I cinquant'anni di lavoro artistico. Un'occasione per ripercorrere le tappe della sua esperienza artistica - e di vita - attraverso le piu' significative prove figurative e scultoree dell'artista.
In occasione dei cinquant'anni di carriera artistica di Roberto Grossi, l'Assessorato alla Cultura del Comune di Padova gli dedica una mostra personale antologica negli spazi della Galleria Samonà di via Roma, che sarà inaugurata sabato 5 aprile alle ore 17,30. Un'occasione per ripercorrere le tappe della sua esperienza artistica - e di vita - attraverso le più significative prove figurative e scultoree dell'artista. Nato a Ospedaletto Euganeo, Grossi ha da sempre gravitato nell'area euganea, tornandovi definitivamente negli anni '80; e da questa terra ha tratto i motivi e i materiali che esprimono anima e senso della sua arte.
La natura vista nella sua dimensione universale sta infatti alla radice delle sculture e, prima cronologicamente, dei mosaici per lo più esposti in contesti ambientali capaci di ricucire il rapporto tra la materia evocativa e la natura: il Montirone ad Abano, il Catajo a Battaglia, le mura di Montagnana, gli stessi giardini dell'Arena a Padova. L'attuale proposta espositiva invece concentra questo stesso mezzo secolo di attività artistica in un unico spazio con la precisa volontà di permetterne la visione unitaria e, quindi, offrire una più facile percezione dei suoi significati e valori artistici, mettendo in tangibile evidenza il mondo poetico che lo ispira.
Se pietra e legno non avranno qui la loro ambientazione naturale - lo spazio ampio ed aperto - certamente potranno meglio comunicare nell'immediatezza dell'approccio le esperienze, i sentimenti, le visioni che Grossi ricava dalla materia: la pietra scomposta e ricomposta nel mosaico, le venature del legno ricomposte in forme umane. I titoli sono importanti per la comprensione del suo percorso artistico, che è poi un viaggio sentimentale attraverso cinquantanni di vita: da"Chiara e Nino", storia di un amore per un cavallo; al "Folle vecchio", memoria di un amico burattinaio; al "Cantico delle Creature", momento fondamentale nella ricerca della religiosità della natura, che trova in Frate Francesco il suo apice.
Un viaggio artistico, quello di Grossi, che fin dagli anni '70 trova supporto ed espressione nella scrittura: quell'intimo rapporto tra simbolo e materia, tra pensiero e forma, Grossi lo avverte e realizza anche nella parola scritta. Da questa esigenza - verificare e dare sfogo su altre basi alla propria voglia espressiva - nascerà l'opera-concerto "Il canto del cigno". Una mostra/verifica, quindi, quella che si propone al pubblico in galleria Samonà, per ripercorrere il lungo filo dei passi perduti dell'artista, attraverso i momenti artistici e poetici che l'hanno scandito, proiettato ad un domani, che intimamente continuerà a contenere le idee, gli esiti, i valori con i quali Roberto Grossi ha fino ad oggi camminato.
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Inaugurazione: sabato 5 aprile, ore 17,30
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