Mirror Project 5. Nonostante abbiano origini e background diversi, Ariaudo e Morales, condividono una predilezione per la sperimentazione di forme e modalita' espressive aperte e/o inusuali che spesso tendono a generare slittamenti, siano essi percettivi o semantici.
a cura di Bruno Barsanti e Fabio Cafagna
un progetto promosso da Barriera
Lo specchio è una superficie che riflette immagini di diversa natura. L’utilizzo dello
specchio e il significato delle immagini da esso riflesse sono poi liberi di (o da)
interpretazione. Allo stesso modo Mirror Project vuole essere la superficie che riflette le
idee, le impressioni e le espressioni di giovani artisti. Una finestra e una riflessione sul
contemporaneo.
Mirror Project è un ciclo di mostre organizzate da Barriera, in cui gli artisti sono invitati a
confrontarsi con lo spazio e a sviluppare un progetto site-specific.
Gli artisti invitati per la quinta edizione sono Franco Ariaudo e Isamit Morales.
Nonostante abbiano origini e background diversi, Franco Ariaudo e Isamit Morales
condividono una predilezione per la sperimentazione di forme e modalità espressive aperte
e/o inusuali che spesso tendono a generare slittamenti, siano essi percettivi o semantici.
Per questa doppia mostra personale Franco Ariaudo espone installazioni che, riflettendo sul
tema della sovversione e sulle metodologie della protesta, mostrano la tendenza a mescolare
la rigida pratica della ricerca storica e la più libera interpretazione metaforica degli eventi.
Nelle opere esibite, il gesto aggressivo si sovrappone a quello atletico e la violenza si
confonde con il gioco, caricando l’immagine di un’ambiguità che, seppure sempre presente,
è resa raramente esplicita. Il processo di traslazione dei significati e la riconversione di
oggetti in contesti che non sono quelli di appartenenza si configurano come attività che
l’artista adotta per definire nuovi criteri di interpretazione del reale.
Isamit Morales presenta due serie di lavori che - con modalità e da angolazioni differenti -
indagano e ridefiniscono il concetto di confine, inteso tanto in senso geografico-identitario-
culturale quanto in senso tecnico-linguistico, come linea di separazione tra discipline e
linguaggi. Mettendo in relazione l'idea di confine con quella di spaesamento, da un lato
l'artista pone al centro della sua riflessione gli elementi e i profili architettonici presenti sulle
banconote in uso nell'Unione Europea, dall'altro si concentra sulla possibilità di traduzione e
reinterpretazione sonora di alcuni percorsi alpini che delimitano la frontiera italiana, dando
vita ad un concerto itinerante.
Franco Ariaudo (Cuneo, 1979) vive e lavora a Torino. È un artista che corre sul confine fra
le discipline, cercando di superare di volta in volta il proprio personale e mettendo in
discussione lo sguardo e l’opinione dello spettatore. La sua variegata produzione artistica,
che va dalla scultura all’installazione, dal coordinamento di eventi alla performance, trova
un comune denominatore nella ricerca di punti di vista insoliti, attraverso i quali ripensare le
consolidate categorie economiche e sociali. I suoi progetti, solitamente, hanno origine a
partire da contesti e luoghi specifici, all’interno dei quali sono ideati e prodotti. Nel 2013,
attraverso la piattaforma di residenze per artisti Resò, è ospite presso Khoj International
Artists Association di Nuova Delhi. Dal 2011 è membro del Progetto Diogene di Torino.
Isamit Morales (Caracas – Santiago del Cile, 1982) vive e lavora a Torino. Alla base della
sua pratica artistica sono la nozione di identità e il modo in cui questa può essere dilatata,
ridefinita e de-strutturata. Nel 2009 si iscrive al Master di Arti Visive e Studi Curatoriali
della NABA di Milano. Prima di terminare gli studi, è selezionata per rappresentare l’Italia
allo Start Point Prize for emerging artists presso la Wannieck Gallery di Brno. Dal 2012,
anno della prima personale (The Monster N° Patrimony, Iaspis, Stoccolma), inizia a
collaborare con Lucie Fontaine e Cherimus Sardegna. Prende parte a numerose collettive, tra
le quali: Les Associations Libres (Parigi, La Maison Rouge, 2012); 80 (Torino, Gum Studio,
2012); Estate (New York, Marianne Boesky, 2012); Ulaz (Torino, Cavallerizza Reale, 2012).
Inaugurazione: giovedì 8 maggio 2014 ore 18,30
Barriera
Via Crescentino 25, Torino
Orari mostra: mercoledì - venerdì 15-19 / sabato 10-13; chiuso domenica e festivi
ingresso libero