In 'La pelle della tigre' l'artista presenta sculture, dipinti che mixano media tradizionali, fotografie, gesti segnici e associazioni di materie inaspettate o significanze sottili.
a cura di Giovanna Manzotti
Nuova mostra personale per la Galleria Massimodeluca: è La pelle della tigre di Graziano Folata, a cura di Giovanna Manzotti.
Lo spazio espositivo ospiterà per l'occasione una ventina di opere, quasi tutte inedite: sculture, dipinti – anche di grandi dimensioni – che mixano media tradizionali, fotografie, gesti segnici e associazioni di materie inaspettate o significanze sottili. La personale rappresenterà un compendio delle molteplici tecniche che l’artista indaga e sperimenta con costanza, attraverso una produzione tesa tanto allo studio della materia, quanto al rapporto tra gesto e forma.
«La pelle della tigre è un’indagine sull’ultimo stadio di ricerca e produzione di Graziano Folata, a partire dagli sviluppi del suo modo di concepire la natura artistica dell’operare, dell’esperire l’esistente nella contemporaneità» spiega la curatrice della mostra, Giovanna Manzotti. «Inteso come manifestazione di un sistema sensoriale attivato da un moto visionario – una sospensione della visione, uno squarcio nell’ordinario – l’approccio di Folata rinnova il significato simbolico e percettivo dell’immagine. Esso si svela così come traccia di un gesto inaugurale, un incontro di significati nuovi, da saper cogliere con sguardo sottile. Nella sua produzione scultorea, il dare peso alla forma e l’accostare in maniera secca la materia, sono costantemente declinati negli aspetti legati al sentire delle cose, alla loro possibilità di lasciarsi esperire in quanto costellazioni di forme. È così che le condizioni dell’immaginazione si rigenerano e il possibile si rinnova. Fedeli al medesimo atteggiamento, i risultati delle operazioni fotografiche si allineano in modo naturale al piano semantico dell’approccio plastico alla materia».
Il catalogo della mostra La pelle della tigre comprende i testi critici di Maurizio Guerri, Giovanna Manzotti, Marta Cereda e Marija Rados. Maurizio Guerri si concentrerà su un essay di carattere estetico, connotato da un taglio filosofico, che svilupperà una riflessione sui temi più evidenti nelle opere dell’artista. Giovanna Manzotti interverrà con un saggio critico sulla produzione scultorea di Folata, ponendo uno sguardo particolare sui lavori appositamente realizzati per la mostra. Marta Cereda, in veste di curatrice editoriale del progetto a catalogo, si occuperà dell’apparato iconografico, evidenziando le categorie essenziali della produzione fotografica dell'artista. Marija Rados, curatrice dell'associazione indipendente per l'arte Remont di Belgrado, proporrà un testo su The Shark Banana, una delle opere create da Folata durante la sua residenza a Belgrado, di cui Rado ha seguito la realizzazione.
Inaugurazione: giovedì 10 aprile, ore 19.00
Galleria Massimodeluca
via Torino, 105/q - Mestre (VE)
lun-mart 10-17, sab su appuntamento