La mostra presenta l'unione delle opere pittoriche dell'artista giapponese Masato Yoshioka accostate al lavoro dell'orafo romano Diego Percossi Papi. Un esempio di rapporto e reciproca integrazione tra artisti diversi che trovano punti di connessione nel loro lavoro, senza che vi sia ne' un vero e proprio influsso ne' una forma di esplicita emulazione.
MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
SOPRINTENDENZA SPECIALE PER IL POLO MUSEALE ROMANO
MUSEO NAZIONALE DEL PALAZZO DI VENEZIA
UNIONE ARTISTICA EUROPEA
Con il Patrocinio
COMUNE DI ROMA
AMBASCIATA DEL GIAPPONE
DIEGO PERCOSSI PAPI E MASATO YOSHIOKA
ideata da Marisa Pinto Olori del Poggio, presidente
dell'Unione Artistica Europea e curata dal Claudio Strinati Soprintendente
del Polo Museale Romano.
Inaugurazione Giovedì 15 gennaio
La mostra presenta l'unione delle opere pittoriche dell'artista giapponese
Masato Yoshioka accostate al lavoro dell'orafo romano Diego Percossi Papi.
Un buon esempio di rapporto e reciproca integrazione tra artisti diversi che
trovano punti di connessione nel loro lavoro, senza che vi sia né un vero e
proprio influsso né una forma di esplicita emulazione. Ognuno, anzi, è se
stesso e giudicabile secondo i propri principi, ma è interessante ritrovare
gli elementi che li hanno indotti a esporre insieme.
Da questo felice connubio nasce Fantasia dalla memoria che fornisce al
pubblico un'idea particolarissima di ricostruzione di un clima di favola.
Infatti l'onirico si avvicina bene alla struttura generale del lavoro di
Percossi Papi: i suoi gioielli sono, nella fiabesca realtà in cui vogliono
calarsi, il 'tesoro' che l'immaginario dei bambini ha sempre rintracciato
nella stupefazione del ritrovamento di arcani e preziosissimi oggetti nel
buio di una caverna o di un antro misterioso, secondo la logica fantastica
delle 'Mille e una Notte' e delle infinite variazioni sul tema che
dall'Oriente sono approdate in Occidente nel corso dei secoli. Masato
Yoshioka, invece, sembra riformulare, nella sua opera, lo spazio e la
mentalità di un incantato Rinascimento italiano, ma, in effetti, il suo
Rinascimento è totalmente mentale e passato al filtro del suo essere un uomo
dell'Oriente, il cui immaginario profondo resta immerso nel mondo da cui ha
tratto le mosse iniziali. Anche Yoshioka è un formidabile dominatore delle
tecniche. Insegna, addirittura, Tecniche artistiche e riutilizza
sapientemente le cognizioni rinascimentali che gli permettono di usare fogli
d'argento e polvere d'oro nella costruzione dei suoi dipinti.
Del resto è ben noto come nelle botteghe rinascimentali pittori e orefici
lavorassero fianco a fianco e anzi lo stesso artista fosse, spesso, pittore
e orafo insieme.
E' la favola dunque il vero punto di connessione tra il lavoro di Percossi
Papi e quello di Yoshioka. C'è in fondo, nei due artisti, l'ambizione di
esercitare la professione dell'artista, mantenendo vive, con la stessa
intensità , tanto le competenze della piena maturazione, quanto le spontanee
attitudini a 'credere' e emozionarsi, tipiche prerogative del bambino ma
tali da continuare a nutrire l'immaginario dell'adulto.
Eredi di mondi paralleli, Diego Percossi Papi e Masato Yashioka rivelano
dunque un denominatore comune: l'amore per le materie e per l'Umanesimo. Le
giovani donne dei quadri di Masato sfoggiano gioielli di Diego. E le cornici
di Diego in oro, smalti, coralli e pietre preziose incastonano in archi
ogivali o centine le miniature tratte dai quadri di Masato. In un
rincorrersi di finzioni figurative nel più eletto significato di artificio
che coinvolge architettura, oreficeria e pittura, fino a sconfinare
nell'arte più immateriale: il teatro. Ed è sulla scena del mondo che
s'incontrano, e parlano con una voce sola, l'Oriente e l'Occidente.
Maurizio Marini
Il catalogo, edito da Eurografica Editore, si avvale dei testi di Maurizio
Marini, Alessandra Masu e Claudio Strinati.
L'allestimento della mostra è a cura della MERLO S.p.A.
L'esposizione è realizzata grazie anche al contributo di Toyota Motoritalia.
Immagine: Masato Yoshioka, Due alberi
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