Simon Norfolk
Paolo Ventura
Olivo Barbieri
Josef Koudelka
Elger Esser
Alessandra Capodiferro
Valeria Grilli
Marco Delogu
Incontri. Simon Norfolk, Paolo Ventura, Olivo Barbieri, Josef Koudelka, Elger Esser. Cinque fotografi in conversazione con giornalisti, archeologi e direttori di musei intorno alle trasformazioni del territorio.
Che cose è successo al paesaggio nei 30 anni trascorsi dal “Viaggio in Italia” di Luigi Ghirri progettato e realizzato 1984 da 20 fotografi?
Progetto di Alessandra Capodiferro e Valeria Grilli con la cura di Marco Delogu per la parte fotografica
Negli ultimi anni il FAI ha ampliato la sua visione dei beni inserendoli nel contesto territoriale ampio, introducendo il concetto di “Fulcri e Sistemi.” Esiste cioe' il fulcro dell'edificio storico, e il sistema dato dai paesaggi. In questo senso anche tra le nostre acquisizioni recenti ci sono porzioni di paesaggio, per esempio Punta Mesco alle Cinque Terre,dove stiamo facendo il restauro di una porzione di paesaggio storico di terrazzamenti, abbandonati per la difficoltà nel raggiungerli con mezzi meccanici, un ora e mezza a piedi. Un alpeggio, un pascolo in Valtellina anche quello abbandonato per difficoltà logistiche,li sono state reintrodotte le vacche che producono latte ecc. Questi alcuni esempi recenti dei nostri restauri.
Il tema del paesaggio indagato con la fotografia verrà declinato con altri strumenti e altri sguardi facendo in modo che si instauri un dialogo e un ragionamento sulle trasformazioni del paesaggio documentate dalla fotografia. La fotografia come sguardo speciale che esprime un punto di vista, una domanda, quindi non soltanto un'immagine documentaria.
Il fotografare evoca e rimanda al viaggio, alla collezione, al grand tour, dei viaggiatori che venivano in Italia ad ammirare, copiare, a comprare per collezionare oggetti, immagini, opere d’arte.
Queste suggestioni portano quindi la fotografia contemporanea a trovare ospitalità all'interno del museo, in sintonia con la sua missione, il collezionismo.
Abbiamo scelto temi in cui si è già fatto largo uso della fotografia,come la guerra, ma Simon Norfolk ci mostrerà e parlerà del suo lavoro in Afghanistan in cui i paesaggi di rovine assumono nuova valenza. Rovine di architetture vecchie, antiche, a volte rottami di altre e epoche storiche non necessariamente di grande valore estetico, ma simboli di decadenza che assumono il carattere di ruderi, e forse come tali potrebbero essere ripensati come frammenti originali di una nuova vita del monumento/edificio. Ma le rovine sono sempre state usate dai pittori dal 700 in poi pensiamo a Turner, Poussin al centro dei quadri di paesaggio, il vedutismo del grand tour era pieno di rovine romantiche vere e inventate.
Paolo Ventura costruisce i suoi paesaggi urbani inventandoli, set fotografici che sembrano dipinti, fa venire in mente Donghi, e inserendo se stesso come zuavo, che sia nostalgia? memorie infantili? Dove incomincia la realtà della fotografia e la finzione della illustrazione?
Olivo Barbieri e' un monumento lui stesso della fotografia italiana di paesaggio, ha lavorato al famoso “Viaggio in Italia” di Ghirri, e' un grande testimone di questi 30 anni di trasformazioni italiane. Incominciando dal tempo in cui il paesaggio e' nel pieno della cultura della costruzione dell'economia industriale classica,fino ad arrivare ad oggi con i rottami della modernità oramai ridotti a ruderi, cascami di un'epoca e simbolo della decadenza della realtà industriale.
Josef Koudelka è uno dei più grandi fotografi del mondo. La sua fotografia spazia dalla Primavera di Praga del 1968 alle varie guerre di liberazione nel mondo. Le sue immagini in bianco e nero, di dimensioni immediatamente riconoscibili, di soggetti che lui ama definire”cose che stanno per perdersi,per finire” come le fabbriche dell’industria pesante nel nord della Francia, la distruzione del muro di Berlino, gli edifici bombardati a Beirut. Espone senza indugi l’assurdità del mondo che è stato trasformato in uno stato di dilapidazione dalle guerre, dall’inquinamento,dalla cattiva gestione del potere. I suoi paesaggi sono duri, espliciti, non c’è nessuna indulgenza estetica. I pochi paesaggi naturali sono lì a ricordare che è esistito un passato.
Elger Esser e' il più naturalista tra i paesaggisti fotografi di questo gruppo. Il suo viaggio in Italia che peraltro conosce bene essendoci nato e vissuto a lungo, e' una verifica sul campo della grande letteratura ottocentesca su cui si è formato. La ricerca dei luoghi della sua memoria, fiumi, argini, ponti, saline, ancora integri, in cui acqua, luce e aria dominano e definiscono il paesaggio, controllati con la sua straordinaria tecnica di sottrazione del superfluo. Da Matera nel 1998 al Giardino di Ninfa nel 2014 il suo viaggio in Italia ci racconterà le impressioni, le diverse sensazioni di questi anni trascorsi.
Gli incontri si svolgeranno come delle conversazioni tra il fotografo e un intellettuale che stimolerà che interrogherà per metterà in luce punti interessanti del lavoro. Tra questi il grande poeta Valerio Magrelli, Duilio Giammaria, giornalista esperto di Afghanistan, Anna Filigenzi, direttrice della missione archeologica italiana in Afghanistan, Marcello Barbanera archeologo studioso di rovine, Bartolomeo Pietromarchi direttore di musei di arte contemporanea, Marco Delogu, fotografo lui stesso e curatore di grandi mostre fotografiche.
Ma questi temi delle rovine, come rudere testimonianza di una epoca storica finita, ma non da buttar via ma bensì da rileggere, ricollocare per dargli una nuova vita e farne una nuova esperienza culturale e' il tema ricorrente di questo ciclo di incontri, ed è quello sguardo diverso che vorremmo stimolare ad avere quando parliamo di certi paesaggi.
I mercoledì 7, 14, 21, 28 maggio e 4 giugno ore 18.00
Ingresso gratuito fino a esaurimento posti consigliata la prenotazione FAI Lazio www.faiprenotazioni.it 06 68804789
Museo Nazionale Romano – Palazzo Altemps
via Sant'Apollinare 8, Roma