L'Elettrice Palatina e l'ultima stagione della committenza medicea in San Lorenzo. La mostra si articola in 5 sezioni che presentano la personalita' della principessa, le sue commissioni e l'opera di salvaguardia; si conclude con la morte avvenuta nel 1743, con incisioni e pubblicazioni d'epoca, medaglie e altri oggetti.
a cura di Monica Bietti
Rendere omaggio all’Elettrice Palatina, l’ultima discendente del ramo granducale mediceo, è un atto dovuto per le molteplici ragioni che legano gli ultimi anni della sua vita - successivi alla morte del fratello e ultimo granduca Medici Gian Gastone - alla vita presente e futura del suo Stato, alla cui salvaguardia ella dedicò il “Patto di famiglia”, quel fondamentale documento che ha garantito la tutela e la conservazione del patrimonio dei Medici nella loro città e nel loro Stato.
L’idea della mostra è nata da un progetto che nel 2012 ha visto la collaborazione tra i Musei REM di Mannheim – che hanno voluto onorare la memoria dell’Elettrice che in Germania visse e regnò a seguito del matrimonio con l’Elettore Palatino Johann Wilhelm von Pfalz Neuburg, dal 1691 al 1716 - il Museo delle Cappelle Medicee, la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Firenze con le Soprintendenze per i Beni Archeologici della Toscana quella per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici per la Provincia di Firenze e l’Opificio delle Pietre Dure. Tale progetto portò fra l’8 e il 22 ottobre del medesimo 2012, alla verifica dello stato di conservazione dei resti mortali dell’Elettrice e al risanamento della sepoltura, oltre al restauro di parte dell’importante corredo funebre.
Il Museo delle Cappelle Medicee ha voluto rendere noti al pubblico i risultati di quella ricerca e di quei restauri con questa mostra, incentrata in particolare sugli ultimi anni di vita dell’Elettrice.
Tra gli esiti di quell’intervento di verifica della sepoltura e delle spoglie dell’ultima erede dei Medici si presenta in mostra il recupero di due medaglie d’oro, due monete e la targa dedicatoria, per la prima volta visibili al pubblico. Ma non solo. L’esposizione vuole anche mettere in luce quanto Anna Maria Luisa fece per l’arte e la politica di Firenze dal 1737, ossia dalla morte del fratello Giangastone, al 1743, anno della sua stessa scomparsa, presentando novità e vere rarità emerse da nuovi studi e ricerche successi all’esposizione monografica dedicata all’Elettrice, a cura di Stefano Casciu nel 2006 (La principessa saggia. L’eredità di Anna Maria Luisa de’ Medici Elettrice Palatina).
La mostra si articola in cinque sezioni che intendono presentare al pubblico eterogeneo del Museo delle Cappelle Medicee la personalità della Principessa: L’infanzia e gli anni giovanili al Poggio Imperiale, nella quale saranno brevemente illustrate l’educazione e la prima giovinezza di Anna Maria Luisa trascorsa alla villa medicea di Poggio Imperiale con i fratelli Ferdinando e Giangastone, con lo zio Francesco Maria e con la nonna Vittoria della Rovere; La giovinezza e il matrimonio che si apre con il bel ritratto di Anna Maria Luisa come Flora, opera di Antonio Franchi, e che illustrerà il matrimonio con l’Elettore Palatino del Reno Johann Wilhelm nel 1691, e il lungo soggiorno in Germania, dove la coppia svolse un intenso mecenatismo, ben rappresentato dalle commissioni a Bartolomeo Van Douven, autore della celebre Allegoria degli Elettori palatini come protettori delle Arti, presente in mostra. La terza sezione, Il rientro a Firenze e l’impegno per la chiesa di famiglia, rappresenta il nucleo centrale dell’esposizione e illustra gli anni immediatamente successivi al ritorno a Firenze dell’Elettrice dopo la morte del marito, avvenuta nel 1716. Sono anni che toccano da vicino il complesso di San Lorenzo con commissioni importanti e significative, volute dalla stessa Anna Maria Luisa, che saranno qui presentate alla luce di nuovi documenti “politici”. Dopo il “Patto di famiglia”, nello stesso 1737, la Principessa dette avvio all’ultima stagione della committenza medicea nella grande fabbrica laurenziana: “furono messe in moto da Anna Maria Luisa iniziative di mecenatismo di ampio respiro concentrate appunto in San Lorenzo, con la costruzione del campanile, la dipintura della cupola della basilica, il progetto di decorazione della volta della Cappella dei Principi (poi non attuato): si trattava di tutta evidenza, da parte sua, di concludere un ampio ciclo di interventi avviato dal remoto avo collaterale Giovanni di Bicci tre secoli prima, al servizio della insigne basilica e della magnificenza pubblica della famiglia” (Cristina Acidini).
Chiude la mostra la quinta sezione, Gli epigoni, con la morte avvenuta il 18 febbraio 1743, nella quale incisioni e pubblicazioni dell’epoca illustreranno le cerimonie legate a quell’evento, i commenti e le reazioni della città. In questa sezione saranno anche esposti il calco tridimensionale del volto dell’Elettrice, le medaglie d’oro e altri oggetti rinvenuti nella sua tomba.
La mostra, a cura di Monica Bietti come il catalogo edito da Sillabe, è promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana con la Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze, il Museo delle Cappelle Medicee e Firenze Musei.
Immagine: Pittore Germanico-Olandese della fine del XVII secolo. Ritratto di Anna Maria Luisa de’ Medici 1691 ca, olio su tela, Grassina (Fi), Collezione Alberto Bruschi
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Conferenza stampa Lunedì 7 aprile 2014 12.00
Inaugurazione ore 17.30
Museo delle Cappelle Medicee
piazza Madonna degli Aldobrandini, 6 Firenze
Orario: Lunedì – domenica 8.15 – 16.50 Chiuso la seconda e la quarta domenica del mese, il primo, il terzo e il quinto lunedì del mese La biglietteria chiude 30 minuti prima del Museo
Biglietto: Intero € 8.00 (comprensivo dell’ingresso al Museo) Ridotto € 4.00 per i cittadini dell’Unione Europea tra i 18 ed i 25 anni Gratuito per i visitatori sotto i 18 e i cittadini dell’Unione Europea sopra i 65 anni