Galleria Schubert
Milano
via Sirtori, 11
02 54101633
WEB
Tono Mucchi
dal 26/5/2014 al 26/6/2014
mar - ven 11-19, lun 15-19, chiuso sab, dom e festivi

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Tono Mucchi



 
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26/5/2014

Tono Mucchi

Galleria Schubert, Milano

Anni settanta. Una mostra di opere pittoriche del suo esordio. Un mondo onirico con forme sospese nello spazio e cromatismi di reminescenza floreale.


comunicato stampa

Erano gli anni settanta, il giovane Mucchi, che ancora era Antonio per poi diventare Tono, veniva presentato da Roberto Sanesi con una domanda che spesso sovviene osservando le opere di un artista: quali riferimenti si possono trovare? E tutto l'incedere di domande e di risposte circoscrisse ad alcuni pilastri dell'arte moderna che potevano trovarsi tra le pieghe delle opere, nei meandri delle forme, delle linee e dei colori. Sanesi trovava Kandinsky nelle "linee e tratti, con spostamenti dal prediletto stile ricurvo e ondeggiante associato alla morbosa ... staticità climtiana". Ma Sanesi trova anche nel Doganiere e nei suoi giardini un forte richiamo anche se la personalità originale di Mucchi alla fine prende il sopravvento e si emancipa dai maestri "perchè alla fine il solo "trucco", il solo gioco di prestigio su cui si esercita per il momento il linguaggio, lo stile del giovane Mucchi ... è la raffinatezza, l'equilibrio elegante e assolutamente scoperto, non programmatico, naturale, ed è proprio questa onesta assenza, in lui, di sovrapposizioni volontaristiche per dire "altro" da ciò che si dice che permette di intenderlo e di accettarlo. Così com'é. Il che non significa che la cosa non abbia un seguito."

E con questa profezia, che si dimostrerà vera, Sanesi conclude il breve saggio. Certamente non poteva prevedere nel dettaglio la piega intrapresa dal giovane che negli anni lo vedrà stringere rapporti con la Galleria Gianferrari ed approdare alla Biennale di Venezia del 1985 nella sezione Aperto, ma il trucco svelato negli albori della carriera rimarra la cifra di distinzione per tutti gli anni a venire. Così sarà anche quando dal linguaggio aniconico degli esordi passerà ad una rappresentazione realistica con un vago sentimento di spaesamento surreale. Una "surrealtà" che nei cromatismi e nelle scene affonda le proprie origini in quei dipinti degli anni settanta che in questa mostra ritroviamo in una breve sequenza a tracciare la nascita di un percorso. Quel percorso che ci conduce all'oggi. Un oggi fatto di immagini "sintetiche", frutto di una mediazione tecnica digitale coniugata con una brama di sperimentare. Un desiderio proprio dell'artista di varcare quelle soglie che di volta in volta si ritrova sotto diverse spoglie.

Continua nella nuova sede la rassegna di mostre dedicate ai protagonisti della scena artistica milanese a operanti cavallo degli anni sessanta e settanta.

L’artista, parco nell’esporsi, ha attraversato negli anni diverse fasi creative che lo vedono oggi sperimentare le più innovative tecniche dell’arte computerizzata. Ma allora tela e pennello erano il suo mondo. Un mondo tra l’onirico e l’istintivo. Roberto Sanesi, che lo presentava in catalogo, cercando dei riferimenti storici, doverosi per una corretta topologia classificatoria, individuò Kandinsky, per le forme sospese nello spazio della tela e le forme curvilinee, e Il Doganiere Henri Rousseau per i cromatismi e la reminescenza floreale delle composizioni. E proprio quella intuizione premonitrice portò il più maturo Mucchi alla Biennale di Venezia nella sezione Aperto del 1984.
Con questa breve mostra e concisa raccolta si potrà avere un quadro complessivo di uno dei più enigmatici protagonisti dell’arte italiana di oggi.

Inaugurazione martedì 27 maggio ore 18,00

Galleria Schubert
via Sirtori, 11 20129 Milano
orario:
da Martedì a venerdì 11 - 19
Lunedì 15-19
chiuso sabato, domenica e festivi

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