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Andreea Hartea
dal 7/5/2014 al 7/5/2014
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Segnalato da

Ilaria Gai



approfondimenti

Andreea Hartea



 
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7/5/2014

Andreea Hartea

Circolo dei Lettori, Torino

Emotive Portraits. L'opera racconta in un libro d'artista 50 personaggi del panorama artistico italiano attraverso un linguaggio che privilegia l'uso dell'istinto rispetto alla ragione.


comunicato stampa

Emotive Portraits è un progetto rivoluzionario della giovane artista rumena Andreea Hartea che coniuga arte e ipnosi. Un'opera unica nel suo genere che racconterà in un libro dʼartista 50 personaggi del panorama artistico italiano attraverso un linguaggio innovativo che privilegia l'uso dell'istinto rispetto alla ragione.

Per completare il progetto verrà attivata a partire dal 7 maggio 2014 una campagna di reperimento fondi sulla piattaforma americana Kickstarter: http://bit.ly/EmotivePortraits. In 30 giorni di tempo si vuole raccogliere la cifra che consenta la realizzazione del progetto.

"Lʼarte, per definizione, un tipo di linguaggio capace di oltrepassare i confini del pensiero razionale, di scavalcare le strettoie del logos e, quindi, dʼinnescare processi di rappresentazione non convenzionali, che non sono immediatamente decrittabili. Intendiamoci, è una forma di comunicazione, in cui prevalgono figure che lʼosservatore recepisce e assimila in modo sostanzialmente diverso dalle informazioni provenienti dalla parola scritta e dalla comunicazione dialogica."
Ivan Quaroni

Andreea Hartea, influenzata dai suoi studi di psicologia analogica e comunicazione non verbale, sviluppa lʼidea di un dialogo costruttivo tra arte e psiche. Eʼ una dei pochi artisti al mondo a usare la tecnica dellʼipnosi direttamente sui suoi soggetti.

Con i suoi circa 170 anni, è un territorio nuovo, che ancora suscita perplessità, legate al fatto che il termine "ipnosi" richiami il rapimento della mente e la perdita di controllo.

Le premesse di questo nuovo approccio, risiedono nella considerazione del fatto che solo una minima percentuale delle cose che facciamo durante il giorno è dettato dalla parte conscia, mentre il restante è frutto 
di scelte inconsce.

Avvalendosi dell'uso dell'ipnosi, Hartea dialoga con l'inconscio dell'artista per portare alla luce gli elementi che compongono l'opera come la dimensione del quadro, la scelta dell'impronta digitale e i colori. Il risultato è un'immagine che genera godimento e conoscenza. Ogni Ritratto Emotivo è unico e diventa un contenitore di emozioni e conflitti che comunica attraverso la perfezione dei colori perché essi sono potenti evocatori di sentimenti e vissuti inconsci.

"Andreea ha scoperto le dinamiche ipnotiche che determinano l'emozione nella sindrome di Stendhal durante la visione di un'opera d'arte. Lo studio dell'ipnosi dinamica le ha permesso di scoprire le chiavi d'accesso all'inconscio. Con questi strumenti è in grado di costruire un'immagine ad hoc e creare uno stato di coinvolgimento emozionale nell'osservatore.
 Produce un'opera che stimola l'emotività che non può altro che attrarre il soggetto perchè è una proiezione di se stesso."

I Ritratti Emotivi nascono da uno scambio che non si esaurisce nel quadro ma continua nell'osservatore. Questi sono composti da due livelli: un foglio di poliestere siliconato, sul quale viene dipinta l'impronta colorata, fissato su una tela monocromatica. Dietro a ogni colore scelto si cela un'esperienza e la più significativa è quella che la parte emotiva sceglie per lo sfondo. La dimensione del quadro è data dall'idea che il soggetto ha del proprio ego. Il risultato è unʼopera che travalica la parte logica e nutre quella emotiva, avvalendosi dell'istinto come strumento per conoscere se stessi e gli altri.

Fino ad ora gli artisti coinvolti sono: Masbedo (Jacopo Bedogni e Nicolò Massazza), Vedovamazzei (Mariastella Scala e Simeone Crispino), Pietro Ruffo, Luca Vitone, Vincenzo Castella, Valerio Berruti, Nunzio, Silvio Wolf.

Il lavoro raccolto confluirà in un libro che raccoglierà 50 grandi identità dell'arte italiana; sarà una custodia di formato cm 30x40x5, interamente fatta a mano e rivestita in tela Imitlin. Conterrà, avvolte in un panno, le pagine non rilegate. Ogni modulo, composto da due livelli, riproporrà il metodo pittorico: sulla carta trasparente è stampata l'impronta, che ripropone i colori delle linee dellʼimpronta, mentre sulla carta bianca Fedrigoni Freelife Vellum da 220 gr è stampato il quadrato monocromo. Sul retro, numerato a mano dall'artista, sono scritti il nome del soggetto, l'anno, le dimensioni del quadro e la tecnica utilizzata. Il libro, in edizione limitata, sarà un'opera da collezione che può uscire dalla sua dimensione compatta e trasformarsi in un'opera a muro.

Andreea Hartea (Bucarest 1985), artista visiva, vive e lavora a Milano. Ha frequentato la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, NABA (2007- 2010), e l'Istituto di Psicologia Analogica e Ipnosi Dinamica, CID_CNV (2009-2011). La fascinazione per l'essere umano porta Hartea a indagare l'universo interiore come metodo per esplorare il mondo circostante. La sua ricerca è influenzata dall'ambito della psicologia traendo ispirazione dai meccanismi dell'inconscio e dalla percezione emotiva. Mediante la forma e il colore del contenuto accompagna l'inconscio e il sentimento di chi guarda a confrontarsi con istinti basilari, quali l'attrazione ed il rifiuto. Agli inizi del 2012, insieme a un altro artista e due designer, ha fondato lo Studio Uncut: un posto dove lavorare, condividere idee ed evolvere insieme. Vincitrice della 2° edizione del Premio Patrizia Barlettani, NEXT_GENERATION 2010, ha all'attivo mostre in spazi pubblici e privati tra cui Neon_Campobase, Bologna (2010), MUSA, Cervia (2012), Coro della Maddalena, Alba (2012), Studio d'Arte Cannaviello, Milano (2013).

Ufficio stampa: Ilaria Gai 338 9230234 ilaria.gai@gmail.com

Inaugurazione giovedì 8 maggio ore 21

Circolo dei Lettori
via Bogino, 9 (Palazzo Graneri della Roccia) Torino

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