Le opere esposte costruiscono un discorso unitario, benche' indipendente, tra due artisti che si confrontano con la dilatazione di un tempo senza misura, opposto ad una temporalita' limitata (e limitante) in cui convergono entrambi.
La galleria FuoriCampo di Siena inaugura il suo
spazio temporaneo a Bruxelles Mercoledì 23 Aprile con la
bipersonale
di Giovanni Kronenberg (Milano,
1974) e Marco Andrea Magni (Sorengo, CH, 1975), la prima
delle quattro mostre che saranno presentate nella capitale belga nell’arco dei prossimi due mesi.
La mostra si sviluppa attraverso la riflessione dei due artisti intorno alla contrazione spazio
-
temporale che traduce l’istante in eternità e viceversa. Le opere esposte, per la maggior parte inedite, costruiscono un
discorso unitario, benché indipendente, tra due artisti che si confrontano con la dilatazione infinita di un
tempo senza misura, opposto ad una temporalità limitata (e limitante) in cui convergono entrambi attraverso
itinerari paralleli.
Giovanni Kronenberg osserva l’attraente e inquietante fascino dei
naturalia
, residue creature di un divenire
che divora l’essere, testimoni di un passato a cui non appartengono più. Le sculture esposte si connotano per
essere state tutte sottoposte ad un’operazione di incisione e nel portato antropico da cui originano come
oggetti, trovati e
manipolati, prima che come opere. La collezione di meraviglie e memoralia non esaurisce la
complessità dei linguaggi che esse evocano, trovando piuttosto nel presente la loro collocazione e il loro
statuto ontologico. Forme misteriose traducono eoni e spaz
i siderali nell’infinita grandezza di un istante dove
il ciclo si compie in eterno presente.
Marco Andrea Magni presenta una serie di lavori che si configurano come momenti di un unico percorso
polisensoriale che dal gesto conduce all’osservazione. Ogni
opera presenta questa ambivalenza d’origine e di
funzione privilegiando gli aspetti minimali e una ricerca dei materiali rivolta a rendere la distanza fra il tatto e
la vista quanto più effimera ed aleatoria. Tentativo che si concretizza, nell’intenzione d
ell’artista, nella
possibilità di toccare la luce, come meta ultima di una ricerca che lo ha condotto attraverso l’uso del corpo
come luogo favorito dove questa dialettica si compie.
Così se Magni pone attenzione alla continua riproposizione e riappropria
zione del momento, per Kronenberg
questo assume la distensione infinita di uno sguardo che abbraccia l’istante eterno della durata universale.
Entrambi intuiscono l’unità del tempo oltre la misura umana, di cui le loro soluzioni costituiscono in un certo
m
odo gli estremi, o i due lati della medaglia; l’impalpabile pulviscolo dei granelli del tempo o ere geologiche
a portata di mano.
Immagine: Francesco Pappalardo, Etna, the forge of Hephaestus
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Opening 23 aprile h 18.00
Galleria FuoriCampo Temporary space
rue Leon Lepagestraat 49, 1000 Bruxelles