Palazzo Ducale
Genova
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WEB
La storia in piazza
dal 9/4/2014 al 12/4/2014

Segnalato da

Stefania Maggiolini




 
calendario eventi  :: 




9/4/2014

La storia in piazza

Palazzo Ducale, Genova

Quest'anno il tema della manifestazione e' "I tempi del cibo", 4 giorni di incontri, conferenze, spettacoli, mostre e laboratori, lo affrontano secondo diverse chiavi di lettura: storica, sociologica, geopolitica, culturale, artistica, senza tralasciare l'evoluzione e il piacere del gusto. Con un'attenzione particolare alla sostenibilita' ambientale, in linea con l'Expo 2015.


comunicato stampa

a cura di Donald Sassoon, con Luca Borzani e Antonio Gibelli

La Storia, come ricorda Jean-Henri Fabre celebra i campi di battaglia dove troviamo la morte, mentre abitualmente non parla dei campi coltivati che ci danno la vita.
Il cibo è però fattore centrale nella storia e nell'economia mondiale - viaggi di esplorazione, guerre di conquista, carestie, consumismo, controllo delle risorse, globalizzazione dei consumi, inquinamento - ed è fonte di identità, di cultura, di riti, di ricordi.

I Partecipanti:

Simonetta AGNELLO HORNBY Matilde AGOSTI Marco AIME Maurice AYMARD Laura AZZINI Valeria BANCHERO Marina BARBAGELATA Giorgio BERTONE Raffaella BESTA Piero BOCCARDO Veronica BONO Mirco BONOMI Raffaella BRUZZONE Eva CANTARELLA Lucio CARACCIOLO Jana CARP Francesco CAVALLI SFORZA Flavia CELLERINO Simone CINOTTO Lorenza CODIGNOLA Mireille CORBIER Giorgio COSMACINI Philippe DAVERIO Marc DE FERRIÈRE LE VAYER Alberto DE SIMONE Maria Pia DE VITO Francesca DEL GROSSO Bianca DENDENA Vladimir DENISSENKOV John DICKIE Rebekka DOSCHE Davide ENIA Ferdinando FASCE Angela FINOCCHIARO Roberto FINZI Roberto FRASCA Carlos Alberto FUENMAYOR Stefania GALUPPI Antonio GIBELLI Silvia GRASSI Antonio GUERCI Robert HEARN Roberto IOVINO Mirna KASSIS Chef KUMALÈ Franco LA CECLA Serge LATOUCHE Fabrizio LERTORA Paolo MALANIMA Vito MANCUSO Olmo MANZANO Rita MARCOTULLI Lauro MARTINES Raffaele MAURICI Franco MINELLI Luca MOLÀ Massimo MONTANARI Salvatore NATOLI Geoffrey NOWELL-SMITH Cormac O'GRADA Laura PARODI Claudia PAROLA Antonio PASCALE Carla PEIROLERO Roberto PIGA Mauro PIROVANO Michele PITTALUGA Maria POLITA Margherita PRIARONE Claudio PROIETTI Massimo QUAINI Michele RABBIA Osvaldo RAGGIO Claudia RODEN Stefano RODOTÀ Tommaso ROLANDO Edmondo ROMANO Donald SASSOON Andrea SEGRÉ Andrea SESSAREGO Gianni-Emilio SIMONETTI Luisa STAGI Roel STERCKX Carlo STIACCINI Marco TINDIGLIA Gabriella TURNATURI Riccardo VALENTINI Luciano VENTRIGLIA Sami ZUBAIDA

“Lo storico è come l’orco della fiaba:
si aggira dove sente odor di carne umana”.
Marc Bloch

Che cos’è
“Storia in piazza” si riferisce alle piazze popolose come teatro della storia, ma più ancora all’idea di portare la storia al grande pubblico o se si vuole il grande pubblico alla storia: è una rassegna su grandi temi storici non riservata agli specialisti, concentrata in quattro giorni densi di proposte che vanno dalla conferenza all’intervista allo spettacolo musicale al laboratorio didattico alla mostra, tutti ruotanti intorno al tema scelto annualmente.

Sapere storico e divulgazione
L’ambizione dell’iniziativa è di combinare il più alto livello di aggiornamento scientifico con il più alto livello di capacità divulgativa. Ciò significa associare alla comunicazione verbale altri tipi di comunicazione e unire ai momenti di approfondimento altri momenti estetici e ludici. Divulgazione non è sinonimo di banalizzazione né invito ad appiattirsi su risposte rassicuranti. In storia ciò significa che il passato non deve apparire come un dato ma come il risultato di un’interrogazione sempre aperta nel presente e di una scoperta continua.

Saperi e linguaggi
Nell’ambito della rassegna, il sapere storico fa naturalmente la parte del leone, ma non pretende l’autosufficienza. Vengono mobilitati altri saperi per una migliore comprensione degli eventi: dall’antropologia alla sociologia, dalle scienze giuridiche alla filosofia, dalla biologia alla genetica. Vengono coinvolti altri mestieri, come quello del giornalista o del magistrato, e altri linguaggi, come quello letterario, figurativo, musicale, per la loro rilevanza nei processi storici e per la loro capacità evocativa.

I protagonisti

La rassegna è occasione per un incontro del pubblico con una numerosa schiera di intellettuali di diverse aree culturali, di storici soprattutto italiani e di area anglosassone, di studiosi di scienze umane, giornalisti e uomini di spettacolo. Per gli stranieri è prevista la traduzione simultanea o quella consecutiva.

I temi Storia in piazza mette a fuoco percorsi e vicende del passato a partire dai grandi interrogativi del presente: la nascita, l’evoluzione e il tramonto degli stati nazionali sotto i colpi della globalizzazione, la guerra come manifestazione ricorrente della storia umana, le grandi correnti migratorie che spingono milioni di persone a spostarsi nel mondo, la costruzione delle identità di genere.

La sede
Teatro della rassegna è il Palazzo Ducale di Genova, un luogo di per sé carico di storia in una città in cui la dimensione del tempo è decisamente più ampia di quella dello spazio. Il Palazzo Ducale, oggi sede di una ricca attività culturale all’interno della quale i temi storici occupano già un posto di prima importanza, presenta una struttura moto versatile, che consente lo svolgimento in contemporanea di numerose iniziative con diverse caratteristiche e dimensioni: dalle ampie sale del Maggiore e del Minor Consiglio agli spazi per le mostre e per la didattica.

Il pubblico
Il pubblico è costituito in prevalenza da cittadini dell’area genovese e ligure, studenti e docenti di diversi ordini di scuola, persone comuni che esprimono il bisogno di un’immersione totale nella storia e nella cultura, ma anche da quote di studenti, docenti e turisti di altre parti d’Italia. In complesso le prime edizioni hanno registrato decine di migliaia di presenze distribuite nei diversi giorni e incontri, con punte di alcune migliaia simultaneamente presenti agli appuntamenti più significativi.

La dimensione didattica
A conferma di una vocazione propria dell’attività culturale del Ducale, un’attenzione particolare è riservata ai rapporti con le scuole di diversi ordini e quindi al pubblico degli studenti di ogni età. Uno spazio specifico accoglie i ragazzi e offre loro l’opportunità di misurarsi con attività di laboratorio, letture, percorsi tra fonti, suoni e immagini, per entrare in maniera attiva dentro il tema oggetto della rassegna.

Realizzazione
La Storia in piazza è un’iniziativa realizzata dalla Fondazione Palazzo Ducale con la collaborazione del Comune di Genova, del Centro Culturale Primo Levi, dell’Università degli studi di Genova, dell’Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea, della Fondazione Ansaldo, e di numerosi sponsor pubblici e privati.

Cura
La cura della rassegna è affidata a Donald Sassoon, professore di storia europea comparata al Queen Mary College di Londra, grande conoscitore dell’Italia e della sua storia, con la collaborazione di Luca Borzani, presidente della Fondazione palazzo Ducale, e di Antonio Gibelli, già ordinario di storia contemporanea all’Università degli studi di Genova. L’ottica comparatistica in cui Sassoon è specialista è la più adatta a offrire grandi quadri di riferimento alle tematiche affrontate, in una prospettiva planetaria e di lungo periodo.

L’edizione 2014
Il tema del quinto appuntamento è “I tempi del cibo”, ossia la storia dell’alimentazione. Al centro dell’attenzione saranno la produzione, la preparazione, il consumo del cibo. Produzione significa un percorso dalla raccolta dei frutti spontanei della terra e dalla caccia degli animali selvatici alla invenzione dell’agricoltura e dell’allevamento, fino alle moderne forme della manipolazione genetica relativa a vegetali e animali. Preparazione significa modalità di trattamento degli alimenti, a cominciare dalla scoperta del fuoco per la cottura, invenzione e ibridazione delle tecniche culinarie, loro legame con le identità dei popoli. Il consumo sarà visto nei suoi aspetti materiali (abbondanza e fame), culturali e di costume (socialità, convivialità, buone maniere), simbolici e religiosi. Le grandi religioni monoteiste hanno introdotto regole e proibizioni riguardo agli alimenti e una di esse, quella cattolica, ha posto una cena al fondamento della sua ritualità. Ma si parlerà anche di circolazione degli alimenti sul pianeta terra e diffusione del loro uso, dalle antiche vie delle spezie alle tappe della globalizzazione alimentare cominciata con la conquista europea delle Americhe.

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La Storia in mostra

dal 10 aprile al 14 settembre 2014
Palazzo Ducale, Cortile Maggiore

Tomás Saraceno
Installazione Site Specific

Saraceno presenta un piccolo mondo sospeso iridescente di circa tre metri di diametro, racchiuso dentro una rete di poliestere ancorata alle colonne. Pensato appositamente per l’antico cortile di Palazzo Ducale, il pianeta di Saraceno irradia dalla superficie, costituita da solar foil, una forma di energia cromatica, il cui spettro di colori è celestiale. L’energia solare alimenta la luce interna dell’installazione durante il giorno e nel buio notturno la trasforma in una magia fluttuante.

La re-invenzione dinamica e meta-teorica dello spazio di Tomas Saraceno tende a costruire un oikos, inteso nell'accezione greca originaria di casa, habitat, ambiente, anchepianeta, muovendo dalla ripartizione ternaria dell'istanza ecologica teorizzata da Félix Guattari in "Le tre ecologie". Come Guattari, Saraceno pare intendere il termine ecologia in sé e per sé riduttivo, di fatto dietro allo strategia meramente difensiva dell'ambiente si possono mascherare gli schemi distruttivi e gli standard inquinanti che mantengono e assistono l'economia ossessionata dallo sviluppo e dalla iper-produzione. Dietro alla parola ecologia si possono anche mascherare correnti politiche territorializzanti e xenofobe, arcaicizzanti e anti-tecnologiche. Gli oikos di Saraceno rappresentano un modello rispetto alla triplicità di Guattari dimostrando attraverso un'estetica di matrice relazionale e coabitazionale, l'impossibilià di re-inventare l'ambiente senza ricostituire la sfera soggettiva, quella intersoggettiva e sociale.

Bruno Latour ha definito Saraceno un artista post-critico, definizione condivisibile, soprattutto rispetto a una interpretazione ecosofica delle sue architetture imprevedibili, tendenti a modificare concretamente, le norme sociali attraverso modalità partecipative che rimandano a una rete tangibile di un'utopica quanto possibile democrazia molecolare territoriale e aterritoriale nel contempo. In un certo senso un esempio non gerarchico di governabilità di stampo comunitario, si potrebbe parlare forse anche di biopolitica. Questo intendeva anche e forse Bruno Latour in un testo assai pertinente, ispirato da "Galaxies forming..." presentato alla Biennale di Venezia del 2009, affermando che il lavoro di Saraceno recupera l'ordine del modernismo, nella prospettiva orizzontale e non dirigistica del postmodernismo.

Saraceno per costruire i suoi mirabolanti territori onirici e sublimi, si ancora, come si attaccherebbe un ragno , per iniziare la sua tessitura, alla precarietà di un filo d'erba, alle minacce reali cronicizzate dallo stato d'eccezione illimitato e mai disinnescato nel nostro tempo, calibrando attentamente dove caricare e scaricare nodi e tensioni e delineando in qualche modo se non proprio una via di fuga, un laboratorio, che coadiuvato dalla suggestione microgravitazionale, potrebbe educare all'ecologia esistenziale.

Saraceno seguendo la tradizione di architetti e teorici come Richard Buckminster Fuller, Archigram, Yona Friedman tende a estendere la riflessione dell'architettura su temi cosmici e universali. Saraceno guarda ai principi scientifici e alle innovazioni tecnologiche secondo dinamiche ibridatorie che tendono a immaginare "utopie realizzabili" che vogliono farci riflettere sulle urgenze planetarie, focalizzando su luce, energia, movimento,mutevolezza e anche sulla fragilitàe sulla vulnerabilità. L'opera di Saraceno spinge in qualche modo a trovare soluzioni.

Nel Cortile Maggiore di Palazzo Ducale in occasione del Festival "La Storia in Piazza", focalizzato in questa edizione sul tema del cibo e di conseguenza sull'idea di sostenibilità e interazione sociale, Saraceno presenterà un piccolo mondo sospeso in forma di globo iridescente di circa 3metri di diametro, racchiuso dentro a una rete di poliestere ancorata al selciato, alle colonne, ai muri. Pensato appositamente per l'antico cortile del palazzo storico genovese, il pianeta di Saraceno irradia dallasuperficie, costituita da solar foil, una forma di energia cromatica, il cui spettro di colori è celestiale.

Il buio notturno trasforma l'opera di Saraceno in una magia fluttuante, come a ricordarci, per citare Richard Buckminster Fuller, suo mentore, che la terra altro non è che una meravigliosa astronave che si muove nel cosmo dall'inizio del tempo. Noi, con le altre creature animali, vegetali , minerali ,che la Terra sostiene e da cui è sostenuta, siamo parte di un ecosistema che non prevede alcuna scialuppa di salvataggio.

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dal 10 al 13 aprile 2014
Palazzo Ducale, Archivio Storico

Fidelari, speciari, rebaioli. L’alimentazione a Genova in età moderna nei documenti dell’Archivio Storico Civico.

L’Archivio Storico del Comune di Genova conserva i documenti relativi all’amministrazione della Città a partire dal XV secolo. Tra la gran mole documentaria custodita spiccano per interesse storico e culturale i fondi delle antiche Magistrature preposte, durante il governo della Repubblica aristocratica di Genova, all’amministrazione e al vettovagliamento del capoluogo ligure. Attraverso lo studio della documentazione prodotta dai Padri del Comune, dai Censori, dal Magistrato dell’Abbondanza, dell’Olio e del Vino, si possono ricostruire quelle dinamiche e quelle strategie impiegate per il controllo dell’approvvigionamento alimentare della città in età moderna.

Nell’ambito della mostra non si è dato conto dell’attività svolta per oltre tre secoli dalle Magistrature preposte all’approvvigionamento alimentare, bensì si illustreranno quegli aspetti di vita quotidiana dei nostri antenati legati alla nutrizione, ossia gli usi e i costumi relativi alla trasformazione dei prodotti alimentari in cibi, che ogni giorno bandivano le mense dei genovesi. Le forme di sostentamento erano differenti a seconda della classe sociale di appartenenza e la quotidianità dell’alimentazione talvolta diventava oggetto di componimenti poetici.

La variegata esposizione documentaria si arricchisce ulteriormente con manufatti artistici provenienti dalle raccolte ceramiche dei musei di Strada Nuova, con oggetti di uso quotidiano provenienti dal museo di Storia e Cultura Contadina e con le riproduzioni artistiche in ceroplastica realizzate dall’artista Paola Nizzoli Desiderato.

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dal 10 aprile al 4 maggio 2014
Palazzo Ducale, Munizioniere

I tempi del cibo
Allestimento a cura di N!03

Un’installazione site specific, di forte impatto visivo negli spazi del Munizioniere, ambiente storicamente utilizzato come magazzino, ove venivano conservate le provviste alimentari del Palazzo. Il percorso interattivo, pensato per un pubblico eterogeneo e di ogni età, segue l’evoluzione del rapporto dell’uomo con il cibo nel corso della storia attraverso un racconto fatto di immagini, oggetti e suggestioni cinematografiche.

Si ringrazia il Museo del Passatempo di Rossiglione per alcuni prestiti (una ghiacciaia e un frigorifero anni Cinquanta, una stufa di ghisa e una cucina a gas anni Quaranta) funzionali ad illustrare come è cambiato il modo di conservare e cucinare i cibi dall’Ottocento al Novecento. Durante La Storia in Piazza il percorso sarà guidato da animatori (solo su prenotazione).

orario d'apertura dal 10 al 13 aprile: ore 9/19

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dal 10 al 13 aprile 2014
Palazzo Ducale, Liguria Spazio Aperto

Un assaggio di pittura

Tre importanti dipinti provenienti dalle collezioni dei Musei di Strada Nuova - La cuoca di Bernardo Strozzi, Natura morta di Jan Roos e Natura morta di Cristoforo Munari - saranno esposti a Palazzo Ducale in occasione de La Storia in Piazza.

orario d'apertura dal 10 al 13 aprile: ore 9/19

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dal 10 al 27 aprile 2014
Palazzo Ducale, Spazio 46Rosso

La cucina futurista

Tra le opere esposte il libro La Cucina futurista, bozzetti di menù, menù originali, fotografie e ceramiche prodotte ad Albissola. A cura di Matteo Fochessati.

orario d'apertura dal 10 al 13 aprile: ore 9/19

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dal 10 al 27 aprile 2014
Palazzo Ducale, Sala Dogana

Henry Hargreaves
No Seconds, Comfort Food e Fotografia

Dopo Treviso, Venezia e Remagen, arriva a Genova la serie No Seconds, dedicata ai piatti “ultimo desiderio” di famosi condannati a morte americani, abbinata per la prima volta a Frosted Dic Cakes: i volti dei grandi dittatori in uno dei nuovi progetti di contaminazione, anche politica, fra cibo e cultura di massa del giovane talento neozelandese.
Un progetto di Mauro Zardetto in collaborazione con Boris Brollo, Chiara Casarin, Giorgia Zardetto.

Orario d'apertura dal 10 al 13 aprile: ore 9/19

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dal 10 al 27 aprile 2014
Palazzo Ducale, Loggiato Minore

Le piazze del cibo

I colori del cibo, i mercati dimenticati e quelli che vediamo tutti i giorni ma non abbiamo mai guardato, perché vetrate, pilastri e finestre scompaiono al nostrosguardo, concentrato sui banchi. Il viaggio della Scuola di Fotografia dello Studio Leoni, esplora i mercati genovesi e racconta anche particolari “invisibili”, un percoso dentro ai mercati per sentirne le voci, i rumori e rievocarne gli odori.

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dal 10 al 4 maggio 2014
Palazzo Ducale, Loggia degli Abati

La Spoon River contadina

In collaborazione con la Fondazione Nuto Revelli, un omaggio a Nuto Revelli nel decennale della morte attraverso le foto di Bruno Murialdo e Paola Agosti, che ritraggono i protagonisti dell’epopea revelliana, i contadini de Il Mondo dei vinti ma anche le donne de L’Anello forte.

orario d'apertura dal 10 al 13 aprile: ore 9/19

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dal 10 aprile al 4 maggio 2014
Palazzo Ducale, Loggia degli Abati

1936 - USA
Fuga dalla fame

Una selezione di fotografie del progetto Farm Security Administration, scattate tra il 1936 e il 1943 da grandi fotografi americani, per documentare la recessione agricola dilagante negli Stati Uniti, dopo la grande crisi del ’29. Sono “istantanee di povertà” scattate da Dorothea Lange, Walker Evans, Arthur Rothstein, Russell Lee e John Vachon.

orario d'apertura dal 10 al 13 aprile: ore 9/19

IN ARCHIVIO [510]
Giancarlo De Carlo
dal 15/12/2015 al 16/1/2016

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