The colour of the money. L'artista presenta personaggi femminili schiavi del dio-denaro, succubi del suo fascino, imbrigliati dall'economia 2.0.
"Il denaro come specchio dell’anima? I soldi come unico strumento di conoscenza e auto-conoscenza? Le banconote come mezzo per assicurarsi l’indulgenza per ogni cosa non positiva che abbia fatto parte della nostra esistenza? Il potere economico come autostrada per avvicinarsi all’apogeo della spiritualità?
In una società sempre più globale e globalizzata nella quale l’identità personale sembra una malattia da nascondere per poter essere accettati dalla società contemporanea, Maria Antonietta Scarpari ci presenta personaggi femminili schiavi del dio-denaro, succubi del suo fascino, imbrigliati dall’economia 2.0 e perduti dietro un libero arbitrio legato al dover apparire per esserci ed esistere.
La Scarpari sembra incredula di fronte a un mondo che giudica la persona dal proprio potere d’acquisto. Ne scaturiscono disegni che inneggiano alla libertà perduta che difficilmente ritroveremo in quanto non esiste una precisa volontà per farlo.
Catapultato in una prigione ovattata senza finestre che impedisce di vedere nel modo appropriato la realtà, l’individuo si crea una propria verità che lo appiattisce verso il basso.
La Scarpari sembra invitarci a ritrovare i valori primitivi dell’esistenza, regredire a una sensorialità primordiale per vedere il mondo con occhi nuovi.
Che colore hanno i soldi? E se fossero bianchi come un rotolo di carta ancora da scrivere o come la luce della nostra anima?"
Maurizio Vanni
Addetta Stampa Lu.C.C.A.
Michela Cicchinè tel. ufficio +39 0583 492180 mobile +39 339 2006519 m.cicchine@luccamuseum.com
Lu.C.C.A. Lounge & Underground
via Della Fratta 36 Lucca
Orario: da martedì a domenica 10-19
Ingresso libero