IX Edizione. Il tema di quest'anno riporta l'attenzione sull'importanza del "bene comune" come principio ispiratore per cittadini e governanti e come fattore di crescita e di riscatto per il nostro paese e per l'Europa.
Il Festival dell’Economia di quest’anno riporta l’attenzione sull’importanza del “bene comune” come principio ispiratore per cittadini e governanti e come fattore di crescita e di riscatto per il nostro paese e per l’Europa. L’incertezza e la stagnazione che permangono dopo una lunga fase di crisi economica e sociale hanno alimentato la sfiducia dei cittadini nelle istituzioni e in una classe dirigente percepita come sempre più distante dalla realtà. Un divario che i mezzi di comunicazione negli ultimi anni hanno contribuito ad amplificare, dando voce al senso di insoddisfazione dei cittadini italiani.
Tra le accuse mosse ai governanti, vi è quella di aver privilegiato scelte autoreferenziali e interessi diversi da quelli ad essi istituzionalmente affidati. Di politica oggi si parla forse più per gli alti costi a carico del sistema pubblico o per i meccanismi di cooptazione poco trasparenti, che per progetti per il futuro e per riforme e provvedimenti che le attuano. Non mancano le critiche anche all’amministrazione pubblica per la sua distanza dal “bene comune”, alla sua difficoltà a semplificare e innovare, al freno che la burocrazia pone alle buone idee, alla resistenza a valorizzare il merito.
Anche l’università italiana è chiamata ad allontanarsi da queste logiche, a perseguire con convinzione il valore scientifico resistendo alle tentazioni degli interessi particolari; a mettere al centro lo studente e offrire una formazione attenta alle esigenze del mondo del lavoro; a rendere accessibili i risultati della propria attività di ricerca; a costituire un motore di crescita sociale, culturale ed economica della comunità. Educare al bene comune è un compito proprio delle università, che sono le prime ad essere chiamate in causa nella formazione della futura classe dirigente. È nostro dovere educare i giovani al rispetto delle
regole, promuovere politiche di sostegno del merito concrete e misurabili, offrire occasioni di continuo
miglioramento personale.
Per guidare un’organizzazione, pubblica o privata, occorre preparazione, determinazione, pensiero strategico e capacità di visione. Ma anche la disponibilità all’ascolto aiuta a perseguire il bene comune: una capacità difficile da acquisire eppure essenziale, perché induce a mettersi costantemente in discussione, a rimanere attenti alle esigenze dei cittadini o di chi lavora con noi e a cercare sempre nuove strade. Seguirò anch’io i dibattiti e le analisi di respiro internazionale del Festival di quest’anno come un’occasione di stimolo e di approfondimento sulla situazione che stiamo attraversando in Italia e in Europa, sulle prospettive di ripresa e sul ruolo che le università potranno avere nella sfida cruciale di coniugare crescita e bene comune, soprattutto a favore dei nostri giovani.
Daria de Pretis-Rettrice dell’Università degli Studi di Trento
Info
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Ulteriori informazioni sul sito http://2014.festivaleconomia.eu/
Ufficio stampa
+ 39 0461 497930, ufficiostampa@festivaleconomia.it
Inaugurazione 30 maggio alle 11
Palazzo della Provincia,
Piazza Dante 15, Trento. Diverse sedi: Auditorium S. Chiara, Biblioteca comunale, Castello del Buonconsiglio, Cinema Modena, Ex Convento Agostiniani. Sede OCSE e CFSI, Dipartimento di Economia e Management. Sala Conferenze, Facoltà di Giurisprudenza. Aula Magna, Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale. Aula Kessler, Fondazione Franco Demarchi. Aula Magna, MUSE – Museo delle Scienze di Trento, Palazzo Bassetti. Sede Banca di Trento e Bolzano, Palazzo Calepini. Sala Fondazione Caritro, Palazzo della Provincia. Sala Depero, Palazzo della Regione. Sala di Rappresentanza, Palazzo Geremia, Piazza Cesare Battisti, Piazza Duomo, Piazza Fiera, Piazza Pasi, Piazzale Sanseverino, Sala Filarmonica, Teatro Sociale
Ufficio turistico di Trento.
Orari info su http://2014.festivaleconomia.eu/.
Ingresso libero.