Galleria Stefano Forni
Bologna
p.zza Cavour, 2
051 225679 FAX 051 225679
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Corpo a Corpo
dal 16/1/2004 al 17/2/2004
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Galleria Stefano Forni




 
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16/1/2004

Corpo a Corpo

Galleria Stefano Forni, Bologna

Circa 20 fotografie stampate su tela e su carta fotografica sul tema del nudo. Il corpo a corpo citato nel titolo e quello dell'autore: del fotografo che lotta con il soggetto per ottenere l'opera d'arte; opera che nasce solo se le forze in campo si pareggiano, si accettano, magari con diffidenza.


comunicato stampa

Inaugurazione Sabato 17 Gennaio 2004 alle ore 17

Artisti in Mostra:
Navarro
Ken Damy
Prabudda
Tenneson
Mapplethorpe
Janssis
Serrano
Saudek
Merlo
Clergue
Toto Frima
Gallini


“Una piccola grande raccolta di immagini sul corpo nudo; sulla messa a nudo come espressione di messa a fuoco interiore, più che estetica.
La fotografia ha un'arma in meno della pittura, in questo specifico campo: non può usare l'invenzione segnica, manuale, che dilata, che accorcia, che raddrizza e deforma a piacimento, il solo pensiero, il solo ricordo di un corpo amato o odiato magari molti anni prima.
La fotografia ha un'arma in più della pittura: può deformare, invecchiare, estraniare con estrema facilità e senza fatica un corpo, ma quel corpo deve esistere, deve starti di fronte: nudo in questo caso.
E la nudità della persona fotografata ha sempre un'anima che si può mascherare, sottintendere, esibire o cercare di annullare ma che si rifletterà sempre alla fine nello specchio della fotografia.

Il corpo a corpo citato nel titolo e quello dell'autore: del fotografo che lotta con il soggetto per ottenere l'opera d'arte; opera che nasce solo se le forze in campo si pareggiano, si accettano, magari con diffidenza. Non sempre i modelli, accettano lo stile del fotografo; non sempre il fotografo cerca la bellezza classica,come in Saudek, dissacratore feroce dei canoni estetici che dipinge le sue fotografie in origine in bianco e nero. Questa mostra raccoglie il meglio della produzione attuale; da Serrano, per una volta in una sola immagine, dolce, quasi romantico; alla Tenneson sempre pittorica con la sua tecnica ad alti toni su polaroid 50x70 cm, (ma in mostra ci sono anche due tele di grandi dimensioni in colore seppia) fino a Janssis con due splendide stampe alla gomma bicromata in cui il corpo maschile del soggetto ci viene rivelato con suadente fascino femminile.

Altri autori sono presenti: Navarro ci svela il potenziale nascosto della fotografia, due frammenti ingranditi al massimo; il blow up di Antonioni, un film che ha creato una generazione di fotografi.
Prabuddha Das Gupta dalla lontana India ci svela una cultura moderna nello stile, ma con una modella dal fascino orientale, la sua compagna, complice al massimo nel corpo a corpo.
Toto Frima con i suoi autoritratti ci svela un lato nascosto del femminile, consapevole che il tempo passa, ma che un corpo, il suo corpo, può essere ancora fonte d'ispirazione per lunghi anni.
Più facile il lavoro per Serena Gallini, in un'età ancora acerba svelarsi un poco, con pudore e senza ammiccamenti: il contrasto con le due immagini di Mapplethorpe del sesso maschile in erezione non potrebbe essere più forte.
Una sola immagine a colori su tela di grandi dimensioni per rendere un doveroso omaggio al creatore del genere, il grande vecchio Clergue e due immagini in bianco e nero di Lorenzo Merlo con un corpo esibito e guardato con piacere e gusto senza fronzoli intellettualistici.
Della mia partecipazione al progetto non dirò nulla; la duplice veste di curatore-autore mi impone il silenzio professionale, lascio che le mie immagini parlino da sole.”
Ken Damy

Immagine: Robert Mapplethorpe

Galleria Stefano Forni
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40124 Bologna
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