Palazzo Madama
Torino
piazza Castello
011 4433501 FAX 011 4436917
WEB
Tina Modotti
dal 29/4/2014 al 4/10/2014
mar-sab 10-18 (ultimo ingresso ore 17), dom 10-19 (ultimo ingresso ore 18)

Segnalato da

Daniela Matteu



argomenti correlati
Italiando
21/09/2014


approfondimenti

Tina Modotti



 
calendario eventi  :: 




29/4/2014

Tina Modotti

Palazzo Madama, Torino

Perche' non muore il fuoco. Fotografia, passione e rivoluzione. La retrospettiva copre tutto l'arco della vita di Tina, come fotografa, come musa e come attivista. Ricostruisce sia la sua straordinaria parabola artistica sia la sua non comune vicenda umana.


comunicato stampa

A 90 anni dalla sua prima mostra, dal 1 maggio al 5 ottobre 2014, Palazzo Madama rende omaggio a Tina Modotti (1896-1942) la cui eccezionale vicenda umana, artistica e politica l’ha resa una delle fotografe più celebri al mondo e una delle personalità più eclettiche del secolo scorso. L’esposizione, che gode del pa- trocinio del Comune di Torino, è ospitata nella Corte Medievale di Palazzo Madama e nasce dalla collabora- zione tra la Fondazione Torino Musei, l’associazione culturale Cinemazero e la casa editrice Silvana Editoriale.

Sempre, quando le parole “arte” e “artistico” vengono applicate al mio lavoro fotografico, io mi sento in disaccordo… Mi considero una fotografa, niente di più. Se le mie foto si differenziano da ciò che viene fatto di solito in questo campo, è precisamente perché io cerco di produrre non arte, ma oneste foto- grafie, senza distorsioni o manipolazioni (Tina Modotti, Sulla fotografia)

La mostra copre tutto l’arco della vita di Tina, come fotografa, come musa e come attivista. Ricostruisce sia la sua straordinaria parabola artistica – che la vide prima attrice di teatro e di cinema in California e poi fotografa nel Messico post-rivoluzionario degli anni venti – sia la sua non comune vicenda umana. Un percorso teso a map- pare l’evoluzione della sua vicenda, dagli affetti familiari ai suoi amori; dai primi scatti, influenzati dal compagno Edward Weston, alle ultime, poche, misconosciute foto scattate a Berlino, quando ormai la fotografa ammetteva l’impossibilità di continuare la sua carriera con strumenti tecnici troppo moderni, che non consentivano il suo par- ticolare approccio, metodico e posato.

Un percorso di ricerca estetica e formale, che guida lo spettatore nel- l’evoluzione degli stili e delle tecniche della Modotti, passando dagli still life e dagli scatti figli dell’Estridentismo del primo periodo, per arrivare – senza strappi, ma progressivamente – ai ritratti delle donne di Tehuantepec, pas- sando attraverso le immagini più politiche e “rivoluzionarie”.

Una fotografia sempre calibrata e meditata, con bian- chi e neri pastosi ma estremamente vari nelle tonalità, frutto di lunghe riflessioni ed esperimenti. Nuclei definiti e coerenti che tracciano la linea di ricerca della fotografa, declinata in fasi e temi diversi: Stadio (Messico, 1925) e Serbatoio n. 1 (Messico, 1926) testimoniano l’attento lavoro per catturare i volumi, enfatizzati da tagli prospet- tici arditi e rigorosamente geometrici, a cui fa da contraltare l’ammorbidirsi delle linee delle nature morte come El Manito (Messico, 1924) o la celeberrima Calle (Messico 1924 ca), dove il contrasto tra luce e ombra dona una concretezza quasi carnale agli still life. Nei ritratti della stagione messicana l’indagine si concentra sul soggetto umano, con tagli inusuali, volti a marcare la dimensione emotiva, parallela al suo impegno politico, umano e so- ciale a fianco dei protagonisti, ben rappresentato da fotografie come Julio Antonio Mella sul letto di morte (Mes- sico, 1929) e Bambina che prende il latte (Messico, 1926) o dal famoso scatto della Marcia di campesinos (Messico, 1928). Fondamentale per completare la panoramica su questa figura è poi la serie di suoi ritratti fatti dal compagno Edward Weston, dove la forza dirompente della presenza fisica della Modotti ne dichiara anche la consapevolezza e l’aderenza totale a una precisa idea del “fare fotografia”, come testimoniano Tina che recita (Messico, 1924) e The White Iris (s.l., 1921), portando a una rara disinvoltura da una parte e dall’altra dell’o- biettivo.

Una Modotti che cerca soluzioni alle diverse sfide fotografiche che si pone negli anni e che trovano conferma anche nelle lettere, esposte in mostra, a Weston, maestro e amante con cui condivide un percorso artistico mai esausto. Un cammino che educa l’occhio dello spettatore contemporaneo, riportandolo alla misura calibrata e meditata che caratterizza tutta l’opera della Modotti, cogliendo la forza caratteristica della fotografia: il suo non voler esser a tutti i costi “arte”, ma il suo dover essere qualitativamente valida per poter raccontare il mondo e gli infiniti aspetti della vita.

Catalogo SilvanaEditoriale
www.silvanaeditoriale.it

Ufficio Stampa Cinemazero
Marianita Santarossa
tel. 333 42 24 032
e-mail: cinemazero.ufficiostampa@gmail.com

Ufficio stampa SilvanaEditoriale
Lidia Masolini
tel. 02 61 83 62 87
e-mail: press@silvanaeditoriale.it

Ufficio stampa Fondazione Torino Musei
Daniela Matteu e Tanja Gentilini
tel. 011 44 29 523
e-mail: ufficio.stampa@fondazionetorinomusei.it

Anteprima per la stampa: mercoledì 30 aprile, ore 12.00

Inaugurazione: mercoledì 30 aprile 2014

Palazzo Madama
piazza Castello - Torino
011 4433501 011 4436917
Biglietti:
Intero: 8 € (nel prezzo del biglietto è compresa l’au-
dioguida).
Ridotto: 5 €, ragazzi tra i 15 e i 18 anni; aziende con-
venzionate; gruppi di almeno 15 unità (nel prezzo del bi-
glietto è compresa l’audioguida).
Omaggio: bambini da 0 a 14 anni; persone con disa-
bilità; dipendenti Fondazione Torino Musei; abbona-
menti Musei Torino Piemonte; abbonamenti Torino +
Piemonte Card (1 adulto + 1 bambino minore di 14
anni); abbonamenti Torino + Piemonte Card Junior (dai
15 ai 18 anni); guide turistiche con tesserino di abili-
tazione. È compresa l’audioguida.

IN ARCHIVIO [116]
Jusepe de Ribera e la pittura a Napoli
dal 10/12/2015 al 13/1/2016

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede