fotografia", allestita all'interno dei prestigiosi spazi dell'Archivio di Stato, diretto da Isabella Massabò Ricci, presenta incisioni e varie tecniche grafiche e fotografiche utilizzate da artisti contemporanei.
Per la stampa esporranno: Faisal Abdu Allah -la cui partecipazione è stata possibile grazie all'intervento del British Council- Domenico Bianchi, Monica Carocci, Jim Dine, Richard Hamilton, Jannis Kounellis, Maurizio Mochetti, Mimmo Paladino, Daniela Perego, Alessandro Pessoli, Stefano Ricci, George Segal, Adrian Tranquilli, Gianluigi Toccafondo. Mentre Fabio Mauri, Daniela Monaci, Luigi Ontani, Giulio Paolini, Roberto Pellegrinuzzi, Daniele Puppi e Serse si confronteranno sulla fotografia, la più giovane e la più diffusa delle tecniche indagate dalle Vetrine alla Calcografia.

Il titolo della rassegna, Vetrine alla Calcografia, riprende la storia dell'Istituto che nasce dall'unione fra la Calcografia Nazionale ed il Gabinetto Nazionale delle Stampe. La sede della Calcografia Nazionale in Via della Stamperia, a Roma, era caratterizzata da vetrine in cui venivano esposte le stampe appena tirate per farle conoscere al pubblico non solo degli appassionati e dei collezionisti. Di qui l'idea di dare alla rassegna la stessa impronta facendo delle "Vetrine alla Calcografia" un riferimento per collezionisti, studenti, artisti e più in generale il pubblico di turisti e visitatori..
Ogni anno, fra il 2000 e il 2010, verranno quindi allestite (prima nella sede dell'Istituto Nazionale per la Grafica a Roma e poi all'Archivio di Stato di Torino) tre mostre di artisti invitati a confrontarsi con le tecniche caratterizzanti le collezioni e i laboratori dell'Istituto Nazionale per la Grafica: il disegno, la stampa e la fotografia. Il progetto decennale è finanziato dalla Fondazione San Paolo, che apre in questo modo un rapporto continuativo con l'Archivio di Stato, l'arte contemporanea e l'Istituto Nazionale per la Grafica.

Silvana Editoriale pubblica il catalogo della mostra con la riproduzione delle opere a colori i testi critici di Luigi Ficacci, schede critiche e biografiche sugli autori, nonché una ricca bibliografia.
La mostra resterà aperta gratuitamente al pubblico da mercoledì 6 settembre a domenica 15 ottobre 2000 con orario 10.00 - 18.00. Chiuso il lunedì. Informazioni per il pubblico: 011-540382.


UCCIDERE IL TIRANNO?

Queste prime mostre hanno come principale compito quello di introdurre il tema che verrà sviluppato all'interno della rassegna" spiega il curatore Luigi Ficacci "Il rapporto fra le tecniche classiche e il personale linguaggio espressivo è una delle problematiche che intendiamo esplorare. Se la tecnica e gli insegnamenti accademici sono per certi versi 'tiranni' gli autori contemporanei scelgono spesso il 'tirannicidio' ma non mancano le sorprese!

Ogni museo detiene, attraverso le opere delle proprie collezioni, una straordinaria varietà di definizioni dell'arte. Ogni Museo, attraverso la propria storia, occupa un'individuale, inevitabile posizione rispetto alla contemporaneità dell'arte.
Certamente, è difficile che il punto di vista del Museo, fondato sulla storia, possa essere all'avanguardia e precedere l'invenzione artistica. Al contrario, con la propria identità accademica, esercita piuttosto una provocazione verso l'esperienza artistica in divenire.

Con i tre momenti di questa mostra, la Calcografia impone agli artisti il confronto con le definizioni convenzionali delle tecniche, nell'attesa di conoscere quanto il lavoro originale diverge o coincide con la definizione accademica e se la tradizione ne esce arricchita o distrutta.

Nella definizione accademica delle tecniche (cioè nella storia) e insita un'impostura. La storia dell'arte vive attraverso le reazioni violente alle imposture. Così è sempre stato. E questa dinamica è particolarmente evidente al termine di un secolo che ha sconvolto mille volte le tecniche, in infiniti modi.

Il Museo e le definizioni accademiche sono così: conservatori e tirannici fino all'impostura ed alla provocazione. L'autorità che detengono, la storia che li sostiene li autorizza a questo.

Ogni gesto originale di reazione, ogni gesto d'artista, passa necessariamente attraverso un tirannicidio.

Per la vita stessa delle definizioni accademiche, il Museo chiede agli artisti che il tirannicidio si consumi in casa.
Luigi Ficacci

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