Francoise Calcagno Art Studio
Venezia
campo di Ghetto Nuovo 2918
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Laetitia Calcagno
dal 30/4/2014 al 15/5/2014
mar-sab 15-19

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Francoise Calcagno Art Studio



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Laetitia Calcagno



 
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30/4/2014

Laetitia Calcagno

Francoise Calcagno Art Studio, Venezia

La vita, nei quadri di Calcagno, e' rappresentata figurativamente e pittoricamente da volti umani e animali che sono il suo soggetto principale.


comunicato stampa

La densità del bianco
di Alessandro Benetti

La vita, nei quadri di Laetitia Calcagno, è rappresentata figurativamente dai volti umani ed animali che ne sono il soggetto principale, e che si estendono fino ad occupare la maggior parte della superficie dipinta. Lungi dall’essere riproduzione pedissequa del soggetto reale, l’immagine finale impressa sulla tela deriva la sua ragion d’essere e il suo significato dalla natura dell’azione creativa, basata sull’intuizione, la meditazione e l’imprevisto. Laetitia rifiuta la visione dell’oggetto artistico quale traduzione e riproposizione di un concetto: svincolandosi dal tradizionale binomio tra l’idea e la sua trasposizione fisica, riafferma l’autonomia di un processo che nasce e si sviluppa interamente in ambito estetico.

Il punto di partenza è la tela immacolata, vergine, su cui la pittrice opera a partire da una suggestione indefinita, un’intuizione appunto. Quest’ultima, però, non viene trasposta immediatamente nella figurazione, ma piuttosto viene filtrata ed elaborata nel tempo, secondo un’attitudine meditativa che ha nella durata la sua caratteristica fondamentale. In questo processo interviene a volte l’elemento dell’errore, quello sbaglio che, a detta della stessa pittrice, “ti permette di intravedere altre strade e ti conduce altrove”. Questa è, per la Calcagno, la libertà dell’artista, che può così esplorare territori che prima gli erano sconosciuti. Tale libertà non va però confusa con la casualità: al contrario, il continuo ricorso alla meditazione, nel pensiero come nella realizzazione tecnica del quadro, garantisce che il risultato finale sia sempre l’attualizzazione necessaria delle potenzialità celate dallo spazio bianco di partenza.

Quest’ultimo è il cardine espressivo delle tele della Calcagno, che lo utilizza sia come elemento opacizzante degli altri colori che a sé stante, nella sua abbagliante densità. Quale luogo della riflessione produttiva, è al tempo stesso una pausa e il preludio del proliferare vitale che, di lì a poco, scaturirà dall’esperienza meditativa. Nell’”avventura” dell’opera, così come la chiama Laetitia, il bianco è lo snodo fondamentale, il bivio. Su di esso, la pittrice stende il colore con pazienza, strato dopo strato, e s’inoltra in un percorso artistico che ne mette al vaglio continuamente le infinite possibilità espressive. La conformazione di ciascuna pennellata è una scelta, una direzione presa a discapito delle altre possibili, fino alla configurazione finale del colore e della vita da esso rappresentata.

Gli spazi bianchi sono anche quelli che garantiscono l’incompiutezza di ogni tela, che è parte integrante della poetica della Calcagno. È l’artista stessa a scegliere, ancora una volta, il momento in cui terminare il suo lavoro di cesello dell’opera, che però non potrà mai dirsi conclusa. Questo è vero sia sul piano spaziale, là dove bianco e colore vivranno sempre in una perenne alternanza, sia sul piano temporale, là dove la riflessione non può conoscere un arresto definitivo. Dal bianco residuo potrà sempre scaturire nuova vita, o piuttosto un nuovo, candido strato potrà nascondere ciò che ora è visibile. Il bianco, infatti, è anche lo spazio del non detto, dell’omissione, una sorta di negazione di quella vita che altrove si vuole mostrare e cristallizzare nella figuratività dell’ opera.

Il bianco, da ultimo, quale origine e fine comune, è ciò che conferisce uguale dignità ai soggetti pur diversi che popolano i dipinti, siano essi appartenenti al genere umano o animale. Emersi dallo stesso magma e dalla stessa mente riflessiva, essi condivideranno probabilmente anche lo stesso destino: terminata la loro esperienza vitale sulla tela, saranno nuovamente inghiottiti e sommersi, ma continueranno a vibrare tra gli strati di pittura del quadro, sempre in evoluzione.

Laetitia Calcagno vive ed opera tra Venezia e il Cadore

Inaugurazione 1 maggio

Francoise Calcagno Art Studio
campo di Ghetto Nuovo - Venezia
mar-sab 10-14
Ingresso libero

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Carla Bagno
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