Marila Arces
Fiorenzo Bordin
Ivano Boselli
Valentina Carrera
Nicoletta Fabbri
Andrea Fuso
Paola Gatti
Daniele Gozzi
Serena Groppelli
Paul Helbling
Martina Massarente
Simone Menicacci
Gianfranco Rossi
Claudio Santambrogio
Susanna Serri
Pavel Vavilin
Gruppo E Fotografi. Riflessi nello specchio, nel vetro, nell'acqua, riflessi di luce o strutture affiancate che si ripetono e si completano.
Opere di: Marila Arces, Fiorenzo Bordin, Ivano Boselli, Valentina Carrera, Nicoletta Fabbri, Andrea Fuso, Paola Gatti, Daniele Gozzi, Serena Groppelli, Paul Helbling, Martina Massarente, Simone Menicacci, Gianfranco Rossi, Claudio Santambrogio, Susanna Serri, Pavel Vavilin.
Riflessi
Nell'atto produttivo di un'opera d'arte vengono a coincidere diversi fattori. Per quanto ci si sforzi di creare qualcosa di nuovo e indipendente da ogni altra cosa vista o realizzata in passato non si può evitare di riversare nel lavoro in atto il riflesso di ciò che si è, di ciò che si vorrebbe essere, di ciò che, coscientemente o meno, è il prodotto dell'arte che si è vissuta e delle tecniche che si sono viste utilizzate da altri artisti.
Come in uno specchio grande quanto un'obiettivo o una tela il principio che regola l'individuazione di un'opera viene a costituirsi con l'ordo amoris di cui parlava Scheler: una prospettiva del mondo che si forma in famiglia, in società, nell'esperienza artistica di ogni ogni singolo uomo, unico e irripetibile, soprattutto inimitabile.
Riflessi nello specchio, nel vetro, nell'acqua, riflessi di luce o semplicemente strutture affiancate che si ripetono e si completano. I lavori presentati in questa mostra ricordano a volte il Narciso che ricerca la propria immagine amata nell'acqua, riflettono sulla deformazione del reale quando riflesso su superfici irregolari, sono nell'insieme un gioco simile a quello tanto famoso di Velàzquez nel dipinto Las Meninas, dove nello stesso dipinto c'è il pittore che ritrae, uno specchio, un'intera classe sociale rappresentata.
L'opera d'arte è un riflesso della società, delle sue caratteristiche e deformazioni. Rappresentare il riflesso non può che risultare quindi un modo di enfatizzare questa sua caratteristica rendendo la fruizione più incisiva, in modo tale che lo spettatore possa sentirsi coinvolto e invitato a riflettere su come viene percepito dall'esterno, in un cammino catartico verso il riconoscimento di ciò che in ciascuno può essere migliorato.
In collaborazione con
Zamenhof Art – Milano
Cooperativa Letteraria – Torino
KAIROS Magazine – Milano
Inaugurazione: sabato 19 aprile, ore 17
Spazio E
Alzaia Naviglio Grande 4, Milano
Orari: dal martedì al sabato dalle ore 15.00 alle ore 19.00, domenica dalle ore 11.00 alle ore 19.00
Ingresso libero